Short Theatre 2022, crocevia sorprendente di esperienze e saperi
“Short Theatre 2022 è un luogo dove fare esperienze, volendo essere una punta di diamante della creatività nazionale e internazionale”, ambiziosa Piersandra Di Matteo, direttrice artistica della XVII edizione del festival internazionale dedicato alla creazione contemporanea e alle performing arts che si terrà a Roma dal 6 al 18 settembre, approdando anche al Teatro Artemisio Gian Maria Volontè di Velletri e al Teatro Fellini di Pontinia. Dopo aver diretto la scorsa edizione a quattro mani con Francesca Corona, nominata direttrice del Festival d’Automne di Parigi, Di Matteo mostra tutta la “determinazione” e “voglia di fare” riconosciutagli pubblicamente in conferenza stampa (presso la Real Academia de España en Roma) da Miguel Gotor, assessore alla Cultura del Comune di Roma Capitale.
Il titolo che fa da filo conduttore quest’anno è tratto da Jane Bennett, teorica e filosofa politica americana: ¡Vibrant Matter! termine che si rifà al neomaterialismo. “Ripensare la corporeità con la materia e le materie, organiche e inorganiche – spiega Di Matteo –, non più soggette a gerarchie, decentrando l’umano. Le materie hanno una loro capacità di azione e trasformazione assieme all’umano con una propria traiettoria e un proprio movimento. Con la performatività della materia si va in una dimensione del farsi storia con l’uomo e le sue relazioni con il mondo”. In questo senso Short Theatre 2022 è, sempre nelle sue parole, “organismo pulsante ed espanso che si interfaccia con il tessuto urbano tra interdipendenze e interrelazioni”. “Il palinsesto di quest’anno – sottolinea – guarda molto attentamente alla scena di Roma”.
Emblema ne è Daria Greco che presenta la performance “Crangon Crangon” ispirata al “gambero che – come osserva stesso l’artista – cammina all’indietro quando ha paura”, lavorando sul concetto di “antiabitudine” coadiuvata dalla ballerina Valentina Sansone e dal costumista Vittorio Guargiolo. Tra le “tante prime volte” di questa annata, evidenziate dal veterano del festival Matteo Angius, ci sono: l’essere diffusi nel territorio (13 location della capitale – Mattatoio di Roma, Wegil, Teatro Argentina e Teatro India, Teatro Vascello, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Cinema Troisi, Carrozzerie | n.o.t, Teatro Palladium, Villa Medici, Real Academia de España en Roma, Angelo Mai e Parco Giordano Sangalli – oltre alle due sedi soprannominate fuori la cinta muraria); il main sponsor Gucci (con cui si è stilata un’ampia progettualità di durata triennale); l’inclusione (dando spazio all’accessibilità, con lo staff Lis che gode dell’accessibility manager Diana Anselmo, e illuminando l’opera “Seeking Unicorns” di Chiara Bersani, artista con disabilità che ha già girato tutto il mondo con questo lavoro che affonda le sue radici proprio a Roma); e la prima monografica (dedicata alla coreografa, regista, burattinaia e artista visiva Gisèle Vienne, mai stata prima d’ora a Roma e che sarà conosciuta in diversi momenti e luoghi e il cui pensiero sarà raccolto anche in una prima pubblicazione di una collana del festival a cura di Nero Editions, che si è occupata anche del nuovo logo).
Tra i 150 ospiti e i 55 progetti in programma, per 13 giorni densi di arte e sperimentazione (spettacoli, performance, installazioni, incontri, talk, concerti, party, dj set), vanno ancora segnalati: Andrea La Giudice, con una sorta di “polpa di carta” che dall’imbrunire all’alba promette di trasformare la scritta d’epoca fascista sulla facciata del Wegil in un’iscrizione poetica e immaginativa; Renata Carvalho col suo Manifesto Transpofagico che invita a guardare il suo corpo “travesti” senza mediazioni; e Mk col suo Sfera, un assemblaggio di corpi alla ricerca di una possibile intesa a partire dall’uso della parola (concepita nel suo potere linguistico e nella sua concretezza fisica).
L’apertura è in agenda il 6 settembre alle ore 19 con l’inaugurazione della mostra di Gisèle Vienne “40 Portraits (2003-2008)” col dj set di Eva Geist al Mattatoio. “Con la nuova dirigenza che si è insediata da metà giugno – afferma Marco Delogu, neopresidente dell’Azienda Speciale Palaexpo –, vogliamo offrire la casa del Mattatoio a voi, ma aprire anche, nel farsi del nostro lavoro, le altre case per portare la comunità culturale coi suoi nuovi linguaggi contemporanei, ascoltando la città”.
Per favorire la sperimentazione e far dialogare sempre più Roma con le realtà internazionali, Gotor annuncia: “Con Delogu pensiamo di dare vita a una sorta di festival che metta in relazione la cultura romana (dall’arte al teatro e al cinema) con le realtà internazionali espresse dai borsisti stranieri ospitati nelle quasi 50 Accademie presenti a Roma”.
Intanto, è lo Short Theatre che sta alzando il suo palcoscenico e che con la Regione Lazio invita i giovani ad esserci: “per loro la possibilità di accedere in maniera agevolata”, sottolinea Lorenzo Galileo Sciarretta, responsabile Progetti speciali nell’ambito dell’Ufficio di Gabinetto della Regione Lazio. In realtà, leggendo i prezzi notiamo che sono gli under 30 assieme agli over 60 a poter godere degli abbonamenti ridotti: per 10 spettacoli il biglietto intero è di 70 euro, il ridotto di 55; per 5 spettacoli l’intero è di 35 euro, il ridotto di 28.