Alessandro Rossellini: fatta pace con un’eredità pesante, oggi può andare lontano con la sua macchina da presa

Una famiglia meravigliosa ma incasinata: sono i Rossellinis raccontati dal primo nipote del grande Roberto, Alessandro. Debutta alla regia a 55 anni, pensa sia un’altra delle sue “cazzate”, ma non lo è. Si mette in gioco con la telecamera alla ricerca di una strana malattia che individua nella “rossellinite”: l’avere un capostipite riconosciuto genio a livello mondiale ed avere una tremenda ansia da prestazione. Partendo da questa idea, Alessandro Rossellini – figlio di Renzo e Kathrine Cohen (ballerina afro-americana) -, si mette in aereo cercando di raggiungere tutti gli zii, figli del grande nonno, che sono sparsi in ogni angolo del mondo e si confronta con loro su ciò che ha significato crescere sotto questa grande ala, avvolgente ma a volte stretta. Isabella è la più forte di tutti, apparentemente, come Raffaella (oggi Nur), ma tutti hanno due fattori in comune: fragilità e forte umanità. Hanno un amore viscerale l’uno verso l’altro e, a modo loro, riescono ad essere uniti. Anche se arriva tardi al cinema, giustamente da piccolo (aveva solo 13 anni quando è morto nonno Roberto) era riconosciuto come colto e creativo e sa fare tanto con la sua ironia e il suo sguardo in macchina. Fatta pace con un’eredità pesante, oggi può sentirsi libero di andare lontano con la sua macchina da presa.

A causa della chiusura delle sale cinematografiche, “The Rossellinis” sbarcherà direttamente negli store online a partire dal 20 novembre. Prodotto da B&B Film, coprodotto da VFS Films con Rai Cinema in associazione con Istituto Luce Cinecittà, è stato presentato alla 35. Settimana Internazionale della Critica di Venezia.

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