Prove tecniche di ripresa dello spettacolo. L’Agis lancia un protocollo di sicurezza possibile
“Parlano solo i ricchi a cui andranno altri soldi, abbiamo fame e dobbiamo pagare l’affitto!”: la voce dei precari dello spettacolo – la maggior parte degli artisti e i tecnici – commenta così in diretta su facebook la videoconferenza dell’Agis sulla presentazione di un protocollo possibile per far ripartire teatro, cinema, sale concerto e anche la danza (che con gli strumenti a fiato delle orchestre) ha sul campo i maggiori problemi. Forse i primi semafori verdi potrebbero essere dati quest’estate alle arene cinematografiche (sui drive in, gli operatori del settore sono perplessi, “hanno funzionato sempre poco in Italia”, osserva Domenico Dinoia, presidente Fice) e, tra i festival, a quello di Ravenna in data 3 giugno, ma si naviga a vista in acque molto, molto agitate. L’unica già nota buona notizia è che dal 4 maggio i set di produzione cinematografica potrebbero già battere nuovamente i ciak e che la 65ᵃ edizione dei Premi David di Donatello si terrà l’8 maggio in diretta su Rai1, ma i premiati saranno tutti in diretta da casa, in studio ci sarà solo Carlo Conti.
Carlo Fontana, presidente Agis, si è detto ottimista sul lavoro del Ministero di competenza a poche ore dal confronto con Dario Franceschini, il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, che ha informato alcuni rappresentanti del settore sul Decreto Aprile (che entrerà in vigore a Maggio) e sulle misure già approvate dal governo che prevedono: 20 milioni di euro per i settori non finanziati dal Fus (teatri minori, circo, musica, danza); 13 milioni di euro che derivano dalla copia privata a favore di autori, artisti, interpreti, esecutori con redditi inferiori a 20mila euro lordi all’anno; 5 milioni di euro per lo spettacolo viaggiante. “In questo difficilissimo momento c’è un dialogo costante e positivo col Mibact – afferma Fontana -. Il riavvio sarà difficilissimo, questa è una proposta per la tutela del nostro lavoro e del servizio al pubblico”. Il documento vuole fornire semplici linee guida per aprire in sicurezza. La danza presenterà a breve un documento per le sue specifiche problematiche. Nel protocollo si distingue tra attività outdoor e indoor. “Non vogliamo – sottolinea il Presidente Agis – sostituirci alle autorità ma rendere pubblico questo lavoro come nostro contributo da operatori di settore, lasciando ad altri di stabilire le date. È un contributo serio, un buon punto di partenza per una riapertura, come e quando ci sarà. La Commissione tecnico scientifica lo esaminerà con la dovuta attenzione. La riapertura ci sarà quando le condizioni sanitarie lo consentiranno”. Ripartire significa anche fare tanta promozione per riconquistare il pubblico. “Passata la tempesta, poi – guarda lontano Fontana -, bisogna promuovere un incontro-confronto con gli artisti di tutte le discipline per pensare un nuovo modo di fare spettacolo, perché per recuperare il nostro pubblico bisogna puntare ad un prodotto altamente qualificato e il tutto va riconsiderato anche per i giovani che dovranno appassionarsi a questi generi di spettacolo”.
Il M° Daniele Gatti, direttore d’orchestra e direttore musicale dell’Opera di Roma, pone il problema del cosa fare in questo periodo di sospensione, pensando ad uno streaming in diretta almeno di un’ora per i concerti, un po’ come stanno già facendo in Francia (il Maestro è stato invitato ad intervenire il 22 giugno). “Se dal 1 giugno riaprono bar, ristoranti, centri estetici e massaggi, perché – chiede – non riaprire con un’ora di trasmissione di streaming in diretta dei concerti con una sorta di programmazione ex novo?”. Sul tavolo qualcosa c’è, ricorda Filippo Fonsatti, presidente Federvivo, con lo studio di “una piattaforma per dare contenuti in altra modalità, complementare e non sostitutiva, raggiungendo così i nativi digitali, il nostro pubblico del futuro. Ma necessita comunque di avere sicurezza in esecuzione”.
Intanto, non tutti gli artisti sono d’accordo di quella che può essere battezzata una sorta di “Netflix del teatro”. Il 21 aprile Tindaro Granata ha scritto una lunga reprimenda contro questa iniziativa, sottolineando: “Senza ‘qui e ora’ qualsiasi cosa farà un attore sarà una riproduzione teatrale, non sarà Teatro, non sarà un rito e non accetto che si pensi a investire su piattaforme teatrali virtuali senza considerare il valore dell’incontro”. In questo caso per lui è meglio un’assenza che ci faccia amare ancora di più il palcoscenico.
Bisogna quindi aspettare il via libera alla ripresa – graduale – dello spettacolo dal vivo. La domanda che torna è “come e quando”?
Francesco Giambrone, presidente Anfols, sostiene che il “protocollo unificato a livello centrale va poi adattato alle singole realtà diverse tra loro sul territorio” e sottolinea l’importanza di avere “un orizzonte temporale” per programmare e non lasciare artisti e maestranze in questo “senso di smarrimento”. “Spero che a settembre si possa ripartire – dice -, facendo qualcosa anche in estate. Ma è complicato con l’assetto dell’Opera così come l’abbiamo lasciata. Mettere insieme un’Opera significa far lavorare insieme tra le 200 e le 250 persone. Lo sforzo che stiamo facendo è di ipotizzare un futuro, perché c’è una grande volontà di riprendere. Ma bisogna ripartire in sicurezza, in luoghi sicuri e non di contagio”.
Mario Lorini, presidente di Anec, sottolinea la “situazione drammatica”, ricordando che per le sale cinematografiche si sta studiando un protocollo ad hoc, ma che si è partiti insieme con lo spettacolo dal vivo. “C’è unità – puntualizza – nella partenza con discrezione, determinazione e paura controllata. Il buon senso dovrà parlare al sentimento di regole e a non disunirci”.
Il M° Roberto Andò, regista cinematografico e teatrale e direttore del Teatro Stabile di Napoli, pone l’accento sulla necessità di “reinventare gli spazi dei nostri edifici storici, ripensando le assemblee, pensando a spettacoli con pubblico ridotto”.
La danza, secondo alcuni, potrebbe prendere spunto dai danzatori della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto che hanno trasformato questa necessaria distanza in un abbraccio virtuale e collettivo nella coreografia firmata da Diego Tortelli “1 meter Closer” e che Rai Cultura ha proposto mercoledì 29 aprile su Rai5… ma, notano i più, è qualcosa di molto costoso…
Questi alcuni punti delle proposte dell’Agis:
1) Cronoprogramma ripresa delle attività di spettacolo, ossia la richiesta di un calendario di ripresa delle attività di spettacolo dal vivo e delle proiezioni cinematografiche, differenziato per tipologia architettonica (spazi aperti o edifici chiusi). Tale calendario – scrive l’Agis – andrà rivalutato mese per mese, prevedendo una revisione periodica, che allenti le misure adottate allineandole alla riduzione della curva epidemica e alla diminuzione del livello di rischio sanitario nella Fase 2, con l’obiettivo di ristabilire condizioni di normalità nella Fase 3.
2) Misure di sicurezza per l’attività di pubblico spettacolo: Le misure dovranno essere definite a livello nazionale, dovranno essere poche e molto chiare nell’interpretazione e nell’attuazione e senza oneri aggiuntivi non sostenibili dagli operatori del settore dello spettacolo. Non dovranno – sottolinea l’Agis – portare ad un aggravio delle procedure amministrative inerenti i locali di pubblico spettacolo e dovranno cessare la loro validità al termine dello stato emergenziale. In merito alle misure di sicurezza per l’attività di pubblico spettacolo l’Agis propone l’installazione di dispenser di soluzioni disinfettanti ad uso del pubblico, la predisposizione delle necessarie comunicazioni che indichino le corrette modalità di comportamento del pubblico, e l’igienizzazione periodica dei servizi igienici e delle superfici che possono essere toccate dal pubblico e dagli operatori in circostanze ordinarie. Inoltre – sottolinea il documento Agis – si richiede un’incentivazione della vendita di biglietti telematici e previsione di misure organizzative tali da garantire il rispetto del distanziamento interpersonale nella eventuale vendita di biglietti in loco prima dello spettacolo, oltre che un sistema di prenotazione e vendita dei biglietti che garantisca una distribuzione a “scacchiera” del pubblico come già previsto dal legislatore per la fruizione di mezzi di trasporto collettivi. Opportuna – si legge – una deroga dalle misure di distanziamento per coppie e/o gruppi conviventi, sempre con la raccomandazione al pubblico dell’uso di una protezione del naso e della bocca, così come si rende necessaria la realizzazione all’esterno dei luoghi di spettacolo di corridoi di ingresso delimitati e verifica del mantenimento della distanza di sicurezza nell’eventuale coda.
3) Cronoprogramma ripresa delle attività produttive: Il documento Agis prevede inoltre, tra le sue proposte, la rimozione sollecita della sospensione delle attività produttive, con adeguato anticipo rispetto al calendario di riavvio delle attività con pubblico, al fine di consentire la ripresa. Tale riavvio – si legge – consentirebbe un progressivo reimpiego delle maestranze e degli artisti, ma in ogni caso dovrebbe essere mantenuta la possibilità di fruizione degli ammortizzatori sociali per le organizzazioni che riterranno economicamente non sostenibile la ripresa delle attività con un pubblico ridotto e/o la gestione delle attività produttive con il distanziamento interpersonale.
4) Misure di sicurezza per le attività produttive: Nell’ambito delle misure di sicurezza per le attività produttive – continua il documento – si propone l’applicazione negli organismi dello spettacolo dei protocolli di sicurezza per i luoghi di lavoro per tutti i lavoratori e, ove previsto, il rispetto delle misure di tutela primaria del distanziamento sociale da parte degli artisti ai quali sarà garantita la possibilità di non utilizzare mascherine in relazione alle specificità disciplinari. Per le attività artistiche, nel caso di impossibilità del rispetto delle misure distanziamento congiuntamente all’impossibilità dell’uso di mascherine, si propone l’individuazione di una misura compensativa che preveda un piano di test e monitoraggi periodici sotto vigilanza medica, in attuazione di un protocollo da definirsi a cura di esperti sanitari.
5) Interventi pubblici di sostegno agli organismi per la gestione del riavvio: Si richiede – continua l’Agis – l’ammissibilità della spesa nella rendicontazione Fus e l’assegnazione di fondi integrativi di emergenza e di fondi specifici per il riavvio delle attività che dovranno accompagnare la fase di ripartenza delle istituzioni e delle imprese che durerà almeno fino alla fine del 2021.
Il documento prodotto dall’Agis, inoltre, include delle proposte operative in tema di produzioni liriche, sinfoniche, coreutiche, e per la filiera della musica. L’obiettivo è trovare soluzioni al fine di rendere compatibili le diverse attività analizzate con le misure che potrebbero essere adottate.
Stay tuned…