Il film sugli ultimi giorni di Berlinguer richiama ad un agire per il bene collettivo

In questo nebuloso presente, quei giorni, quella storia, quelle emozioni mi sembrano una traccia capace di indicare una possibile direzione, una possibile ricomposizione di un senso, di un’idea di paese, di una memoria che si fa collettiva e non solo privata”, così Samuele Rossi, regista, sceneggiatore e produttore italiano classe 1984, parlando di “Prima della fine. Gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer”, al cinema da giovedì 13 giugno, giorno simbolico che richiama la data dei grandi funerali di Stato tributati al segretario del PCI in piazza San Giovanni a Roma nel 1984. Distribuito da OpenDDB Distribuzioni dal basso, il film documentario ricostruisce, con il solo utilizzo del materiale di repertorio (frutto di tre anni di ricerche), gli ultimi momenti di vita di Berlinguer: dal malore durante il comizio di Padova in occasione delle Europee, alla morte quattro giorni dopo in ospedale, l’11 giugno 1984, fino all’imponente funerale tenutosi in Piazza San Giovanni a Roma il 13 giugno. Racconta, quindi, “non solo la morte prematura di un uomo che ha segnato il suo tempo, ma anche e soprattutto il ritratto del popolo che lo ha amato e di un paese che da quel momento non è stato più lo stesso”. Rivivere quei momenti attraverso queste immagini rinforza un senso di comunità e di valori di un popolo che talvolta sembra smarrito. Dopo l’anteprima mondiale al Biografilm Festival martedì 11 giugno, il film sarà giovedì 13 giugno (di nuovo) a Bologna (Cinema Galliera, 21.30) e Firenze (Cinema La Compagnia, ore 21) alla presenza del regista. Venerdì 14 giugno arriva a Roma al cinema Barberini (ore 21), ospiti le figlie di Enrico Berlinguer – Bianca, Laura e Maria – e a Padova, al cinema Lux (ore 21). A Milano il film sarà al cinema Beltrade il 25 giugno, alla presenza del regista. “In quel rito conclusivo, familiare e collettivo, individuale e di massa, intimo e mediatico, si consuma lo straziante addio al politico ‘più amato’, e al contempo, con quell’improvviso dolore di una famiglia come di un popolo, si somma la sensazione inconscia di lutti più profondi: della sinistra come di una certa politica, di un’idea di paese come di un’epoca che da quel giorno sembrò finita per sempre”, aggiunge il regista che con questo lavoro recupera il dialogo con una storia che non ha vissuto direttamente e che ha, fin da piccolo, sentito sulla pelle attraverso i racconti dei nonni, di quella comunità di affetti e di valori, all’interno della quale è cresciuto e che lo hanno formato. “Una storia – sottolinea Samuele Rossi – che volevo fare mia, che volevo restituire alla mia generazione e a quelle future, che in qualche modo potesse essere nuovamente vissuta e conosciuta”. Una storia che è bello rivedere ricostruita frame dopo frame riportando all’attualità un sentire che parla alla mente e al cuore di ideali altruistici e di partecipazione che non dovrebbero mai essere messe all’angolo, ma essere protagoniste di un richiamo per tutti all’agire per il bene del prossimo e della comunità tutta. Questo lavoro è frutto della sinergia di Echivisivi di Samuele Rossi e Giuseppe Cassaro con la co-produzione della Salice Production di Cosetta Lagani e della Solaria Film di Emanuele Nespeca, in collaborazione con Sky Documentaries. È una testimonianza unica ed autentica, con materiali video e audio in larga parte inediti sugli ultimi giorni di vita di Enrico Berlinguer, a 40 anni dalla morte, che tuona alla coscienza di tutti.

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