“Il punto di rugiada”, l’incanto di un film d’autore

Nell’attuale società liquida dove, secondo Zygmund Bauman, viaggiamo privi di strumenti di riferimento, si fa strada “Il punto di rugiada”, dove il sopraggiungere della densità carica di significato la realtà. Il punto di rugiada è la temperatura alla quale l’aria diventa satura di vapore acqueo e cominciano a formarsi gocce d’acqua, ovvero condensazione. Questa è una lettura lontana dal pensiero di Marco Risi che intitola “Il punto di rugiada” il suo ultimo film, presentato Fuori Concorso al Torino Film Festival e che sarà al cinema dal 18 gennaio (distribuito da Fandango). La sua idea di “punto di rugiada”, suggeritagli da un appassionato di meteorologia, fa riferimento all’incontro tra il caldo e il freddo, due poli lontani, come il vecchio e il giovane, cuore della trama del suo film. Però la delicatezza, la poesia, il sentimento che anima tutta la pellicola va oltre. Sembra, almeno, di chiedere di guardare lontano verso la riscoperta della bellezza di un sorriso, l’accettazione delle differenze, il rispetto reciproco. Con una musica soave firmata da Leandro Piccioni, interrotta talvolta da successi degli anni passati come “Riderà” di Little Tony che rendono familiare l’atmosfera, si entra a poco a poco nella vita di Dino, Pasquale, Antonella, Federico e altri ospiti della casa di riposo di Villa Bianca, dove i giovani Carlo e Manuel, per motivi differenti, devono scontare la condanna di lavori socialmente utili. Come d’incanto, in questo incontro, le vite di tutti loro, ma soprattutto dei due giovani, si fanno più dense di significato. La grazia e la sensibilità del regista nel raccontare l’umanità di ognuno di loro è tale che va anche oltre quell’intrecciarsi della scrittura della sceneggiatura del film con il libro “Forte respiro rapido” che ha dedicato al padre Dino, anche se resta nel nome dell’ospite della casa che ama ritrarre tutte le persone che lo circondano, o almeno quasi tutte, in scatti fotografici rielaborati in collage. C’è un’infinita tenerezza e un profondo sentire in ogni personaggio delineato da Marco Risi, facendo sì che tutti i colori della vita vengano fuori con urgenza ma in punta di piedi. Gli attori sono tutti bravissimi – dai giovani Alessandro Fella, Roberto Gudese e Lucia Rossi (che interpreta Luisa, l’infermiera che lavora da anni nella struttura) – ai grandi Massimo De Francovich, Eros Pagni, Luigi Diberti, Elena Cotta, Erika Blanc, Ariella Reggio, Gloria Coco, Maurizio Micheli, solo per citarne alcuni. “Il punto di rugiada”, scritto da Marco Risi assieme a Riccardo De Torrebruna e Francesco Frangipane, ha la bellezza di un regalo inatteso.

You May Also Like

Sotto la neve di “Cortina Express” De Sica è incoronato signore della commedia natalizia

“Pino Daniele – Nero a metà” di Marco Spagnoli e Stefano Senardi: un film da vivere come un concerto

“Diamanti” di Ozpetek, la sua più bella dichiarazione d’amore per il cinema

Guardare a Cesare Pavese con occhi puri: la bellezza del documentario di Giovanna Gagliardo