“Lei mi parla ancora”, Pupi Avati firma una storia d’amore senza tempo
La grazia dell’età rende speciale il nuovo film di Pupi Avati “Lei mi parla ancora”, liberamente tratto dal libro di Giuseppe Sgarbi (edito da Skira e pubblicato adesso da La Nave di Teseo) e sceneggiato dallo stesso regista con il figlio Tommaso. È la storia di un grande amore capace di donare l’immortalità alla coppia. Sono Nino e Rina che nella vita reale sono i genitori di Vittorio ed Elisabetta Sgarbi. A non vincolare secolarmente il film, il critico d’arte e politico e la sorella artista ed editrice vengono nominati come personaggi unicamente quali “il figlio” e “la figlia”. Come nella realtà Giuseppe “Nino” Sgarbi scrisse questo romanzo coadiuvato dal ghost writer romano Giuseppe Cesaro, così nel film è il rapporto tra questi due uomini ad essere centrale nel racconto di questa lunga storia d’amore. Anzi, nel film è la loro visione della vita diametralmente opposta – Nino è un eterno romantico e il ghost writer un uomo molto sbrigativo e concreto – ha essere il motore. Ma il colore no, il colore del film lo dà l’interpretazione di Renato Pozzetto nei panni del protagonista Nino. Nel suo viso, nei suoi gesti, nelle sue espressioni e nelle sue parole si racchiude un mondo poetico che straborda e fa rivivere quella nostalgia aspra e pungente di chi è in là negli anni carico ancora di un profluvio immenso di emozioni e sentimenti. “Dopo 5 minuti di lettura del copione ero già commosso – dice Renato Pozzetto (80 anni) -. Ho cercato di dare il massimo. Mi sono consultato con Pupi. Penso di aver girato con sicurezza un ruolo che spesso era drammatico”. “Fare un film alla nostra età è già stato di per sé magico”, afferma Stefania Sandrelli (74 anni), a cui è affidato il ruolo della moglie gravemente malata. Con loro due, del cast convincono anche: la sempre brava Isabella Ragonese che interpreta lei da giovane (“Ho creduto in questo amore. Essere Stefania è impossibile, Stefania è unica. Ho cercato di riportare la sua potenza, luminosità ed energia, non andando sull’imitazione che sarebbe stata fallimentare”); Nicola Nocella nei panni dell’autista e servitore Giulio; Chiara Caselli nei panni della figlia; e Alessandro Haber (74 anni) nei panni del dotto Bruno. Del cast fanno parte ancora: Fabrizio Gifuni, il ghost writer Amicangelo (“Sono l’irruzione del contemporaneo in un mondo novecentesco”); Lino Musella, Nino da giovane (“Pupi mi ha indirizzato passo dopo passo”); Matteo Carlomagno, il figlio; Gioele Dix, l’agente; Serena Grandi, Clementina. “Lei mi parla ancora” – un film Sky Original, prodotto da Bartlebyfilm e Vision Distribution in collaborazione con Duea Film – sarà l’8 febbraio in prima assoluta su Sky Cinema e in streaming su Now Tv, disponibile anche on demand. “Una storia d’amore così esagerata seduce tutti – afferma Pupi Avati (52 film all’attivo) in conferenza stampa streaming -. La precarietà degli affetti mi sembra una delle cose meno apprezzabili del nostro presente. Mi sveglio alla mattina convinto che ho 14 anni, poi il fisico recalcitrante mi ricorda che ne ho 82. Sono sposato da 55 anni con la stessa donna e la frase sulla ritrosia all’abbraccio alla nostra età non è del libro, ma è tratta dalla mia quotidianità”.