Davide Rossi, fedele a se stesso e al pianoforte
Per te la musica è passione. Se dovessi darle un colore, quale le daresti? “Il blu, perché è il mio colore preferito“. Al pianoforte qual è il brano che suoni con più ardore? “Ce ne sono tanti, ce n’è uno tra i miei preferiti che è di uno dei miei artisti preferiti, che è Lucio Dalla, ‘La sera dei miracoli’ che suono spesso perché mi fa stare bene, mi piace molto come brano“. È Davide Rossi, artista 23enne di Rieti, il cui ultimo singolo, “Niente di noi” (LaPOP), dal 2 luglio sarà in rotazione radiofonica.
“Niente di noi” è una canzone dedicata a qualcuno in particolare?
“No, sinceramente no. Non è dedicata a nessuno in particolare, è nata da una mia idea buttata giù durante la pandemia e poi sviluppata in studio con dei ragazzi de l’Aquila, con i ragazzi di ALTI Records che sono i due ragazzi che mi hanno prodotto il brano, Federico Fontana in arte Phonez e Luigi Tarquini in arte Etrusco. Da questa melodia abbiamo sviluppato tutto l’arrangiamento intorno alla canzone e poi abbiamo fatto una sessione di scrittura in studio con altri ragazzi che sono Matteo Elleboro, in arte Blowy, e Riccardo Giuliani“.
Il testo comincia con “Restano i tuoi stupidi silenzi, l’estate non li porta via”. Cos’è per te questa stagione?
“Questa stagione è un po’ cambiata rispetto alle ultime due. L’estate a me ha sempre dato l’idea di vacanza, mare, di un momento tanto atteso. Nel brano diciamo ‘l’estate non li porta via’ perché quei silenzi sono talmente importanti che neanche l’estate riesce a portarli via“.
Cosa ti aspetti da questa estate 2021?
“Vedo un po’ la luce in fondo al tunnel. C’è la variante Delta che un po’ preoccupa e quindi sembra di fare un passo indietro, però dall’altra parte si vede la luce in fondo al tunnel perché si sta sbloccando qualcosa e quindi mi aspetto un’estate di ripartenza“.
Nella tua ripartenza stai preparando un disco. Puoi anticipare qualcosa di questo progetto?
“Com’è nata ‘Niente di me’, sono nate alcune altre canzoni racchiuse in un progetto. Uscirà un ep e tra questi brani ce ne sarà anche uno in inglese, scritto da me musica e melodia e testo da un ragazzo in Inghilterra“.
I talent “Ti lascio una canzone” e “X Factor” ti hanno visto protagonista: qual è il regalo più grande che hai ricevuto da queste esperienze?
“Da ‘Ti lascio una canzone’ ho ricevuto tanti regali, ovvero duettare con tantissimi della musica italiana e quindi avere subito una crescita artistica a quell’età così piccolino è stato fondamentale per andare avanti. È anche un regalo aver duettato con uno dei miei idoli, che ti ho citato anche prima, Lucio Dalla, con lui ho cantato ‘Vita’ che è quella che ha fatto in duetto con Gianni Morandi, avevo ricevuto i complimenti da lui, è stato proprio bellissimo. Poi da ‘X Factor’ invece, oltre ad aver ottenuto una crescita artistica, ho anche avuto una grande soddisfazione perché ho duettato con Tiziano Ferro – io in pratica sono cresciuto con le sue canzoni e ho iniziato a cantare con le sue canzoni, tra l’altro quando gli dissi questa cosa mi disse: ‘Mi dispiace per te!’ ironicamente – e poi un altro regalo è stato quello della finale di cantare con Robbie Williams, la ciliegina sulla torta“.
Qual è la strofa di una tua canzone che più corrisponde al tuo modo d’essere?
“Sicuramente, citando la canzone nuova, ‘io che ero sempre me stesso io’ perché diciamo in ogni situazione della mia vita cerco sempre di essere me stesso e magari a volte anche rimanendo nei miei limiti e non esagerando mai in determinate situazioni“.