Joe Barbieri riversa mille calde sonorità nell’album “Tratto da una storia vera” (di nome e di fatto)
La sua musica lega la canzone d’autore al jazz e alla musica world: è Joe Barbieri, cantautore napoletano che esce ora in Europa (e dal 22 aprile in Giappone) con “Tratto da una storia vera” (Microcosmo Dischi/Warner Music Italy). Il suo nuovo album arriva a quattro anni di distanza da “Origami” e dopo una deviazione per omaggiare a proprio modo Billie Holiday attraverso il disco “Dear Billie”. “Questo disco nasce da tanto del mio vissuto. In quasi trent’anni di carriera che festeggio l’anno prossimo, per scrivere la mia musica – sottolinea l’artista partenopeo parlando in streaming con alle spalle lo spartito di “My funny Valentine” – ho praticamente sempre attinto principalmente alle mie esperienze personali, o alle storie che ho incontrato. Ho la percezione sincera che si tratti ora di un disco totale. In esso c’è davvero il trapassato, il passato, il momento attuale, il futuro. Ci sono tutti gli artisti che ho incontrato e ci sono le persone del mio privato“. “Tratto da una storia vera” è pervaso da una spina dorsale sinfonica che Barbieri ha curato in prima persona (come del resto la produzione dell’intero album) fino all’ultimo dettaglio. Al suo fianco una rosa di artisti amici: Fabrizio Bosso, Sergio Cammariere, Carmen Consoli, Alberto Marsico, Jaques Morelenbaum, Mauro Ottolini, Tosca, e alcuni tra i musicisti e strumentisti di maggior talento dai quattro angoli del pianeta. Il disco raccoglie dieci brani di Joe Barbieri – “La Giusta Distanza” (con Fabrizio Bosso); “Promemoria” (con Mauro Ottolini, il singolo che ha anticipato l’album); “Previsioni Del Tempo”; “Niente Di Grave” (con Jaques Morelenbaum); “Vedi Napoli E Poi Canta” (con Alberto Marsico); “In Buone Mani” (con Carmen Consoli); “Alla Fine”; “Tu, Io E Domani” (con Fabrizio Bosso, Luca Bulgarelli, Sergio Cammariere, Tosca); “Manifesto” (con Quartetto Davabugi); “Mentre Ridi” -, più “Lazzari Felici” in ricordo di Pino Daniele. “La scelta di questo brano è casuale e istintiva – racconta –. Un giorno ero solo a casa, suonavo questa canzone, e dal suonarla sono passato a dargli un vestito“.
NAPOLI – “Napoli per un napoletano è nel dna. Sono fermamente convinto che per un napoletano non sia necessario esibire un passaporto perché la napoletanità è qualcosa che viene fuori da alcuni dettagli senza che in qualche modo venga esibita. Ma in questo disco Napoli non poteva essere taciuta: è presente la città, la mia fede calcistica e Pino Daniele. Ho fatto sempre fatica ad accettare inviti per celebrare Pino perché è troppo importante per me, rientra nella mia sfera intima, ma la versione di ‘Lazzari felici’ è nata senza pensare di utilizzarla per nessun contesto“.
LA MUSICA – “Io faccio musica cercando di ascoltarmi, ascoltare e lasciarmi condurre e indirizzare dalle suggestioni che man, mano raccolgo da libri che leggo e dalle persone che incontro: è l’unico modo che conosco“.
LA PANDEMIA – “In questo tempo ho recuperato un ritmo adatto alla creatività“.
I PASSI FALSI DELLA VITA – “Nella musica, come nella vita, non ci sono veri e propri passi falsi. Io mi sto godendo il viaggio che è costato inciampi, vere occasioni di riflessioni“.
LA VITA – “La vita è l’arte dell’incontro. Da solo io duro poco nonostante l’indole misantropica che mi contraddistingue“.