Il romanzo “Nell’addio”, a tu per tu con il giornalista Federico Larosa
Richiama atmosfere da locali come l’Harry’s Bar di Venezia dove tutto è possibile, libri ricchi di speranza come “Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini, note intense alla “Purple Rain” di Prince, film di un candore struggente come “Luci della città” di Charlie Chaplin: è il primo romanzo scritto dal giornalista e conduttore radiofonico Federico Larosa, “Nell’addio” (edito da Merlino Edizioni), che sarà presentato sabato 30 novembre (ore 18) presso LiberThè – Caffè Letterario di Roma (Viale Adriatico, 20), città dove il libro è ambientato. Si racconta di Edoardo, studente universitario appassionato di cinema, musica e filosofia, che fa il commesso in un negozio di abbigliamento per mantenersi agli studi. Edoardo è gay, la mamma non lo sa, e non ha mai avuto una relazione significativa, forse anche a causa delle paure legate al sesso. Un giorno in chat Edoardo conosce Alessandro, più grande di lui, e qualcosa nella sua vita potrebbe cambiare. “Nell’addio” è frutto dei corsi di scrittura di Scuola Merlino, si legge tutto d’un fiato ed è scorrevole e mai scontato.
Federico Larosa, perché hai scritto questo libro?
“Non credo che esista un motivo per scrivere o meno un libro. Mi spiego meglio. Credo si tratti di un impulso irrefrenabile, qualcosa che prende il sopravvento e il controllo delle nostre mani. Sono le storie e i personaggi a trovare noi e non viceversa. Ci assalgono e non ci lasciano andare finché non ottengono quello che vogliono, ovvero veder narrate le loro vicende, prendere vita nelle pagine dei nostri racconti. Ma non vengono da fuori. Questa è la cosa bella. Questi personaggi e queste storie provengono dal profondo dal nostro mondo interiore, dalle nostre istanze più intime, dalla nostra anima. La storia raccontata ne ‘Nell’addio’ riguarda sicuramente sensazioni che ho provato in prima persona e che ho tentato di portare alla luce, di mettere nero su bianco”.
Perché leggerlo?
“Credo che sia una storia in cui molti ragazzi dell’età del protagonista possano riconoscersi. Si parla di amore, sesso, paure, amicizie, relazioni familiari. ‘Nell’addio’ è un libro sul coraggio della verità: in prima istanza sul coraggio di ascoltarsi, di ascoltare il proprio dialogo interno, per conoscersi veramente, riconoscersi e, quindi, dirsi la verità”.
La frase del libro che lo descrive.
“Ritengo che la frase del libro che più sia capace di descriverlo sia in effetti la citazione del filosofo e teologo spagnolo Francesco Torralba con cui ho deciso di aprire il libro: ‘L’ascolto consiste nel far posto all’altro, nel cedergli uno spazio e un tempo nella mente e nel cuore’. A me piace pensare che l’altro non siano solo il nostro vicino di casa, il collega, l’amico, tutte le persone con le quali possiamo venire in contatto nella nostra vita quotidiana; credo fortemente che quell’altro siamo proprio noi”.