“La rivoluzione siamo noi (Arte in Italia 1967/1977)”: una grande lezione su un periodo spartiacque del pensare artistico
Un grazie sincero ed appassionato a Ludovico Pratesi e Ilaria Freccia che hanno trovato il modo più riuscito di raccontare un pezzo importante dell’arte contemporanea in Italia: da questo mese sulle piattaforme (Apple Tv, iTunes, Google Play, CG Digital, Chili) è disponibile on demand “La rivoluzione siamo noi (Arte in Italia 1967/1977)”, documentario prodotto e distribuito da Istituto Luce Cinecittà. L’opera descrive in maniera agile e ardente il fermento culturale che ha arricchito la nostra penisola – da Torino a Napoli, passando per Milano, Venezia e Roma -, quando gli artisti italiani posero l’accento sull’azione più che sul manufatto e quelli stranieri osavano spingersi oltre ospitati dai visionari galleristi nostrani. La narrazione procede audace tra immagini di repertorio e interviste di ieri e di oggi, offrendo a tutti la possibilità di capire, comprendere, imparare e farsi una propria opinione: espone senza imporre ed illustra incuriosendo al punto da chiedersi se questo viaggio nell’arte italiana continuerà… Intanto, è meraviglioso fare questo cammino, ascoltando, solo per citarne alcune, le voci dei galleristi Lucio Amelio e Lia Rumma o quella degli artisti Marina Abramovic, Michelangelo Pistoletto e Hermann Nitsch. Le loro parole non sono pescate a caso, ma sottolineano i punti nodali di un cambiamento artistico importante che ha segnato quell’arco temporale, dalla fine degli anni Sessanta alla fine dei Settanta, in cui il modo di concepire artistico è stato decostruito gettando i semi di un procedere nuovo: da quel momento usufruire l’arte non è stato più lo stesso. Ciò che stride dell’arrivo adesso di questo film presentato all’ultimo Torino Film Festival è il parlare di un’arte il cui svolgersi in presenza è fondamentale, mentre ora siamo costretti ad un ulteriore distanziamento sociale. Chissà se la visionarietà di allora potrà ispirare e spronare gli artisti di oggi nel trovare nuove forme d’arte aderenti a questo momento storico.