Larizzo: “Guardare al futuro, sempre!”

È in radio e in digitale “Equilibrio Instabile” (Trp Music), il nuovo singolo dell’empatica LaRizzo, nome d’arte di Alessandra Rizzo, livornese di nascita ma catanese di adozione. Estratto dall’album “Fogli che raccontano”, con la produzione artistica di Riccardo Samperi e Edoardo Musumeci (che è anche alla chitarra, al fianco di Alberto Fidone al contrabbasso e Peppe Tringali alla batteria), il brano è carico di leggerezza musicale, accentuata dal videoclip, realizzato da FecLab, magico non solo per la storia, ma anche per i luoghi dove è stato girato: il Castello Romeo di Randazzo e il centro storico di Catania.

Qui si può ascoltare l’intervista

Larizzo, dovendo fare una breve presentazione di te come donna e artista su cosa poni l’accento?

Sicuramente sul fatto di essere stata contaminata continuamente sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista culturale. Arrivo da una famiglia con una visione del mondo diversa, con una nonna napoletana e una nonna slovena. Quello che mi caratterizza è la contaminazione in tutto quello che faccio“.

“Equilibrio Instabile”, l’ultimo singolo tratto dall’album “Fogli che raccontano”, è fiabesco nel testo e nel videoclip: cosa ti ha ispirato?

È un brano che racconta, come molti dei miei brani, di me. A differenza degli altri brani, in maniera un po’ più ironica, perché all’interno del testo parlo di un sacco di cose che potrebbero essere considerate dei difetti: il fatto di non volersi rifare il letto la mattina, di essere molto disordinata, di avere sempre un po’ la testa tra le nuvole. Però, alla fine, mi è piaciuto anche un po’ accettare alcune parti del mio carattere e sapere che difficilmente li potrò cambiare, e ho deciso di affrontarli con un po’ di ironia. Poi la scelta del videoclip, in realtà, voleva continuare a dare l’idea del viaggio che comunque è un elemento portante del disco, ma in questo caso un viaggio nel tempo con la possibilità di poter tornare indietro, restare o guardare al futuro“.

“Fogli che raccontano” è stato pubblicato a settembre scorso. Sei pronta per un live quest’estate, misure anti-Covid permettendo?

“Non vedo l’ora di tornare a fare un live. Far uscire comunque un disco, e poi un primo disco, dopo un periodo così difficile che abbiamo vissuto, è stato abbastanza coraggioso. Però era messo in conto che all’inizio ci fosse solo una fase promozionale per poi tornare quando possibile al live. Mi sento pronta perché amo condividere la mia arte in luoghi piccoli e con poche persone già da prima di questo momento, perché il contatto con il pubblico per me è importante: poter comunicare anche raccontandomi, confrontandomi rispetto ai brani che scrivo. Quindi, sì, assolutamente sono pronta, anche in un luogo piccolo, con poche persone, distanziati, l’importante è che si possa tornare ai live”.

Descrivi i tuoi lavori come viaggi. Quale sarà la tua prossima meta?

Il sogno di sempre è sicuramente poter vedere l’aurora boreale, il Nord Europa resta sempre nel mio cuore. L’aurora boreale è un sogno che spero di poter realizzare presto e magari far partire da lì la scrittura del prossimo progetto: questo sarebbe veramente un sogno“.

Violoncellista prima, cantautrice poi: com’è la tua vita in musica?

È in continuo divenire, spero domani di essere sempre migliore di oggi con lo studio, con la fatica, con la ricerca. Sono stata abituata un po’ al rigore nello studio da piccola, perché quando ovviamente molto giovane ti approcci a uno strumento così importante come il violoncello, che richiede intransigenza nello studio, questo rigore resta, quindi speri di fare tutto quello che fai nel miglior modo possibile anche facendo grandi sacrifici“.

Le tue canzoni sono estremamente poetiche, mi regali la strofa che più ti rispecchia?

‘Abbandono qui tutte le mie armi, proverò ad arrendermi’. Questa è la prima parte di ‘Fogli che raccontano’ perché, secondo me, è un po’ il brano ponte tra il passato e quello che sarà. Ad un certo punto, si sente un po’ la necessità di lasciar andare totalmente quello che è accaduto nella vita, e che magari in qualche modo ha anche segnato, ma si ha sempre voglia di ricostruire, di andare avanti e di guardare al futuro“.

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