“Noi due”, l’autenticità disarmante di un padre e un figlio
Tenero, dolce, delicato, soave è il film “Noi due” (durata 94’) del regista di Haifa Nir Bergman, classe 1969, che racconta il mondo di Aharon – interpretato da Shai Avivi – e Uri – che ha il volto dell’attore Noam Imber -, rispettivamente padre e figlio ventenne che hanno il loro modo speciale di comunicare. Uri ha un disturbo dello spettro autistico e per Ahron è sempre il suo bambino che ama la pasta a forma di stella, i pesci del suo acquario, Charlie Chaplin e “Gloria” di Umberto Tozzi. La realtà è che Uri ora è un giovane adulto e deve imparare ad aprirsi agli altri. La mamma Tamara (Smadar Wolfman), da cui il papà è separato, vorrebbe inserirlo in un istituto per dargli la possibilità di nuovi incontri. Aharon, ex disegnatore di talento, è addolorato da questa prospettiva e Uri è terrorizzato dalla “nuova casa”, così insieme tentano una fuga alquanto maldestra. “È importante per me sottolineare che ‘Noi due’ non è un film sull’autismo. E non è nemmeno un film sul padre di un bambino autistico, o sulle sfide di un uomo con un bambino con bisogni speciali in famiglia. È un film su un padre e un figlio. Sull’inevitabile separazione tra genitori e figli”, afferma la sceneggiatrice Dana Idisis, che nello scrivere il film si è ispirata al rapporto unico e speciale che suo fratello Guy ha con suo padre. “Noi due” (“Here We Are” titolo originale), sulle note del musicista italiano Matteo Curallo, si presenta come una commedia on the road in bicicletta, treno e autobus, ma, come osserva il regista Nir Bergman, “il viaggio nel film è soprattutto un viaggio nella profondità dell’anima”. Selezionato al Festival di Cannes e premiatissimo in patria (per migliori regia, sceneggiatura, attore protagonista e attore non protagonista dall’Israeli Film Academy), il film regala emozioni, commozione e sorrisi. Coprodotto dall’israeliana Spiro Films e dall’italiana Rosamont di Marica Stocchi e Giuseppe Battiston, in collaborazione con la francese Mk2 Films, “Noi due” arriva al cinema il 5 maggio, distribuito dalla Tucker Film, col suo carico di intelligenza e audacia nel trattare un tema importante con leggerezza, poesia e disarmante autenticità.