Scarano, Liberati e Ielapi sono una famiglia in crisi per Rai1

“È la ricostruzione della parabola di un amore, dalla dolcezza del primo sguardo alle difficoltà che nascono con l’arrivo di un figlio”, così lo scrittore e sceneggiatore Giacomo Bendotti, giovane autore di successo (dal libro “Scialla! Stai sereno” alla sceneggiatura a più mani del film “L’attesa”), sintetizza l’essenza di “Chiamami ancora amore”, la serie, prodotta da Indigo Film in collaborazione con Rai Fiction, che andrà in onda in prima serata su Rai1 da lunedì 3 maggio (gli episodi 1 e 2 da 50’ saranno in anteprima su RaiPlay dal 26 aprile) per tre appuntamenti. Al centro della storia la coppia formata da Anna ed Enrico (rispettivamente interpretati da Greta Scarano e Simone Liberati), il loro figlio di undici anni, Pietro (che ha il volto del bravissimo Federico Iealapi, già applauditissimo in “Don Matteo”, “Tutti per 1 – 1 per tutti” e “Pinocchio”), e l’assistente sociale Rosa Puglisi (l’efficace Claudia Pandolfi), tanto empatica con i bambini quanto implacabile con gli adulti. Nel cast c’è anche il grande Giorgio Colangeli, nei panni di nonno Aldo. Risultano incisivi tutti gli attori del cast, che sono stati seguiti da vicino dalla macchina da presa del regista Gianluca Maria Tavarelli alla ricerca della verità della storia che parla di separazione con figli, ma che, a differenza dei film presi a modello – “Il calamaro e la balena” e “Storia di un matrimonio”, entrambi di Noah Baumbach -, ha un calore inusuale nel parlare di quell’alleanza particolare che si crea tra un uomo e una donna che imparano sulla propria pelle il significato dello “stare insieme”. “La serie – dichiara il regista Gianluca Maria Tavarelli, su Rai1 lo scorso ottobre con ‘Io ti cercherò’ in cui ha diretto Alessandro Gassmann e la figlia Zoe – racconta una storia d’amore con tutte le difficoltà, rinunce, egoismi e cattiverie nel corso di 12 anni: focalizza quanto è complesso vivere un rapporto amoroso. Il titolo ‘Chiamami ancora amore’ (come la canzone di Vecchioni vincitrice del Festival di Sanremo 2011 che non è nella serie, ndr) è onesto nei confronti dello spettatore che così sa subito cosa vede ed è risultato giusto per noi: troppo spesso in una relazione si smette presto di chiamarsi ‘amore’, quando ciò non dovrebbe accadere”. “Mi sono avvicinata ad Anna in punta di piedi. Io non sono madre ed ho cercato di essere credibile e realistica – afferma Greta Scarano, 34 anni, l’attrice del momento come ‘donna’ de ‘Il commissario Montalbano’ e interprete di Ilary Blasy nella serie tv dedicata a Francesco Totti ‘Speravo de morì prima’ -. Questa è la storia di una coppia in crisi, una storia quindi piccola, ma che diventa speciale perché è sotto la lente d’ingrandimento: nella serie si ha il privilegio di poter vedere dinamiche relazionali comuni in primo piano”. “Questa storia – sottolinea Simone Liberati, 33 anni a giorni (il 27 aprile), che vedremo anche nella serie ‘A casa tutti bene’ di Gabriele Muccino (2021) – ha la capacità di parlare al cuore delle persone, di arrivare alle persone”. “È un potente mélo – evidenzia il direttore di Rai Fiction Maria Pia Ammirati -, un genere che porta nella storia la realtà dei sentimenti, lacerati e feriti, l’amore che si rovescia nell’odio, la crisi di una famiglia, il bisogno di una ricomposizione”. “Raccontare le cose che accadono realmente nelle nostre vite, le storie d’amore, le famiglie, i figli: è la sfida più difficile ma anche quella più appagante per un produttore – pone in risalto Francesca Cima di Indigo Film -. Riuscirlo a fare con un linguaggio contemporaneo, ma al tempo stesso caldo e avvolgente ci rende molto fieri di questo progetto”.

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