La resistenza fatta di piccoli grandi gesti: arriva “Berlino, Estate ‘42”
Nel buio e nell’incertezza di questi tempi in cui si parla di riarmo, guerra e regimi autoritari, arriva al cinema prepotente per la sua delicatezza intima e disarmante “Berlino, Estate ‘42” (durata 124 minuti), il film di Andreas Dresen, cineasta cresciuto nella DDR del 1963, con protagonista Liv Lisa Fries, nata a Berlino nel 1990 e vista recentemente nei panni di Anna Freud in “Freud – L’ultima analisi”. Presentata in concorso al 74esimo Festival di Berlino, la pellicola racconta la struggente storia d’amore fra Hilde e Hans Coppi, giovani eroi della resistenza tedesca contro il nazismo, una vicenda realmente accaduta che richiama alla memoria quella più conosciuta di Sophie Scholl. Il film è duro come quegli anni, ma imperniato della leggerezza dell’età dei suoi protagonisti, carichi di entusiasmo e voglia di divertirsi, pur consapevoli dell’epoca che stavano vivendo. “La storia di Hilde ci insegna che è sempre importante difendere i propri ideali e, se occorre, resistere. Non farsi influenzare, ma seguire la propria bussola interiore e il proprio sistema di valori. Hilde Coppi non è un’attivista politica in senso stretto, ma piuttosto una persona onesta, spinta a ribellarsi dalla propria coscienza”, scrive Dresen nelle note di regia, aggiungendo: “Hilde non è ingenua, conosce che tipo di rischi sta correndo. Eppure, c’è qualcosa di istintivo nel suo ribellarsi, anche se magari con piccoli gesti quotidiani: la sua resistenza silenziosa non è meno significativa o efficace di azioni più clamorose. Questa è per me una verità che abbiamo sotto gli occhi anche ai nostri giorni e in tutto il mondo, osservando il modo in cui i regimi antidemocratici si oppongono a ogni forma di resistenza, perseguitando anche quelle apparentemente più discrete o minimali. Resistere significa agire nell’ambito dei propri poteri e delle proprie possibilità, con un occhio vigile, sentendosi parte attiva e critica di una società. Ognuno di noi è capace di questo e non c’è nessuna scusa per sottrarsi”. Nell’estate del ’42 Hilde ha conosciuto e sposato Hans e ora aspetta un bambino. Ma Hans fa parte di un movimento antinazista clandestino, che sarà ribattezzato “L’Orchestra Rossa”, a cui lei decide di aderire, partecipando ad azioni molto rischiose. Catturata dalla Gestapo, dovrà partorire suo figlio in carcere, ma sarà quest’ultimo a darle la forza di continuare a resistere nei momenti più bui e lo spettatore condividerà con lei le scelte più rischiose, le ore più difficili e il suo desiderio di donarsi alla causa, rispettando sempre il prossimo e i sentimenti più autentici: Hilde, carica di valori e tempra, è un esempio di onestà, vitalità e coraggio.