“In arte Agnese”, guardare alla vita come agli spicchi di un limone
È ritmo e passione “Limone” (Apollo Records), l’album di esordio di “In arte Agnese”, al secolo Agnese Conforti, cantautrice di origini toscane classe 1994. Raccoglie dieci tracce (prodotte e mixate presso il Platinum Studio) che raccontano un’anima ricca, caleidoscopica, colorata e pura, scandita da una voce melodiosa e grintosa.
Agnese, un tuo pregio e un tuo difetto?
“Partiamo dal difetto, sono molto permalosa e perfezionista; mentre un mio pregio è la caparbietà, nel senso che non mi scoraggio mai nelle cose, ma cerco sempre di dare il massimo: anche nelle sconfitte trovo sempre qualcosa di positivo per dare ancora di più”.
Come ti sei avvicinata alla musica?
“La leggenda narra che mi sono distinta sin dalla nascita per intensità e potenza vocale tra tutti i bebè, nel senso che ho sempre avuto questa voce abbastanza importante. Ho sempre saputo che la musica mi apparteneva, tant’è che a sette anni la maestra chiese di interpretare cosa fosse per noi l’amore e io pensai di scriverci su il primo singolo dal nome ‘Brivido d’amore’ accompagnandomi con pentole e padelle; però non ho riscosso il dovuto successo a detta dei miei due fratelli che erano i miei unici fan. Nonostante questo flop, ho continuato a scrivere. In più, a 9 anni ho deciso di prendermi sul serio e ho cominciato a studiare chitarra classica, poi dagli 11 canto, per poi dedicarmi anche al pianoforte. Al liceo sono stata la frontwoman di un gruppo musicale rock, per poi passare ad un gruppo jazz e più avanti ad un coro di gospel. Dopo tutto ciò, ho pure iniziato a partecipare ad alcuni concorsi musicali – alcuni li ho anche vinti – e nel 2016 sono riuscita ad arrivare tra i primi 60 di Sanremo giovani. In seguito, ho firmato un contratto discografico con l’Apollo Records per i miei primi singoli e il mio primo album, che è uscito il 24 giugno di quest’anno e che si chiama ‘Limone’”.
“Limone” è il tuo album d’esordio: cosa lo caratterizza?
“È un progetto che racconta tanto di me, però anche un po’ delle persone che lo ascoltano. Parla della mia idea di musica fondamentalmente, cercando di essere il più possibile un disco non etichettabile e diverso da se stesso in ogni sua traccia, proprio come gli spicchi di un limone. Spero sia valorizzabile e giusto in ogni sua forma per ognuno di noi. Parla di accettarsi per come siamo e di non ragionare in maniera binaria, ma di toglierci le etichette che abbiamo addosso ed esprimerci come meglio crediamo”.
Tra le dieci tracce ce n’è una alla quale sei più legata?
“Sicuramente quella a cui sono più legata è proprio ‘Limone’, perché è nata in un momento di mia difficoltà. Parla del trovare il proprio posto nel mondo che è una cosa che mi caratterizza sin da quando sono piccola. Oltre ad essere il brano che ha dato l’idea all’album, infatti, tocca i temi dell’accettazione di sé e degli altri, delle differenze, della body positivity, della non discriminazione di genere, dell’identità sessuale, dell’orientamento sessuale. In più, raccoglie vari riferimenti musicali in una sola traccia, quindi è un po’ quello che è la mia idea di musica, che è provare vari generi musicali, perché penso che la musica sia un divenire insieme a noi artisti in tutto l’arco della vita e mi sembra giusto e coerente renderle onore sperimentando e non incasellandosi in un unico genere”.
Lo studiare la psicologia quanto influenza le tue canzoni?
“In realtà, lo studio della psicologia influenza me stessa, mi aiuta a capirmi; però poi il tramite ultimo con cui veramente riesco ad esprimermi e a mettere in parola questo inconscio che spesso mi attanaglia l’esistenza è sempre la musica. Quindi la psicologia mi aiuta a incanalare meglio nella musica ciò che provo”.
Farai live quest’estate?
“Sono più concentrata sulla scrittura, però sto lavorando anche ai live, perché il fine ultimo di ogni artista credo sia proprio quello di portare in giro la propria musica dal vivo davanti a persone in ascolto”.
Il tuo sogno?
“In realtà, la musica è il mio sogno, quindi lo sto vivendo. Io vivo trovando ogni volta il pezzo giusto, la melodia giusta, le parole giuste per esprimere qualcosa”.
Mi lasci con una strofa di una tua canzone?
“Una frase che mi rappresenta è: ‘Non mi trovo più in queste cazzate che ci han detto tipo che se esci fuori dalle regole sei tutto matto, o se ti alzi presto col sorriso la mattina la giornata sarà piena di adrenalina, e si odia chi è diverso da chi è come te e discrimini l’amore perché limonare è brutto e molto più grave di spremere un cazzo di limone’”.