I Sensi Vietati: si sta bene in due come il gin con l’acqua tonica
“Io sono una persona molto semplice, mi piacciono un sacco le margherite, mi esprimono pace e tranquillità“, questo il biglietto da visita di Federica Rasicci del progetto musicale I Sensi Vietati. Abruzzese, in particolare di Giulianova, ha 23 anni ed ha all’attivo l’ep “Carbone” prodotto da I&I studio. Da un mese è on air il suo “Cocktail”.
Federica, perché hai scelto il nome d’arte I Sensi Vietati?
“Innanzitutto il progetto era nato come duo, per questo il nome è al plurale. Si pensava tra I Sensi Vietati e Contromano perché volevamo un nome che simboleggiasse l’andare controcorrente e una sorta di privazione a livello sensoriale, quindi di una cosa emotivamente ‘bloccata’. Poi sono rimasta da sola e ho deciso comunque di tenere il nome al plurale, perché lo avevo scelto io e mi piaceva molto, per questo I Sensi Vietati“.
Bello, è controcorrente. Qual è il tuo più bel pregio e il tuo peggior difetto?
“Il mio più bel pregio penso all’allegria, sono una persona molto allegra e mi piace stare molto in compagnia. Difetto? Ne ho tanti, sono testarda… se inizio ad elencare i miei difetti non la finiamo più!“.
Mi sembri ingiusta verso di te… Cos’è per te la musica?
“Per me la musica è tutto, è vita, è un qualcosa di necessario attraverso il quale possiamo sentirci compresi, esprimerci e con il quale possiamo anche farci capire dagli altri perché se ti dedico una canzone sto cercando di far capire come mi sento o che voglio dirti qualcosa. In poche parole è tutto, è vitale la musica“.
Tu sei autrice sia delle musiche che dei testi delle tue canzoni?
“Io scrivo i testi e l’arrangiamento musicale, poi in studio partecipa ovviamente anche il mio produttore, Claudio Bollini, per qualche suono, per qualche ritmo“.
Il tuo ultimo singolo, “Cocktail”, rispecchia un amore complicato?
“Rappresenta un legame intricato tra due persone che non riescono a comunicare e lo fanno miscelando i loro caratteri all’interno di un drink, incontrandosi metaforicamente in quel bicchiere lì“.
È un legame d’amore?
“Può essere sentimentale oppure un legame anche tra due amici, un legame che riguarda tutti i nostri rapporti quotidiani, non deve essere per forza una cosa amorosa“.
Quando l’hai scritta ti riferivi a qualcosa di particolare che ti era successa?
“No, non mi riferivo a me, ma mi riferivo appunto, come ti ho detto, ai rapporti umani in generale, ai rapporti che tutti quanti noi abbiamo con gli altri“.
A questo punto voglio sapere qual è il tuo cocktail preferito e se sai preparartelo come si deve…
“Quello che bevo più spesso è il Gin Tonic e per fortuna so farlo, anche se magari non è buonissimo però è abbastanza facile da realizzare“.
Il mare che si vede nel videoclip di ‘Cocktail’ è quello della costa dell’Abruzzo?
“Sì, è la costa di Lanciano. Abbiamo girato lì perché il regista, Andrea D’Amico, è di Lanciano“.
Come procederà ora il tuo cammino musicale?
“Io sto lavorando ad un album del quale farà parte anche ‘Cocktail’ ovviamente, però non so se uscirà quest’anno o l’anno prossimo, mi regolerò in base alla situazione della pandemia: se la situazione migliorerà, quest’anno, altrimenti il prossimo anno e in questo anno farò uscire altri singoli“.
Hai una frase di una tua canzone che ti rispecchia in modo particolare?
“Sì, nel pezzo ‘Carbone’ c’è una frase che sento molto mia che è ‘gioco con i cavi senza pensare alla tensione’“.