Alberto Sordi: un italiano vero, un attore che s’impone nella galleria delle maschere della commedia accanto a Rugantino
Il 15 giugno 2000 è stato sindaco per un giorno della sua città, Roma, che oggi nel centenario della nascita lo ha celebrato in Campidoglio. “Italiani come lui sono in via d’estinzione”, ha detto Christian De Sica che lo ha ricordato assieme a Massimo Ghini per la sua grande “comicità” e a Edoardo Pesce (che lo ha recentemente interpretato in tv) per la sua “unicità”. “È stato un attore gigantesco”, ha dichiarato Carlo Verdone sottolineandone la recitazione “futurista” e “disinvolta”. “Fa parte – ha aggiunto – della galleria delle maschere della commedia accanto, se non sopra, a Rugantino. Quello dei film di fine anni ’50 e degli anni ’60 è il Sordi che personalmente amo di più”. “Storia di un italiano” è il programma Rai che ha passato tra il 1979 e il 1986 in rassegna tutte le sue indimenticabili interpretazioni e Roma era dentro e fuori di lui nei film: “Un americano a Roma”, “L’arte di arrangiarsi”, “Ladro lui, ladra lei”, “Il Conte Max”, “Il Vigile”, Il Marchese del Grillo”, “Il tassinaro”, “Nestore. L’ultima corsa”.
In questi giorni i media lo ricordano con il rispetto che va ai grandi, mentre la mostra “Alberto Sordi 1920-2020”, già prevista nella storica villa dell’attore e al Teatro dei Dioscuri e poi rinviata per il lockdown dovuto al Covid-19, lo omaggerà dal 16 settembre 2020 al 31 gennaio 2021. Ma i riflettori anche dopo quella data resteranno accesi nella Villa. È pronto l’Archivio di Alberto Sordi che raccoglie tutto il teatro, il cinema e la cultura italiana del ‘900 e che vuole imporsi come un piccolo centro di studi e consultazione. In futuro la villa ospiterà anche mostre temporanee in appositi padiglioni.
Acquistata nel maggio 1954 da Alberto Sordi che trasformò una legnaia in teatro, Villa Sordi si trova in piazzale Numa Pompilio a Roma, ma la Fondazione Sordi ne ha chiesto l’intitolazione alla sorella Aurelia che tanto ha fatto per il fratello, vincolando anche lo Statuto di questa stessa istituzione ad onorare la memoria dell’Albertone nazionale al punto da porre una clausola sulla cessione della villa al Comune di Roma in caso di inottemperanza.