Morandi: “Ho voglia di ributtarmi nella mischia”
“Sanremo è più divertente in gara che da ospite!”, parola di Gianni Morandi che scalda i motori del festival tornando al Teatro Duse di Bologna con lo show “Stasera gioco in casa”, sospeso a causa della pandemia. “Si ritorna in scena – afferma l’artista dalla platea in collegamento streaming coi giornalisti -. Queste date sono una preparazione a Sanremo”. Ma il pubblico scalpita e, dopo le sei le date di recupero (19, 20, 25, 27 gennaio, 8 e 9 febbraio), già è previsto un bis, il 17 febbraio. “La prima volta che mi esibii al Duse, un’istituzione a Bologna – racconta – era il 1964, avevo 19 anni. Qui si esibì per la prima volta anche Lucio Dalla, a soli 6 anni, per dire una battuta in uno spettacolo, e stasera lo ricorderò”. Il primo marzo ricorrono dieci anni dalla scomparsa dell’amico, e sono passati ben 34 anni dal loro bellissimo album “Dalla/Morandi”. Mentre scalpitano altri amici come Massimo Ranieri e Al Bano, sognando una tournée insieme – “Tra di noi ci chiamiamo il bolognese, il napoletano e il pugliese” – e, chissà, anche una vittoria a Sanremo in trio come successo nel 1987 con Umberto Tozzi ed Enrico Ruggeri in “Si può dare di più”, è Lorenzo Jovanotti a regalare il “raggio di sole” di cui aveva bisogno Gianni Morandi. Dopo essere caduto con la mano nel fuoco l’11marzo 2021 ed aver trascorso 27 giorni in ospedale, al Bufalini di Cesena, è arrivata la telefonata di Jovanotti che lo ha riportato in studio per la canzone “L’Allegria”, che per il cantante bolognese è stata una vera “terapia per la mano e l’umore”. Questa loro sinergia, che è condivisione di “amore per lo sport, voglia di sperimentare novità, vedere positivo, passione per la natura e amore per il rischio di fare cose diverse”, continua, presentando in gara al Festival di Sanremo “Apri tutte le porte”. “Quando Amadeus ha preso questa canzone – dice Jovanotti al telefono chiamato da Gianni Morandi -, cosa per nulla scontata, ci siamo guardati e detti: ‘Adesso dobbiamo andarci per davvero’!”. Così dopo il successo del singolo estivo, Morandi calcherà l’Ariston con il brano scritto da Jovanotti e arrangiato da Mousse T.
“È una canzone di speranza – afferma Morandi -. È un pezzo ritmico, non mi andava di andare a Sanremo con l’acuto finale. Mi sento addosso l’entusiasmo di un debuttante. Ho voglia di ributtarmi nella mischia. Forse una volta si pensava fosse rischioso andare al Festival, oggi se arrivi ultimo o penultimo è solo un episodio della tua vita. Tu sei tu, cosa ti cambia?”. La valigia per Sanremo è già programmata con le scarpe da corsa in prima battuta. Ma per lo step finale, la salita sul fatidico Ariston, Morandi avrà bisogno di sua moglie Anna. “Spero ci sia mia moglie vicino che mi dia la spinta di salire sul palco, in questo anno è stata la mia infermiera”. La sua fiducia in lei e in tutte le donne sul fronte sincerità ed equilibrio lo porta ad affermare senza ombra di dubbio: “Una donna al Quirinale sarebbe bellissimo”. Il suo augurio per tutti? “Che torni il sole nella nostra vita il più possibile. È un momento grigio per la cappa di questa pandemia che abbiamo addosso. Credo che con Green Pass e mascherina Ffp2 si possa andare a cinema e teatro, che è una gran cosa, e speriamo anche nei concerti previsti per l’estate. Se non va via la pandemia, bisogna fare i conti. La campagna vaccinale, intanto, deve andare avanti perché utile”. Intanto, Gianni Morandi va a 100 all’ora: dopo 22 anni torna su quel palco che vide per la prima volta a Monghidoro con tutto il paese riunito attorno a una tv in bianco e nero: era il 1958, aveva 13 anni e Domenico Modugno cantava “Nel blu, dipinto di blu”. “Sentendo ‘Volare’ ebbi la voglia di provare a fare questo mestiere e da lì nacque anche il mio amore per Sanremo”. Per questa 72esima edizione del festival, Morandi sarà in famiglia: il nipote Paolo Antonacci è tra gli autori di “Sesso occasionale” di Tananai, anche lui in gara. “Amo il palcoscenico di Sanremo. Ho voglia della scossa e dell’emozione che regala”. “L’Allegria” è piena di parole incastrate l’una nell’altra in stile Jovanotti; “Apri tutte le porte” è più impronta Morandi. Sarà un successo come “L’allegria”? “Spero piaccia alla gente”. Il cuore di Morandi? Sempre d’oro, l’incidente lo ha cambiato in “issimo”, da buono a buonissimo, da saggio a saggissimo: “Uno sta meglio se vede l’altro star meglio”. Un esempio a 360°: stasera proverà a suonare la chitarra con tre dita soltanto, come già Giorgio Gaber prima di lui.