Il sentimento patrio alla prova delle armi: Pannone e Sparagna portano in tour “Scherza con i fanti”
La divisa divide il sentimento patrio italiano? S’impone questo punto interrogativo guardando il film “Scherza con i fanti” che vede lavorare insieme ancora una volta il regista e sceneggiatore Gianfranco Pannone e il musicista ed etnomusicologo Ambrogio Sparagna, che hanno già firmato a quattro mani “Ma che storia” e “Lascia stare i Santi”, un percorso che riflette sul nostro Paese, reso possibile grazie all’Istituto Luce Cinecittà. L’incipit di questo nuovo viaggio cinematografico-musicale è la domanda: italiani davvero brava gente? Dall’Unità d’Italia ad oggi, il film cerca di definire il rapporto del nostro popolo con il mondo militare servendosi di canti popolari e di quattro diari di guerra. In particolare, le pagine scritte da: un soldato lombardo del Regio Esercito di stanza a Pontelandolfo, in Campania, dove ci fu uno degli eccidi di civili più cruento all’indomani dell’Unità d’Italia; un autista viterbese del Regio Esercito, che nel 1935 andò a combattere in Etiopia convinto del primato fascista e che scoprì la realtà dei gas ai danni della popolazione locale; una giovane donna partigiana sulle montagne tra Parma e La Spezia; e un sergente napoletano della Marina militare, oggi quarantenne, che ha prestato servizio nelle missioni di pace internazionali (nello specifico, in Kosovo nel 1999). Il film è un “urlo contro tutte le guerre” che parte dal basso. Tra immagini di propaganda e documenti inediti che mettono a nudo il potere, c’è l’intervento della marionetta Pulcinella (mossa dalle mani sapienti dell’artista Maurizio Stammati), maschera che si fa voce del popolo, un popolo che ha affidato ai canti il testamento delle proprie privazioni e rivolte. Ne ascoltiamo tanti nel film, tutti a modo loro strazianti e commoventi come “San Lorenzo” intonata da Francesco De Gregori. L’ultima parola del film spetta però a Ferruccio Parazzoli, l’intellettuale che il destino ha voluto che a Milano abitasse su Piazzale Loreto, che si fece vetrina terribile per l’esposizione dei corpi privi di vita di partigiani, e di quelli lasciati al pubblico ludibrio del Duce Benito Mussolini e di Claretta Petacci. È stata tramandata memoria del punto esatto dove furono vilipesi? C’è chi cancella e chi ricorda quel punto… “Scherza con i fanti” è imprescindibilmente ricco di suggestioni e fonte di riflessioni continue sull’assurdità delle armi: colpisce per le immagini di archivio che non fanno sconti a nessuno e per i canti che toccano in profondità, ma anche per la sintassi che, tenendo presente l’oggi, fa incursioni sull’ieri con pagine che s’intersecano tra loro sin dal 1861 affiancando il bianco e il nero, il canto e il controcanto. Dal 16 gennaio (e fino a tutto febbraio), il film sarà nei cinema con un tour di proiezioni nelle principali città (tra queste, Roma – giovedì 16 gennaio alle 21 al Nuovo Cinema Aquila -, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Genova) alla presenza degli autori, per dibattiti in sala e piccoli eventi musicali. Dopo la prima mondiale alle Giornate degli Autori dell’ultima Mostra di Venezia, “Scherza con i fanti” ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Tra questi, l’ultimo in ordine di tempo è quello di miglior docu al Festival del Cinema italiano di Madrid.