I diritti vanno tutelati: il messaggio 2024 del laboratorio interculturale “Oltre i banchi”
Nessun diritto è scontato. Il diritto di voto è stato conquistato a fatica da alcuni e ancora per tanti è un lusso. Il diritto di vestire come si vuole non vale in tutti i Paesi del mondo. Il diritto d’istruzione non è appannaggio di tutti gli abitanti del pianeta. C’è chi ha la fortuna di avere la libertà di scelta e chi in molte nazioni non ce l’ha mai avuta. Eppure, essere soffocati nelle proprie possibilità di espressione è una realtà per tanti, e per tanti altri c’è sempre il rischio di perderle se non si difendono i propri diritti, si lotta per essi e non li si conoscono. Parla di tutto ciò e ancora di più il testo profondo, senza confini e quanto mai attuale, scritto e portato in scena dall’edizione 2024 del laboratorio interculturale di teatro “Oltre i banchi”, conclusosi domenica scorsa “splendidamente!”, come dichiarano sui social gli organizzatori e maestri, grazie ai loro “ragazzi” che sono stati davvero, come scrivono, “superbi, commoventi e impeccabili”. Il titolo dello spettacolo è “Nati da lati diversi della vita” e ha visto protagonisti e autori: Eleonora Assenti, Shiva Boroumand, Chiara Borrelli, Shahnaz Kazempour, Luca Modesti, Leonardo Monterotti, Aurora Pavesi, Mariadiletta Pignatelli. Prima e dopo lo spettacolo è stato sottolineato da Mauro Santopietro (alla regia), Cinzia Sabbatini (della FormaZIONE interculturale con la Fondazione InterCammini), Cristiana Russo (della MediAZIONE INTERCULTURALE sempre con la Fondazione InterCammini) e Grazia Sgueglia (che cura l’organizzazione con Spring ARTE) che questo meraviglioso testo sui diritti è stato scritto dagli stessi interpreti che in monologhi autentici e toccanti hanno narrato in modo semplice, essenziale e diretto la loro storia. Il raccordo tra i loro racconti è passato, poi, attraverso l’incontro/scontro di culture diverse e l’esercizio di manifestare per i propri ideali, per i propri diritti, per ciò per cui vale la pena di lottare e non abbassare mai la guardia, perché ad uccidere i diritti è soprattutto l’indifferenza. Questo lavoro merita oggi di girare per sensibilizzare su questi temi fondamentali. Sarebbe bello che, dopo la presentazione del 23 giugno al Teatro Studio Uno di Roma, potesse girare nelle rassegne estive, nelle scuole e in ogni piazza, perché il messaggio di questo spettacolo arriva forte con gentilezza, garbo, amore e sensibilità. A Grazia Sgueglia, Cinzia Sabbatini, Mauro Santopietro e Cristiana Russo va l’augurio di poter proseguire questo percorso interculturale con la stessa infinita dedizione. L’iniziativa è frutto di questo gruppo vincente che collabora in armonia, ognuno nelle proprie funzioni. Con loro ci sono anche: Pina Mastropietro (per le riprese video), Massimo Polo (tecnico), Francesco Callegher (grafico), Gaia Adducchio (per le foto di scena), Eleonora Turco e Alessandro Di Somma (entrambi per il teatro Studio Uno che ospita il laboratorio). Il progetto, inoltre, si realizza grazie al sostegno dei fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese. Ad maiora e sempre in prima linea per i diritti di ognuno di noi!