Festival di Sanremo, voglia di “fratelli d’Italia”

Amadeus è un bravo presentatore e sono felice che lo abbiano riconfermato al timone del Festival di Sanremo assieme a Rosario Fiorello. Ma quando penso a Fiorello mi viene subito voglia di sentirmi a casa, in famiglia, soprattutto in questo periodo in cui sentiamo la necessità di sorrisi, semplicità, identità. Senza nulla togliere al bravo Amadeus, sognerei un Festival con due veri “fratelli d’Italia”, Rosario e Beppe Fiorello. La loro schiettezza è la bandiera di un sentirsi sinceramente più vicini, accolti e pieni di speranza. Nell’immaginario sono la faccia bella di un legame solido che resiste.

L’Italia oggi più che mai ha bisogno di simboli e loro rappresentano qualcosa in cui il nostro Paese può ancora contare: le radici. Questo non è patriottismo sterile, ma reale necessità di identità culturale in un momento in cui l’emergenza sanitaria e quella economica ci stringono in una morsa in cui manca quella luce vera del riconoscersi italiani nello spirito.

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