Il teatro italiano non è per donne, Amleta è al lavoro per invertire la rotta!
È nato un collettivo di attrici professioniste che vuole evidenziare e contrastare le diversità di genere. Il nome è Amleta: dal protagonista letterario più famoso della nostra storia, declinato al femminile. L’intento è di rendere le donne più protagoniste del mondo dello spettacolo: da un lato impattando sulla realtà fattuale, dall’altro lavorando sul fattore culturale per aumentare la consapevolezza delle problematiche, “per inoculare anticorpi”. Ad oggi sono circa 140 le “Amlete”, di età diverse e con diversi gradi di consapevolezza, con il desiderio di “non isolarci più”. Amleta ha una sorta di tridente in mano perché punta a: rappresentanza, contrasto alla violenza e rappresentazione. Si è partiti da una mappatura, quindi dai dati alla mano, sulla minore presenza delle donne nei punti apicali del teatro italiano, ma anche sul livello di occupazione delle attrici (non tralasciando la minoranza delle persone che non si riconoscono nel sistema binario uomo/donna). Il primo atto pratico è la redazione di un documento affinché nessun bando dei teatri nazionali pubblici d’ora in poi escluda presenze femminili, perlomeno nelle candidature. Le Amlete, inoltre, scendono in campo sin da subito per sensibilizzare sul tema degli abusi frutto di una mentalità sessista e patriarcale che porta a violenze talvolta mascherate da finti provini. Va dato uno stop a quella mentalità che nel Cinquecento parlava di “attrici maliarde” oggetto di “infinite cortesie”. Amleta, che sarà presto un’associazione, ha deciso di volersi costituire parte civile ogniqualvolta si presenti un caso di violenza sessuale. Per sostenere le vittime e seguirle nei casi giudiziari, Amleta avvierà raccolte fondi tali da veicolare il senso di responsabilità collettiva.