“Virgo – I piedi freddi delle donne”: pregevole riflessione sull’umanità attraverso una lente sci-fi

Un futuro distopico in cui si invita a comprendere la relazione tra bene e male e il rapporto uomo-donna: viene premiato come miglior film drammatico alla seconda edizione del Linear International Film Festival 2020 (cerimonia sabato 17 ottobre a Manchester senza pubblico per contenere la diffusione del Covid-19) “Virgo – I piedi freddi delle donne” di Massimo Ivan Falsetta con protagonisti Roberto Herlitzka e Anna Falchi, un riconoscimento che va ad aggiungersi al premio Miglior attore e Miglior regia al React Film Festival di Catanzaro (2019) e Miglior attore al Free Aquila Festival (2018).

L’opera, della durata di circa 27 minuti, merita attenzione per la trama che presenta l’ultimo giorno di vita di un uomo in un’era in cui il Governo ha deciso che l’ottantesimo compleanno debba coincidere con il trapasso per arginare la sovrappopolazione della Terra. Il tema dei totalitarismi per un nuovo ordine globale è abusato nella letteratura e nel cinema, ma ogni diversa sfumatura arricchisce il discorso. In “Virgo” Falsetta ha il pregio di contrapporre con grazia la vita precedente all’attuale mettendo a nudo le miserie umane. Nel suo lavoro mostra un uomo che fino alla fine è costretto a guardare avanti intrappolato com’è dall’attesa e dal desiderio. Il racconto è intimo e raccolto nonostante l’avvento di un ordine superiore in un’epoca ipertecnologica resa con pochi effetti speciali ma tali da ampliare lo spazio visuale dello spettatore, dando forma anche ad un ologramma molto convincente il cui porsi (con le dovute differenze di contesto) ricorda tanto il film “Her” di Spike Jonze. Grandissimo, come sempre, è Roberto Herlitzka: sulle sue pause, sui suoi movimenti e sulle sue parole poggia il ritmo della narrazione.

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