“Doc – nelle tue mani” conquista il mondo
È già stata venduta in oltre 100 Paesi – tra questi, Francia, Spagna, Brasile, Nigeria, Australia e Canada – e la Sony, oltre a comprare la versione italiana, ha definito l’acquisto per rifare la serie in inglese: nel solco tracciato dal grande papà Ettore Bernabei, i figli Matilde e Luca annunciano il successo planetario di “Doc – nelle tue mani” che valica i confini con la seconda stagione, prima della messa in onda assoluta prevista per giovedì 13 gennaio su Rai1. I 16 episodi, per otto prime serate, racconteranno il Covid-19, ma “senza allarmismo e con un orizzonte ottimistico per lanciare un messaggio di speranza: il fare squadra per uscire da una situazione drammatica”, osserva in conferenza stampa streaming Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction. “Non è una serie sul Covid, ma non lo nega. Ci sarà una puntata speciale che tratta di questa pandemia e poi questa resta di sottofondo”, precisa Luca Bernabei della Lux Vide, in diretta dal laboratorio che definisce la “Maranello della Fiction italiana”, dove viene girato il 60% di fiction Lux di successo come “Don Matteo”, “Che Dio ci aiuti” e la stessa “Doc – nella tue mani”. Nella sala medici del Policlinico Ambrosiano che milioni di telespettatori hanno imparato a conoscere, il patron della Lux Vide siede circondato da tutti i suoi attori, in primis Luca Argentero, il “Doc” Andrea Fanti, personaggio ispirato alla vera storia di Pierdante Piccioni, un medico dal grande carisma che perse la memoria dei suoi ultimi 12 anni. “Se la prima stagione è la biografia di Piccioni, la seconda è la biografia di un Paese che vive un evento epocale”, sottolinea lo sceneggiatore Francesco Arlanch. “Ma pure in questa stagione un problema si rivela un’opportunità”, aggiunge la sceneggiatrice Viola Rispoli. Anche per questo secondo capitolo è stata di vitale importanza la supervisione, oltre che di Piccioni, del professor Raffaele Landolfi, consulente scientifico della serie, sia per essere precisi nel trattare il Covid, sia per la preparazione degli attori, seguiti da un’equipe di medici e infermieri per imparare a muoversi senza impaccio tra flebo e tac. Ad Argentero, Matilde Gioli (Giulia), Pierpaolo Spollon (Riccardo), Sara Lazzaro (Agnese Tiberi), Simona Tabasco (Elisa), Alberto Malanchino (Gabriel), Beatrice Grannò (Carolina), Elisa Di Eusanio (Teresa), Giovanni Scifoni (Enrico), Gianmarco Saurino (Lorenzo), si sono uniti ad arricchire il cast Alice Arcuri (l’infettivologa Cecilia), Marco Rossetti (il medico disilluso Damiano), Gaetano Bruno (il dottor Edoardo), Giusy Buscemi (la psicologa Lucia), Massimo Rigo (l’avvocato Umberto), Lorenzo Fredaini (Massimo, l’amico virtuale di Elisa). Questa seconda stagione promette nuovi amori, nuove professionalità e tanti accattivanti spaccati di vita sul filo rosso del Covid-19, tra incertezze, inquietudini, cambiamenti e tanta empatia nella cruciale relazione medico-paziente. Oltre alla bravura degli attori ed alla forza della scrittura, a rendere il tutto autentico e vero concorrono i lunghi piani sequenza dei registi Beniamino Catena (che ha diretto gli episodi 1-8) e Giacomo Martelli (che ha firmato quelli 9-16). “Siamo una bella squadra, una famiglia – afferma Argentero -. Incontrare un personaggio come Fanti è un privilegio che comporta entusiasmo e responsabilità”. “Fare fiction è un lavoro serio e complicato – riflette Luca Bernabei -. Si entra in milioni di case e lo si deve fare con delicatezza. Come diceva Karl Popper, servirebbe una patente per fare la tv”.