I Måneskin si mettono a nudo e rivendicano un sano spirito libero
“Solo cose belle eh!”, sono state le ultime parole di Damiano David, frontman dei Måneskin, salutando i giornalisti che in streaming hanno seguito la conferenza stampa del loro nuovo progetto che inneggia ai loro “Vent’anni”. L’augurio è che si scriva in maniera positiva del loro ultimo lavoro, ma suona anche come sintesi di quello che il singolo vuole rappresentare: l’essere liberi di essere se stessi senza pregiudizi ed essere sempre la parte migliore di se stessi per lasciare un domani un bel ricordo fondato sulla carica umana, quasi ricalcando quell'”eredità d’affetti” che ci ha insegnato Ugo Foscolo ma espressa con le parole della loro generazione.
Damiano (cantante), Victoria De Angelis (al basso), Thomas Raggi (alla chitarra) e Ethan Torchio (alla batteria), che si sono affermati come Måneskin (il nome significa “chiaro di luna” in danese) a X Factor 11, già prima del talent sapevano cosa volevano diventare inseguendo il proprio sogno musicale. “Vuota e inutile sarebbe stata la nostra vita senza poter fare musica”, dicono all’unisono. Così non si sono adagiati suoi loro primi grandi successi ma si sono buttati anima e corpo nello studiare a Londra, vera patria del rock che, secondo loro, “non morirà mai, il rock si nasconde ma poi viene fuori con rinnovata energia”. A Londra hanno preso consapevolezza delle loro potenzialità e si sono anche esibiti registrando il 28 novembre 2019 il tutto esaurito al The Dome. Si raccontano fragili: Victoria con la sua seria battaglia contro gli attacchi di panico; Damiano nel sentirsi o troppo ingombrante o invisibile in una continua tensione a diventare un uomo giusto; Thomas nel superare la paura di mostrare le proprie debolezze; Ethan nel vincere la timidezza. Sono vestiti da rockstar, ma i colori dei loro abiti, le unghie dipinte in mani che è evidente sudino nonostante soffrano il freddo che cala con la notte tra le antiche vestigia del Palatino, dove si sono esibiti per la stampa, e tic come il toccarsi continuamente i capelli tradiscono quella genuinità che li contraddistingue e che li fa essere prima giovani, poi cantanti. Tant’è vero che si dicono fortunati di essere musicisti perché permette loro di potersi incontrare in sala prove e sfogare quella voglia di uscire tipica della loro età: “Ma le regole per contrastare il Covid-19 vanno rispettate, la libertà di ognuno – ricordano – finisce dove inizia quella degli altri”.
Però il progetto “Vent’anni”, cominciato da un giro di chitarre di Thomas inviato durante il lockdown, lancia un messaggio transgenerazionale, perché per loro avere vent’anni è un modo d’essere prima che un riferimento anagrafico. Per farlo si mettono a nudo di come sono dentro e fuori coinvolgendo Oliviero Toscani che li ritrae senza veli: tre uomini e una donna abbracciati per essere liberi di amare come si vuole nel pieno rispetto di se stessi e degli altri. “Unire musica e fotografia è bello”, dice con freschezza Ethan.
“Il testo della canzone – spiega Damiano – l’ho scritto facendo incontrare il mio me ventenne con il mio me dell’età di mio padre (cioè la generazione anni Sessanta che quindi si è formata con la moda anni Settanta, ndr)”. In questo incontro si viene spogliati di tutte le sovrastrutture guardandosi negli occhi in un mondo senza più infingimenti culturali, aperto a 360° verso l’altro. “Sentirsi inadeguati non significa essere nel torto, ma solo pensarla diversamente e bisogna essere saldi nelle proprie certezze”, spronano. “La canzone è un messaggio di sentirsi liberi di sbagliare ed essere se stessi. In particolare, vuole essere una risposta all’omofobia e al razzismo divulgati da una certa cultura”, sottolinea Victoria. “La diversità spesso è intrinseca a una persona e ci si potrebbe sentire non capiti – osserva Ethan -. Ma bisogna seguire il proprio sogno. Le critiche non costruttive devono essere fonte d’ispirazione”.
“D’ora in poi punteremo più sugli assoli – anticipa Thomas -. Faremo tante cose fighe e interessanti”. Ma ora è tempo di “Vent’anni”, il singolo (prodotto con Fabrizio Ferraguzzo) disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali dal 30 ottobre. La band, ospite della web serie “Star Walks – Quando il PArCo incontra la musica” (la puntata sarà trasmessa online il prossimo 2 novembre sul canale Youtube del Parco archeologico del Colosseo), a distanza di due anni dall’album di debutto “Il ballo della vita”, doppio disco di platino,ritorna quindi sulla scena con un brano diretto, introspettivo e salato al punto giusto perché ha il sapore, appunto, delle cose belle. Senza il giusto sale, che qui c’è, la vita non ha sapore…
Manifesto Social -“Io ho vent’anni e ho paura di non riuscire ad integrarmi. Abbiamo vent’anni. Abbiamo vent’anni e abbiamo voglia di sbagliare, ridere, piangere, sporcarci e leccarci le ferite. Abbiamo vent’anni e pensiamo di sapere tutto. Abbiamo vent’anni e siamo testardi. Abbiamo vent’anni e siamo un’infinita contraddizione. Abbiamo vent’anni e ci dovete lasciar stare. Fateci amare chi vogliamo. Fateci crescere. Fateci sperimentare. Vogliamo prenderci il mondo. Vogliamo cambiare il mondo. Vogliamo rimediare ai vostri errori. Vogliamo abbattere i muri. Vogliamo nuove rivoluzioni. Vogliamo i colori. Abbiamo vent’anni e non staremo zitti. E anche se ci avete insegnato ad odiare noi non odieremo. Abbiamo vent’anni, abbiamo una paura fottuta. Abbiamo vent’anni e non abbiamo paura di niente“.
Testo canzone VENT’ANNI – “e c’ho vent’anni perciò non ti stupire se dal niente faccio drammi. ho paura di lasciare al mondo soltanto denaro che il mio nome scompaia, tra quelli di tutti gli altri. ma c’ho solo vent’anni e già chiedo perdono per gli sbagli che ho commesso. ma la strada è più dura quando stai puntando al cielo. quindi scegli le cose che sono davvero importanti. scegli amore o diamanti, demoni e santi. sarai pronto per lottare oppure andrai via e darai la colpa agli altri o la colpa sarà tua. correrai diretto al sole oppure verso il buio. sarai pronto per lottare per cercare sempre la libertà e andare un passo più avanti, essere sempre vero. spiegare cosa è il colore a chi vede bianco e nero andare un passo più avanti essere sempre vero e prometti domani a tutti parlerai di me e anche se ho solo vent’anni dovrò correre. e c’ho vent’anni e non mi frega un cazzo. c’ho zero da dimostrarvi non sono come voi che date l’anima al denaro dagli occhi di chi è puro. siete solo dei codardi e andare un passo più avanti, essere sempre vero. spiegare cosa è il colore a chi vede bianco e nero. andare un passo più avanti. essere sempre vero. e prometti domani a tutti parlerai di me. e anche se ho solo vent’anni dovrò correre… per me sarai pronto per lottare oppure andrai via e darai la colpa agli altri o la colpa sarà tua. correrai diretto al sole oppure verso il buio. sarai pronto per lottare per cercare sempre la libertà. e c’hai vent’anni ti sto scrivendo adesso prima che sia troppo tardi e farà il male il dubbio di non essere nessuno. sarai qualcuno se resterai diverso dagli altri ma c’hai solo vent’anni“.