Consapevolezza sul 4 novembre, con “La scelta di Maria” si alza un nuovo inno alla libertà e all’identità nazionale
Ricordare il 4 novembre 1918, giorno della fine della Prima guerra mondiale, e il 4 novembre 1921, giorno della sepoltura del Milite ignoto, fa da monito alla libertà e all’identità nazionale. Durante la Grande guerra persero la vita 1.240.000 italiani, di cui 651.000 militari e 589.000 civili. Ai morti per la patria sotto gli spari in trincea si aggiungono i tanti mutilati per le ferite riportate ed i moltissimi ammalati per le pessime condizioni igieniche ed il freddo, tantissimi tra loro erano giovani e giovanissimi, vite stroncate sul nascere. Colpisce che il racconto del nonno macchinista del treno del Milite ignoto da parte di un amico dell’attore Cesare Bocci sia l’inizio di un’operazione che finalmente restituisce dignità e racconto al Milite ignoto che ogni anno il 4 novembre riceve gli onori delle alte rappresentanze della Repubblica. Dopo un lungo viaggio in treno, i resti di un ignoto soldato caduto nella Grande Guerra vengono sepolti al Vittoriano a Roma, durante una cerimonia pubblica il 4 novembre del 1921. A scegliere la salma tra le undici che rappresentano i caduti sui diversi fronti di guerra dell’Italia, è chiamata una donna, Maria Bergamas, madre di Antonio, giovane tenente morto sul campo di battaglia e mai ritrovato. Una settimana prima, il 28 ottobre, durante una celebrazione nella basilica di Aquileia, viene chiesto a lei, a nome di tutte le madri, di scegliere quale corpo tra gli undici seppellire all’altare della Patria a Roma, come simbolo di tutti i giovani caduti a cui non era stato possibile dare un nome. Diventerà il Milite Ignoto. Cento anni dopo quella tumulazione all’Altare della Patria – giovedì 4 novembre in prima serata – Rai1 propone il docufilm diretto da Francesco Micchichè “La scelta di Maria” (una produzione Anele in collaborazione con Rai Cinema, con il patrocinio del Ministero della Difesa), con Sonia Bergamasco nel ruolo della “madre d’Italia” Maria, Cesare Bocci in quello del Ministro della Guerra Luigi Gasparotto (incaricato dell’esecuzione della legge per la sepoltura all’Altare della Patria) ed Alessio Vassallo nei panni del tenente Augusto Tognasso (ufficiale mutilato che fa parte della commissione che aveva l’incarico di individuare le salme degli undici caduti al fronte privi di qualsiasi segno di riconoscimento). Integrando il racconto con immagini d’epoca, animazioni originali e una serie di “interviste ricostruite” ai protagonisti della storia, “La scelta di Maria” offre a tutti, non solo alle nuove generazioni, un ritratto umano e profondo di chi ha vissuto la distruzione e lo smarrimento della Grande Guerra. “Il docufilm – racconta il regista Francesco Miccichè – nasce da un’intuizione di Cesare Bocci e dalla forza di volontà della produttrice Gloria Giorgianni (amministratore delegato Anele), che ha creduto da subito nel progetto e che questa storia andasse raccontata in occasione del suo centenario. Con loro e con lo sceneggiatore Marco Videtta, e poi con Sonia Bergamasco e Alessio Vassallo, abbiamo condiviso un percorso prima di conoscenza dei fatti e poi di grande coinvolgimento. Lo abbiamo pensato, scritto e realizzato in tempi record, la prima chiacchierata risale allo scorso febbraio. Man mano che andavamo avanti ci siamo resi conto che quella che volevamo raccontare era una storia che ci riguardava tutti da vicino: ad esempio mio nonno paterno, siciliano, che all’epoca era un ragazzo, ha combattuto a Gorizia, dove è stato ferito ed è rimasto mutilato. Personalismi a parte, io credo che se si andasse a scavare nella nostra storia familiare, ognuno di noi scoprirebbe di avere avuto un parente vicino o lontano, che ha combattuto in quella terribile guerra. Abbiamo voluto girare nelle trincee ancora esistenti del Monte San Michele e sul greto del fiume Isonzo, dove si sono combattute alcune delle più sanguinose battaglie della Prima Guerra Mondiale. Abbiamo poi ambientato molte scene nella Basilica di Aquileia, il vero luogo in cui Maria Bergamas scelse la salma del Milite Ignoto che ancora oggi è custodita a Roma. Ricostruire le scene de ‘La scelta di Maria’ nei luoghi dove sono avvenuti realmente i fatti ci ha permesso di toccare con mano la forza della storia, di tornare indietro nel tempo e rivivere quei momenti, con rispetto e commozione. Straordinarie sono le immagini del treno che da Aquileia porta la salma a Roma, in 4 giorni, attraverso 120 soste, dove si vedono folle di uomini, donne, bambini e militari che si inginocchiano al suo passaggio. Noi abbiamo immaginato e provato a mettere in scena anche cosa devono aver provato coloro che dentro quel treno accompagnavano il corpo simbolo dei soldati italiani caduti verso la capitale. Un viaggio che ha permesso la commossa elaborazione di un lutto di un’intera nazione”. Questo docufilm restituisce verità e consapevolezza ad una cerimonia che negli anni talvolta è stata incitamento alle armi e non il contrario. In occasione del 100esimo anniversario dalla tumulazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria, forse ciascun italiano dovrebbe fare i conti col significato di libertà e col valore dell’identità nazionale, dichiarando una volta per tutte guerra alla guerra. Se i conflitti odierni di ciascuna natura non aiutano a capire l’importanza della conquista della libertà che va fatta giorno dopo giorno in ogni singola nostra azione, “La scelta di Maria” potrà aiutare a riflettere dando memoria ad uno snodo fondamentale della storia della nostra patria. Il 4 novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, dovrebbe forse acquisire nuovo ed univoco significato…