“L’amante dell’astronauta”, quando l’amicizia si trasforma in qualcosa di più

Sensuale, poetico e mai affettato arriva al cinema il 20 giugno “L’amante dell’astronauta” (durata 116 minuti), di cui Marco Berger è regista, sceneggiatore e montatore. Autore argentino di culto classe 1977, è la prima volta che Berger viene distribuito in Italia. “Il tema gay è centrale in tutta l’opera di questo regista che viaggia per il mondo con le sue storie mozzafiato – spiega nelle note di distribuzione Cesare Petrillo per C+C Circuito Cinema -. Dall’opera di esordio (‘Plan B’) all’ultimo film inedito (‘Los agitadores’), fino a ‘L’amante dell’astronauta’, Berger mette a fuoco storie di uomini contemporanei nella loro nudità, morale e fisica. Dunque, la presa di coscienza di una condizione esistenziale in tutte le possibili declinazioni: dalla normalità all’impossibilità dell’essere gay, negli aspetti teneri e in quelli tossici, nella fragilità e nel machismo, nella solitudine, nella paura, nell’incomunicabilità. E senza il timore di riprendere questi uomini nella loro nudità fisica, dove i genitali non sono mai rappresentazione pruriginosa ma un aspetto normale del corpo come gli occhi, le mani, le bocche e i capelli. Il corpo nella sua interezza è uno strumento vitale dell’attore. È arrivato il momento anche per noi in Italia di fare la scoperta suggestiva di un mondo, l’Argentina contemporanea, attraverso una parte di una società fino a poco tempo fa intrappolata in un modello maschile latino, virile, invulnerabile”. “L’amante dell’astronauta” racconta dell’amicizia tra Pedro, apertamente gay, e Maxi, etero e single, che durante un’estate al mare giocano a fare i fidanzati facendolo credere a tutta la comitiva in vacanza, ma questo stare così vicini porterà i due a un gioco di sguardi e a un contatto fisico tale da non porsi né limiti né confini. “Ho voluto raccontare una storia spudoratamente felice – dichiara il regista -. Succede di rado, ma succede che due persone, etero o gay non importa, si conoscano e si riconoscano immediatamente. Nasce un’intesa che porta senza esitazioni all’amicizia. Ci si capisce al volo, si diventa indispensabili l’uno all’altra. Diventa un’amicizia che racchiude un segreto inspiegabile. Quell’amicizia a volte si trasforma in amore e può durare tutta la vita. È quanto succede tra Pedro e Maxi: hanno lo stesso senso dell’umorismo, la stessa percezione delle cose. E questo permette loro di superare le barriere erette per dividere gli etero dai gay”. Bravissimi i due attori protagonisti Javier Orán (Pedro) e Lautaro Betton (Maxi) che attraverso occhi, postura, voce trasmettono due anime differenti, l’una più sognatrice, l’altra più sensuale, ma che insieme si completano. “L’amante dell’astronauta” è una storia d’amicizia che si trasforma in qualcosa in più e che racconta dell’avvicinarsi di due uomini, esprimendo sentimenti ed attrazione che non vanno intrappolati nel genere dei protagonisti, andando oltre in intimità, purezza e sensualità.

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