“Femmina” di nome e di fatto!
È una sognatrice ad occhi aperti. Di Galatina (Lecce), ha compiuto 28 anni il 29 novembre, compleanno che ha festeggiato con l’uscita (il 27 novembre) del singolo “Vienimi a prendere” (Jadda Music/Believe Distribuzione), il cui videoclip è diretto in maniera sontuosa e ricercata da Daniele Pignatelli. È Giorgia Faraone, in arte Femmina.
Giorgia, perché hai scelto come nome d’arte quello di Femmina?
“Per diversi motivi in realtà. Il primo è che circa un anno fa mi sono ritrovata in mano una serie di canzoni che avevo scritto in un periodo preciso della mia vita che avevano tutte un impatto molto forte, sia a livello musicale che anche dei temi che trattavo, per cui volevo che avessero una faccia ben precisa queste canzoni, come se fosse un concept studiato. Così, dato che musicalmente si distaccavano dalle cose che avevo fatto precedentemente, ho deciso di scegliere un nome che potesse rappresentare anche il progetto musicale. Poi, perché ‘femmina’ è un termine che nel Sud Italia viene usato moltissimo per indicare una donna forte con i cosiddetti attributi. Io non ho la presunzione di averli, però l’energia che mi trasmette questo nome di sicuro penso sia fonte d’ispirazione per la scrittura. Poi anche per diversi altri motivi. Io sono stata sempre una ragazza molto fuori dai canoni estetici, al posto della testa ho un cespuglio come diceva Niccolò Fabi e fisicamente sono stata sempre molto sinuosa, quindi mi piaceva che il nome Femmina fosse affiancato ad una ragazza normalissima, che non fosse legato prettamente ad un fattore estetico, ma fosse un modo per dire che la femminilità è legata più a una consapevolezza di donna, non ad un fatto solo estetico“.
A ridosso del tuo compleanno, è uscito il singolo “Vienimi a prendere”: è l’attesa di un principe azzurro che viene a salvare la donna?
“Sì, esattamente così. Purtroppo come sai i principi azzurri sono sempre meno. Ero in un locale nel centro di Bologna, in una di quelle serate proprio no, come capitano un po’ a tutti, ed ho desiderato fortemente che qualcuno venisse a prendermi per portarmi via da lì. Chiaramente non è venuto nessuno, però quando sono ritornata a casa è venuta fuori una canzone, quindi diciamo che comunque qualcosa di buono ne è uscito fuori, raccontando una storia…“.
Adesso c’è nella tua vita un principe azzurro?
“L’abbiamo lasciato un attimo in stand by…Sì, potrebbe esserci…!“
Prima di questo inedito è uscito “Panico”: per il dio Pan o per una crisi d’ansia?
“Per una crisi d’ansia, poi ho anche invocato il dio (ride, ndr)… Per fortuna nella mia vita ne ho avuta solo una di crisi di panico e mi è passata scrivendo una canzone (ride, ndr)”.
Come prosegue ora il tuo progetto discografico?
“Sto producendo, visto che i concerti non si possono fare. Mi chiudo in studio sperando in un futuro più roseo a livello musicale, soprattutto perché non vedo l’ora di far ascoltare dal vivo le canzoni. Poi c’è il progetto di un disco, l’idea di raccogliere una serie di canzoni che ho scritto“.
Delle varie e molteplici esperienze musicali precedenti a questo progetto, quali sono quelle che ricordi con più piacere?
“Sono state diverse perché io ho sempre navigato nella musica senza pormi nessun limite di genere. Mi è capitato di fare tanto jazz. Di sicuro, un’esperienza bellissima è stata quella di suonare per ‘La strada del Jazz’ a Bologna, proprio un’esperienza significativa per me. Un’altra esperienza è stata quella di quest’estate quando sono salita sul palco di Radio Deejay On Stage ed è stato davvero un’energia, un’emozione forte, perché per la prima volta portavo una mia canzone in un contesto nuovo, un palco importante, sul palco di una radio importante, quindi di sicuro queste sono state delle esperienze importanti. Poi anche quelle più piccole, in realtà, hanno significato tanto per me. Però di sicuro due plachi importanti sono stati questi qui… Un paio d’anni fa mi è capitata anche l’apertura del concerto di Manu Chao insieme alla band salentina Vudz e anche quella è stata un’esperienza diversa. Devo dire che ce ne sono tante“.
Da poco sei solista?
“No, ho sempre fatto la solista, anche se precedentemente avevo delle band che portavano il mio nome perché il progetto era quasi sempre studiato da me, io ero sempre la ‘frontgirl’. Quindi prima lavoravo molto di più con le band, ero molto legata a quel concetto, ora, un po’ perché la produzione musicale è cambiata, mi sono dedicata a cose diverse“.
Hai una voce dolcissima, mi chiedo se sei così anche nel privato: quindi dimmi un tuo pregio e un tuo difetto come donna e come artista…
“Come donna il peggior difetto che possa anche infastidire un uomo è il disordine, sono una persona molto, molto disordinata, ho la testa un po’ tra le nuvole. Non sono una persona molto concentrata in generale perché vivo un po’ il flusso dei pensieri e a volte mi perdo. Il pregio è che non sono orgogliosa, non sono una donna orgogliosa, seguo molto i sentimenti, sono istintiva nel senso buono. Come artista, un pregio è che seguo molto il mio istinto musicale, non mi pongo nessun limite di genere, quello che sento scrivo, sono molto onesta con me stessa e il pubblico che mi segue e mi ascolta. Un difetto è che ho sempre bisogno di qualcuno che mi mette la mano sulla spalla e mi dica: ‘Vai, ok, ce la puoi fare’. Sono un po’ insicura in generale, nonostante nella mia vita abbia sempre cantato, calco i plachi ormai da tanti anni, ma c’è sempre un po’ di insicurezza e poi forse questo potrebbe anche essere un motivo per migliorarsi sempre. Però a volte un po’ di sicurezza in più potrebbe essere meglio“.
Hai mai fatto un provino per un talent show?
“Sì, due, tre anni fa ho fatto un provino per ‘X Factor’, però non è andata, ma non è un problema dirlo. Oggi credo ci siano tantissimi talenti per cui fare una scelta sia difficile, per cui si prendono in considerazione tanti fattori che non riguardano solo l’espressione artistica ma anche tutto quello che ruota attorno all’artista, al progetto, a quello che comunica fisicamente. Niente, non è andata e io ho continuato a fare quello che ho sempre fatto“.
Il tuo sogno nel cassetto?
“Sicuramente un concerto tipo all’Arena di Verona, magari far ascoltare le mie canzoni su un palco grande“.
Il regalo che ti ha sorpresa al compleanno?
“Di sicuro un disco. Io dico sempre: regalatemi i dischi che non sbagliate! Un disco in vinile e sono felice tutta la vita!”.