“Te l’avevo detto”, un film tremendamente visionario

Apocalittico, allucinato, distopico è “Te l’avevo detto” (durata 100’) di Ginevra Elkann, al cinema dal 1 febbraio (con Fandango). Scritto dalla regista – assieme a Chiara Barzini e Ilaria Bernardini – durante il lockdown, il film nasce seguendo suggestioni sorte da riflessioni sulle catastrofi e sui cataclismi narrati nella Bibbia. Da qui la pellicola punta i riflettori sui peccatori di oggi immersi in un’anomala ondata di caldo a fine gennaio. “I personaggi – spiega nelle note di regia Elkann – si confrontano con le difficoltà che hanno abilmente evitato di affrontare per tutta la vita, che si tratti di cibo, sesso, droghe, religione o chirurgia plastica. Ma ora non possono più scappare. Sono tutti così concentrati sui propri problemi e i propri bisogni che non vedono, accanto a loro, il mondo che sta per crollare. Riescono a vedere solo sé stessi e non ciò che li circonda”. Il film, una produzione The Apartment con Rai Cinema, ricorda a tratti “Siccità” di Paolo Virzì, ma raggiunge toni onirici e visionari tali da tingere Roma quale scenario perfetto del Giudizio Universale. Il cast, eccezionale, contempla, tra gli altri, Valeria Bruni Tedeschi, Danny Huston, Greta Scacchi, Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher e Valeria Golino. A loro si affianca un’altra singolare protagonista, la fotografia di Vladan Radovic, che con i suoi colori avvolge in una nebbia tragica luoghi, persone e fatti.

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