“La prospettiva” di Massimiliano Bruno: un po’ di manutenzione per uno spettacolo perfetto
È ancora da collaudare “La prospettiva”, lo spettacolo teatrale scritto e diretto da Massimiliano Bruno, anche tra i protagonisti, ma gli ingredienti ci sono tutti per avere successo. Ha debuttato in prima nazionale mercoledì 26 marzo 2025 al Teatro Parioli Costanzo di Roma (la produzione è proprio Parioli Costanzo), davanti ad una platea ricca di volti noti della Rai e del cinema, riscuotendo applausi, e dove sarà in scena fino al 6 aprile. La storia spiazza nel messaggio (vedere per credere!), ma forse è frutto di questi nostri tempi dal retrogusto dolceamaro. Al centro della vicenda c’è la vita in campagna con tutto il bagaglio di valori che ad essa si accompagna, una sorta di villa palladiana o forse meglio di virgiliana memoria, carica, quindi, sia della fatica del lavoro che dell’otium culturale, che, di fronte alla possibilità di lauti guadagni e di una esistenza diversa (non per forza migliore), non si è probabilmente disposti a difendere con le unghie e con i denti. In fondo, nella vita ci sono una gamma di grigi da considerare che l’ora e mezza di questa commedia, a te spettatore, te li fa mettere tutti sotto scanner, specie quando si parla di cambiamento che non sempre è una svolta verso il meglio! Tra i punti di forza della commedia, c’è un gigante, Gianmarco Tognazzi, forte di esperienza e carisma attoriale, a cui si affiancano bene Maurizio Lops in primis, e Bruno; ma hanno ancora qualche debolezza in presenza scenica e voce le attrici che li affiancano: Sara Baccarini (la più convincente delle donne), Malvina Ruggiano e Alessandra Scalabrini. Tra i punti vulnerabili, ci sono: un intrecciarsi un po’ ruvido di parti comiche e melodrammatiche; scelte musicali bellissime, come “Please, Please, Please, let me get what I want” dei The Smiths e “One love” di Bob Marley, che però poco si intonavano alla “partitura” della commedia; e la proiezione di immagini che, nonostante l’immensa presenza di un regista come Bruno, erano più dissonanti che avvolgenti ed emotivamente coinvolgenti. Sulla carta, dunque, il successo è scritto, ma necessita una piccola manutenzione in corso. La squadra scesa in campo, infatti, c’è. Lo stesso Massimiliano Bruno alla fine l’ha voluta tutta sul palcoscenico; così accanto agli attori e alle attrici, sono stati chiamati, tra gli altri: Roberto Procaccini (musiche), Monica Rosini (costumi), Andrea Cecchini (scenografia), Filippo Gentile (assistente alla regia) ed Enzo Gentile (produzione esecutiva). Ad maiora!


