“Greta e il pianeta da salvare”, per Christiana Ruggeri l’avventura green a misura di bambini
Le ha passato le bozze la figlia di 8 anni, che poi, seria, l’ha guardata negli occhi e le ha detto: “Mamma, ispirerai tanti bambini. L’unica cosa che mi devi spiegare meglio è l’anidride carbonica”. “Greta e il pianeta da salvare” (Glifo Edizioni) è il libro scritto dalla giornalista del Tg2 Christiana Ruggeri per sensibilizzare i bambini a rispettare la Terra nella loro quotidianità. Tappa odierna (lunedì 20 gennaio alle ore 16) di questa avventura green a misura di bambini è Capua (Ce), l’antichissima Chiesa di San Salvatore a Corte fondata nel 960 (via Principi Longobardi 10), dove l’autrice ha un incontro per parlare in maniera semplice e diretta di ambiente a studenti, docenti, genitori e autorità cittadine.
Christiana Ruggeri, com’è nato questo progetto “Greta e il pianeta da salvare” rivolto ai bambini?
“Me l’ha ispirato mia figlia, una bambina della primaria molto amante degli animali e della natura. Un giorno mi ha detto: ‘Scusami mamma, voi adulti parlate di cambiamenti climatici, problemi ambientali, specie animali che si estinguono, però non ci dite cosa possiamo fare. Io forte del fatto che ci fosse Greta sulla scena ho trasformato questa figura straordinaria dell’ambientalista svedese in una bambina della primaria che dà risposte ad altri bambini della primaria. Quindi la Greta del nostro libro altro non è che una riduzione in scala di età per poter parlare ai bambini. In realtà, il libro è talmente fruibile come vademecum per abbassare la febbre del pianeta che, alla fine, se lo stanno divorando le mamme, le nonne, gli zii, i nonni, i papà, quindi diventa un libro per la famiglia, un modo per leggere ad alta voce e fare le cose insieme”.
Per Giunti Editore hai pubblicato “La lista di carbone” (2016, Finalista Premio Bancarella) e “Dall’inferno si ritorna” (2015). Con Infinito Edizioni hai pubblicato “I dannati” (2017). Rispetto agli altri tuoi libri che sintassi e linguaggio hai utilizzato per parlare ai bambini?
“Questo è un libro immediato, estremamente fruibile, semplice, schietto, ed è un libro di soluzioni. I bambini devono essere caricati di energia positiva, di energia verde in questo caso, perché sono portatori sani di bellezza e di futuro, per cui loro devono trovare le soluzioni, e le soluzioni noi le diamo in maniera semplice, e mai in maniera riduttiva e banale. Sono risposte scientifiche a portata di bambino. È un linguaggio che si fa anche colorato grazie alle illustrazioni di Ilaria Perversi, con una terra che riacquista i colori che tutti noi vorremmo riprendesse quanto prima”.
Greta è un modello construens eppure divide: qual è la sua forza e perché crea enormi divisioni nell’opinione pubblica?
“Questa è una domanda grandissima. La sua forza è quella di dire in maniera diretta ciò che abbiamo davanti agli occhi tutti, dalla persona qualunque ai capi di Stato, cose che tutti noi a qualsiasi livello culturale, umano e latitudine, possiamo vedere: i cambiamenti climatici, ciò che i comportamenti scorretti dell’uomo stanno causando al nostro pianeta. Non dimentichiamo la notizia di pochi giorni fa della Nasa che gli incendi australiani entreranno nell’orbita terrestre e quindi li respireremo tutti, anche negli altri continenti, per almeno un anno. Quindi la forza dirompente di Greta è di dire le cose come stanno con espressioni estremamente semplici basate su dati scientifici. Quello che lei dice si basa sulla scienza, il modo in cui lo dice è dirompente perché semplice. Ma questa sua semplicità è anche l’effetto fastidioso. È sconcertante come Greta sia mira degli haters, dei detrattori, e venga minacciata da grandi, adulti, persone importanti, persone semplici, politici, gente comune. Perché si deve minacciare un’adolescente che dice cose condivisibili? Tutt’al più, come altre persone educate fanno, ma sono la minoranza, chi non è d’accordo con lei può contrapporre delle risposte diverse. La cosa che più mi sconvolge è questa campagna di odio che sta coinvolgendo questa ragazzina, la sua famiglia, addirittura la sorella. Quindi, io punterei molto il dito contro la violenza verbale che è trasversale nei cinque continenti”.
Come vicepresidente di Greenaccord onlus, quali sono le priorità nell’agenda 2020?
“Siamo giornalisti di ispirazione cattolica per l’ambiente, e quest’anno si parlerà molto di comunicazione ambientale con tante sorprese al Summit internazionale a cui lavora il presidente Alfonso Cauteruccio. La Greenaccord ha la forza di aver parlato di clima, ambiente, natura, Creato, in tempi non sospetti in modo sovrapolitico. È bene chiarire che parlare di ambiente significa parlare di salute, rispetto, conservazione, e dare la parola alla scienza e agli esperti mettendoli in contatto con i giovani è uno degli obiettivi per cui mi ha fatto grande piacere diventare vicepresidente della Greenaccord”.
Come giornalista del Tg2 pensi che il servizio pubblico stia facendo abbastanza per sensibilizzare all’ambiente?
“Si può fare sempre meglio e di più. Certo è che la Rai è un’azienda gigantesca molto florida da questo punto di vista. La forza della democrazia è di parlare in modi differenti, sempre educati dello stesso argomento, opponendo anche delle persone che magari non sono d’accordo con certe tematiche che oramai mi sento di dire universali. Il Tg2, in particolare, è molto sensibile nei confronti dell’ambiente. Ad esempio, il direttore ha fortemente voluto una puntata del Tg2 Post, che è uno speciale che viene subito dopo il Tg delle 20.30, interamente dedicata agli incendi australiani. In questa occasione abbiamo ascoltato addirittura una veterinaria live dall’Australia. Ci sono state anche delle investigazioni sull’allevamento intensivo, che non ci dimentichiamo è una delle principali cause di inquinamento globale. Il Tg2 ha fatto più di un’inchiesta sotto copertura con delle ong che, da un lato, si occupano del benessere degli animali denunciando gli abusi, e, dall’altro, cosa molto importante, ci fanno capire che cosa finisce sulle nostre tavole, quindi la salute degli animali corrisponde alla salute delle persone che si nutrono di animali. Io sono vegetariana da tanti anni e porto avanti la mia battaglia con il sorriso, sto provando a convincere tutti a provare, però è molto importante che le persone che mangiano carne sappiano e siano consapevoli che i controlli sugli allevamenti intensivi vanno assolutamente aumentati. Il fatto che il mio telegiornale, il Tg2, abbia fatto più di un’indagine grazie alla quale sono stati chiusi degli allevamenti irregolari mi rende particolarmente fiera della mia testata”.
Il libro che stai scrivendo adesso è sempre sull’ambiente?
“Sì. Uscirà ad ottobre dell’anno prossimo. Torno a scrivere per la Giunti. È un libro che riguarda tutti, riguarda l’ambiente, è il post Greta. Mi chiudo in casa circondata dai miei cani e gatti, e scrivo un libro, come mi piace dire, ‘a molte zampe’, perché gli animali sono il lato solare del mondo”.