L’esplosiva Francesca Figus è zia Agnese su RaiPlay. Intanto, prepara la seconda serie di “Noi due (e gli altri)”

“Ha la comprensione misteriosa delle cose e delle persone”, così Enrico, il conduttore radiofonico protagonista della serie “Passeggeri notturni”, in onda su RaiPlay da martedì 25 febbraio (10 puntate da 13’) e venerdì 20 marzo su Rai3 (in prima serata come film a capitoli da 90’), parla di zia Agnese, interpretata da Francesca Figus, anche lei lungimirante e accogliente.

Tre motivi per vedere “Passeggeri Notturni”?

“È un prodotto di grande qualità già dalla scrittura essendo tratto dai racconti di Gianrico Carofiglio. Gloria Giorgianni, produttrice di Anele, fa sempre produzioni molto originali, rischiose e intellettualmente alte. Questo è un format nuovo, interessante, con bravissimi attori, su tutti Claudio Gioè con cui avevo lavorato in ‘Passato prossimo’ di Maria Sole Tognazzi. È un bellissimo progetto, da quando è in onda mi stanno arrivando dei magnifici feedback, da persone che non conosco come anche da amici e amiche, ed è una cosa che mi fa molto piacere perché le persone che ti conoscono bene, con le quali hai più confidenza, sono pure le più critiche, quindi mi fido, e sono tutti positivi”.

Raccontami le caratteristiche del tuo personaggio.

“Zia Agnese è la zia di Enrico, la vediamo nella prima parte della serie accanto ad Enrico bambino. È la zia dove si troverà a trascorrere una vacanza estiva nelle Murge, in campagna. Lei è una zia fuori dagli schemi e lui la trova affascinante perché gli insegnerà a leggere le poesie, gli parlerà di amore, gli legge i tarocchi, gli insegnerà a sognare in qualche modo”.

“Passeggeri notturni” è un prodotto lanciato sulla piattaforma RaiPlay, tu sei stata protagonista della webserie “Noi due (e gli altri)” che hai anche prodotto…

“Sì, prima era su Repubblica online e adesso è su Youtube. Sono molto orgogliosa di questo progetto che è nato con la mia migliore amica, Alessia Barela, lei l’ha pensata e scritta ed io l’ho prodotta e ideata insieme a lei e a Francesca Andreoli per la nostra casa di produzione Mao. Io e Alessia siamo le protagoniste assieme a tutti gli altri attori, colleghi famosi, che in ogni puntata ci hanno offerto la loro disponibilità”.

Nelle prime puntate ci sono Stefano Fresi, Caterina Guzzanti, Paola Minaccioni…

“Per noi è stato veramente un bellissimo regalo, abbiamo ricevuto tantissimi complimenti e visualizzazioni su Repubblica, che non era scontato. Tutti i nostri amici attori sono venuti con grande piacere a farlo, e anche questo non è scontato. Ci siamo divertiti, anche se è stato faticosissimo: abbiamo girato in sette giorni quindici puntate. Io e Alessia eravamo morte. Tra l’altro, io facevo anche i costumi. A vederlo sembra che abbiamo chiamato la migliore costumista d’Italia!”.

Complimenti, ma sai cucire?

“No, mi piace tantissimo la moda, quindi ho fatto anche la stylist. Avendo pochissimi soldi per questo progetto, mi sono offerta di fare io la costumista, non pensando poi che dovevo stare tutto il giorno a recitare e nel frattempo vestire gli ospiti… È stato un delirio, ma bello. I nostri amici ci hanno stimato: due attrici e colleghe che chiamano gli altri per far fare a loro i protagonisti in quel momento di puntata non è scontatissimo, potevamo farlo io e Alessia e basta, invece abbiamo voluto tutti gli altri con noi”.

È un’esperienza che rifaresti, anzi che rifarai?

“Noi abbiamo scritto la seconda serie che è ancora più divertente della prima, fa molto ridere, è molto ironica. Anzi Alessia l’ha scritta, è lei il genio”.

Anche tu in altri settori: sei attrice, produttrice e costumista!

“Mi occupavo un po’ di tutto sul set, anche che arrivasse calda e puntuale la pizza bianca per la pausa delle 11! Comunque, ora il problema è che le webserie non hanno più così tanto spazio come prima ne avevano su Repubblica e Corriere. Quindi stiamo cercando di cambiare formula, magari invece che 5 minuti allungare la puntata a 10/12 minuti e proporla a RaiPlay, perché le piccole serie web non ci sono più”.

Perdita d’appeal?

“Non lo so. Ne ho preso coscienza quando sono andata a parlare con gli sponsor (per la prima serie avevamo Lottomatica che adesso è diventata LottoItalia) che ci hanno detto no per il formato. In cinque anni quel mondo lì è morto, il perché non te lo so dire”.

Forse troppa disponibilità sui social?

“Certo, dopo un lancio importante puoi mandare un prodotto su Youtube, come abbiamo fatto per la prima serie, ma quella è un’altra cosa. Prima ci deve essere una piattaforma di distribuzione diversa per le professionalità che ci lavorano. Per ‘Noi due (e gli altri)’, ad esempio, al montaggio ci ha pensato Marco Rizzo nella sua stanzetta di casa e oggi me lo ritrovo che ha montato ‘Passeggeri notturni’, questo perché è andato su una piattaforma importante come Repubblica e gli addetti ai lavori lo hanno notato”.

Nella prima serie avevate le musiche di Carmen Consoli che ha anche recitato.

“Sì, siamo molto amiche, anzi con Alessia sono come sorelle. La mattina prima di girare ho rassicurato Carmen dicendole che avremmo rigirato il tutto quante volte voleva, invece è andata come un treno, non ha sbagliato nulla”.

Di donna in donna, sei tornata a lavorare con Maria Sole Tognazzi per la serie “Petra” che vedremo prossimamente su Sky.

“Sì, è una serie tratta dai romanzi gialli della scrittrice spagnola Alicia Bartlett che hanno come protagonista l’ispettrice di polizia Petra, interpretata da Paola Cortellesi. Sono quattro puntate, io sono nella quarta girata a Roma (le prime tre sono ambientate a Genova) e sono una giornalista che aiuterà la protagonista a capire il caso”.

Hai girato anche spot con…

“Sì, con Gabriele Muccino, l’unico di Nescafé girato in Italia. Abbiamo girato per due anni quelli che a tutti gli effetti erano minicortometraggi e ci siamo divertiti, eravamo tutti agli inizi, era prima che Gabriele girasse ‘L’ultimo bacio’, in quel momento lo stava scrivendo. Giravamo a Milano, eravamo tutti in albergo, ci siamo legati tantissimo. Erano gli inizi di tutti noi, quindi te lo ricordi per sempre”.

Da un salto indietro nel tempo a un passo in avanti: oltre alla seconda serie di “Noi due (e gli altri)” cosa stai preparando?

“Spero di riuscire a dare un esame all’università”.

Davvero?

“Sì, nella mia follia ci sto riprovando per la terza volta. Vengo da una famiglia di professori universitari e il fatto di essere l’unica a non essermi laureata è un cruccio enorme. Ho deciso di fare l’attrice e quindi ho studiato per il mio lavoro, però mi dispiace non essere laureata. Mi sono riscritta a Lettere con indirizzo Storia del cinema. Quindi nei momenti di pausa da attrice, cerco di dare un esame”.

Il prossimo?

“Storia del cinema”.

Trenta e lode ad occhi chiusi!

“No, non è così semplice. Pure la mia tutor stupenda mi sprona, però io non mi ricordo le date!”.

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