Favolacce outsider dei Nastri 2020
Il cinema italiano è vitale, ha subìto un arresto a causa del Covid-19 come tutte le attività, ma ha lo slancio giusto per ripartire e le piattaforme possono essere d’aiuto come dimostrano i tanti film visti online durante tutto il periodo di lockdown. Questo è il messaggio che passa all’annuncio delle candidature della 74esima edizione dei Nastri d’argento realizzati dal Sngci (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani), avvenuto in streaming dal Maxxi (Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo) di Roma, da una postazione tutta rosa guidata dalla presidente Laura Delli Colli e dalla vice presidente Fulvia Caprara e che ha visto avvicendarsi Giovanna Melandri per il Maxxi, e Roberta Enni e Cecilia Valmarana per la Rai.
Ad aprire un video con il team di “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti a cui è andato il Nastro dell’anno: un film con “la puzza della grande arte”, come ha sottolineato il produttore Carlo Degli Esposti di Palomar, e che merita migliore attenzione in sala strozzato com’è stato dall’emergenza sanitaria, come hanno ricordato Paolo Del Brocco di Rai Cinema, il protagonista Elio Germano e il regista Giorgio Diritti che nel suo saluto si augura che “presto si torni a gioire della dimensione del cinema”, non dimenticando “i diversi” che nella figura di Antonio Ligabue abbiano il giusto riscatto. Toni Servillo, a cui è andato il Nastro alla carriera, è stato felice di questo riconoscimento, ma stride che il suo nome non sia nelle nomination che saranno sottoposte al voto. I nominati come migliori attori?
Protagonisti: Pierfrancesco Favino (Hammamet); Luca Marinelli (già Coppa Volpi a Venezia per Martin Eden); Stefano Accorsi e Edoardo Leo (La Dea Fortuna); Francesco Di Leva (Il Sindaco del Rione Sanità); Kim Rossi Stuart (Gli anni più belli).
Tra gli attori non protagonisti Roberto Benigni (Pinocchio); Carlo Buccirosso (5 è il numero perfetto); Carlo Cecchi (Martin Eden); Massimiliano Gallo e Roberto De Francesco (Il Sindaco del Rione Sanità); Massimo Popolizio (Il primo Natale – Il ladro di giorni).
Le interpreti in rosa
Attrici protagoniste: Giovanna Mezzogiorno (Tornare); Micaela Ramazzotti (Gli anni più belli); Jasmine Trinca (La Dea Fortuna); Lunetta Savino (Rosa); Lucia Sardo (Picciridda).
Non protagoniste: Barbara Chichiarelli (Favolacce); Matilde Gioli (Gli uomini d’oro); Valeria Golino (5 è il numero perfetto – Ritratto della giovane in fiamme); Benedetta Porcaroli (18 regali); Alba Rohrwacher (Magari).
Nelle candidature per attrici e attori (protagonisti e non) di commedia: sul fronte maschile, Luca Argentero (Brave ragazze), Giorgio Colangeli (Lontano lontano), Valerio Mastandrea (Figli), Giampaolo Morelli (7 ore per farti innamorare) e Gianmarco Tognazzi (Sono solo fantasmi); su quello femminile, Anna Foglietta (D.N.A. Decisamente Non Adatti), Paola Cortellesi (Figli), Lucia Mascino (Odio l’estate), Antonella Attili (Tolo tolo) e Serena Rossi (Brave ragazze – 7 ore per farti innamorare).
Tutti grandi interpreti, ma resta una domanda: meglio un Nastro “fuoriserie” o un Nastro “tradizionale”? Le candidature sono state selezionate, come i premi speciali, dal Direttivo presieduto da Laura Delli Colli e composto da: Fulvia Caprara (vicepresidente), Oscar Cosulich, Paolo Sommaruga, Stefania Ulivi. Li hanno affiancati nel Consiglio Nazionale: Maurizio di Rienzo, delegato per documentari e cortometraggi, Fabio Falzone, Titta Fiore, Miriam Mauti, Susanna Rotunno e Maurizio Turrioni. Del Consiglio, in cui è rappresentata anche la Fnsi, fa parte l’ex presidente Mario Di Francesco. Completano il Direttivo Romano Milani, Segretario generale, e Franco Mariotti, Sindaco. Potevano essere candidati tutti i 40 titoli usciti, anche sulle piattaforme, dal 1 giugno 2019 al 31 maggio 2020. Quelli che hanno ricevuto maggiori nomination sono Favolacce (Orso d’argento a Berlino e vero outsider di quest’edizione) e Pinocchio – entrambi 9 candidature -, a seguire “Gli anni più belli” con 8. Questi tre titoli si contenderanno il Nastro per il miglior film con Hammamet e La Dea Fortuna (film che ha 7 nomination come Il Sindaco del Rione Sanità e Martin Eden).
Per la migliore regia una straordinaria rosa di “dieci”: Gianni Amelio (Hammamet), Pupi Avati (Il Signor Diavolo), Cristina Comencini (Tornare), Damiano e Fabio D’Innocenzo (Favolacce), Matteo Garrone (Pinocchio), Pietro Marcello (Martin Eden), Mario Martone (Il Sindaco Del Rione Sanità), Gabriele Muccino (Gli anni più belli), Ferzan Ozpetek (La Dea Fortuna), Gabriele Salvatores (Tutto il mio folle amore).
Per la fotografia la cinquina dei Nastri contempla: Luan Amelio, esordiente, per Hammamet; Paolo Carnera per Favolacce; Daniele Ciprì per Il primo Natale; Italo Petriccione per Tutto il mio folle amore; Daria D’Antonio per Tornare e Il ladro di giorni.
Come commedia dell’anno sono candidati: Il primo Natale di Ficarra e Picone; Figli, l’ultimo film scritto da Mattia Torre diretto da Giuseppe Bonito; Lontano lontano di Gianni Di Gregorio; Odio l’estate di Massimo Venier; Tolo tolo di Luca Medici.
Sei, quest’anno, gli autori delle opere prime in gara, “più difficili da scegliere – spiega Laura Delli Colli – per la qualità e la varietà di uno scouting tra i più interessanti degli ultimi anni”: Stefano Cipani con Mio fratello rincorre i dinosauri; Marco D’Amore con L’Immortale; Roberto De Feo con Nest; Ginevra Elkann con Magari; Carlo Sironi con Sole; Igor Tuveri (Igort) con 5 è il numero perfetto.
Tra i produttori, ricordando che i Nastri per regolamento segnalano solo cinema italiano, escludendo come in ogni categoria le professionalità estere, si voterà tra: Marco Belardi (Lotus) e Paolo Del Brocco (Rai Cinema) per Gli anni più belli; Agostino Saccà (Pepito Produzioni) insieme al figlio Giuseppe (con Rai Cinema, Vision e associati) per la produzione di Favolacce e insieme alla figlia Maria Grazia, con Rai Cinema (in associazione con Minerva Group, Evolution People) per la produzione di Hammamet; Attilio De Razza (Tramp Limited) e Giampaolo Letta (Medusa) per Il primo Natale; Matteo Garrone (Archimede Film) e Paolo Del Brocco di Rai Cinema (con Raffaella e Andrea Leone) per Pinocchio; e, dal momento che il regolamento prevede la candidatura di professionalità italiane impegnate in produzioni internazionali, Luca Barbareschi (Eliseo Cinema) e, ancora, Paolo Del Brocco (Rai Cinema) per il film di Roman Polanski L’ufficiale e la spia, premiato a Venezia.
Passando alla scrittura, per il soggetto, sfida tra gli autori di cinque film molto diversi tra loro: Giulio Base per Bar Giuseppe; Pupi, Antonio e Tommaso Avati per Il Signor Diavolo; Daniele Costantini per Il grande salto; Emanuela Rossi per Buio; e Donato Carrisi per L’uomo del labirinto. Per la sceneggiatura candidati Damiano e Fabio D’Innocenzo per Favolacce; Mario Martone e Ippolita Di Majo (Il Sindaco del Rione Sanità); Gianni Romoli, Silvia Ranfagni e Ferzan Ozpetek (La Dea Fortuna); Pietro Marcello e Maurizio Braucci (Martin Eden); Umberto Contarello e Sara Mosetti (Tutto il mio folle amore).
Per la scenografia i candidati sono: Dimitri Capuani (Pinocchio); Emita Frigato e Paola Peraro (Favolacce); Giuliano Pannuti (Il Signor Diavolo); Luca Servino (Martin Eden); Tonino Zera (L’uomo del labirinto). Per i costumi: Massimo Cantini Parrini (Pinocchio – Favolacce); Cristina Francioni (Il primo Natale); Alessandro Lai (Tornare); Andrea Cavalletto (Martin Eden); Nicoletta Taranta (5 è il numero perfetto). Per il montaggio: Esmeralda Calabria (Favolacce); Marco Spoletini (Pinocchio – Villetta con ospiti); Jacopo Quadri (Il Sindaco del Rione Sanità); Patrizio Marone (L’Immortale); Claudio Di Mauro (Gli anni più belli – 18 regali). In cinquina per il sonoro: Maurizio Argentieri (Il Sindaco del Rione Sanità – Tornare); Gianluca Costamagna (L’Immortale); Denny De Angelis (Martin Eden); Maricetta Lombardo (Pinocchio); Gilberto Martinelli (Tutto il mio folle amore).
Sul fronte musica: per la colonna sonora, con i due premi Oscar Nicola Piovani (Gli anni più belli) e Dario Marianelli (Pinocchio), Mauro Pagani (Tutto il mio folle amore), Pasquale Catalano (La Dea Fortuna) e Brunori SAS (Odio l’estate); una “sestina” per le canzoni originali, con Claudio Baglioni (Gli anni più belli per il film di Muccino) e il vincitore di Sanremo, Diodato (Che vita meravigliosa per La Dea Fortuna) in gara con Brunori SAS (Un errore di distrazione per L’ospite) e tre brani made in Napoli – Nelson autore e interprete con Claudio Gnut per Il ladro di giorni, e una sfida rap tra Ralph P (Rione Sanità – Il sindaco del Rione Sanità) e Liberato con We come from Napoli per Ultras -.
Le candidature saranno votate, nei prossimi giorni, dai giornalisti iscritti al Sngci. Lo spoglio è affidato al notaio Alessandra Temperini.
Come sempre, inoltre, il Direttivo assegnerà altri riconoscimenti speciali: il Nastro europeo e il Nastro della legalità, il Premio Siae per la sceneggiatura e il Nuovoimaie destinato dallo scorso anno ai doppiatori professionisti e i Premi Biraghi e il Bonacchi per giovani attrici e attori. In più, anche un Nastro al miglior Casting Director. I candidati sono: Stefania De Santis per Martin Eden, Gabriella Giannattasio e Davide Zurolo per Favolacce, ancora Davide Zurolo per L’Immortale, Laura Muccino e Francesco Vedovati per Gli anni più belli e Pino Pellegrino per La Dea Fortuna. “Magari ci sarà qualche sorpresa che non abbiamo ancora annunciato”, avanza Laura Delli Colli finendo di leggere le nomination e spiegando: “Oltre il voto è importante valorizzare talento, sforzo e professionalità italiane davanti e dietro le telecamere”. La premiazione? L’intenzione è di farla “fisicamente” in un’ipotetica serata a Roma tra fine giugno e inizio luglio con 200 invitati – solo i premiati – in un luogo che rispetti le normative Covid-19 sulla sicurezza.
Ma non finiscono di stupire qui i Nastri. A breve, completerà il palmarès 2020 l’annuncio di candidature e premi per documentari e i Corti d’Argento; e saranno proclamati anche i Nastri dedicati alle serie che si terranno a Napoli grazie alla Film Commission Regione Campania. Troppi premi? Tanti riconoscimenti? Sì, ma al Direttivo Sngci piace così!!!