Mario Biondi festeggia 50 anni con un disco caldo e avvolgente
“Forse una delle cose che ho imparato in 50 anni è che tengo i piedi ben saldi nel presente e cerco di essere bravo per costruire un buon futuro. Non ho grossi rimpianti. Chi, poi, non ha fatto sbagli?“, saggio e con quel timbro di voce ineguagliabile, Mario Biondi festeggia il suo cinquantesimo compleanno (è nato a Catania il 28 gennaio 1971) con un brindisi doppio allo showroom Ruote da Sogno di Reggio Emilia dove su un palco, in diretta streaming con la stampa, presenta l’album “Dare”( “to dare” è “osare” in inglese), in uscita il 29 gennaio. È un ritorno al suo sound con le band che hanno dato lustro alle sue canzoni, unendo lo stile degli esordi, marcatamente jazz e soul, a sonorità ancora poco esplorate, tra funk, disco, pop, perfino con passaggi rock, andando a definire un suono molto vario ma sempre eclettico, adulto e contemporaneo. “Oso – dice -, vivo oltre i generi. Jazz, soul, funk, blues? Credo sia musica bella, senza etichette“. Ad accompagnarlo in questa avventura ci sono amici vecchi e nuovi quali Dodi Battaglia, Il Volo, la storica band londinese degli “Incognito”, la cantante, autrice e pianista jazz tedesca Olivia Trummer, ma anche i musicisti con cui Mario ha raggiunto il successo a metà degli anni 2000 (The Highfive Quintet di Fabrizio Bosso) e la sua attuale band che da anni lo accompagna in tutto il mondo (150 spettacoli in oltre 40 paesi del mondo negli ultimi 5 anni). Molti di loro – chi in video, chi presente per accompagnarlo in questa performance per la stampa – gli hanno cantato “Buon compleanno”. Nel disco caldo e avvolgente il loro intervento è stato di volta in volta al servizio delle 16 tracce scelte da Mario Biondi: 10 brani originali, 2 remix e 4 reinterpretazioni di grandi successi internazionali quali “Strangers in the Night”, resa celebre da Frank Sinatra, “Cantaloupe Island” di Herbie Hancock, “Jeannine” di Eddie Jefferson e “Someday We’ll All Be Free”, rivisitazione in chiave jazz dell’inno soul di Donny Hathaway. Assenti notate tra le collaborazioni del disco le figlie Marica e Zoe, ma ormai hanno spiccato il volo: con all’attivo il tour di Renato Zero, “stanno facendo tante cose belle entrambe“, commenta Mario Biondi che racconta: “Oggi Marica mi ha abbandonato per un signore che si chiama Giorgio Armani“.
Nella versione digitale dell’album “Dare” sono contenuti “Show Some Compassion”, brano registrato con molti colleghi durante il lockdown a sostegno del progetto di riqualificazione dell’area-baraccopoli di Messina promosso dall’associazione A.ris.mè, e i due remix di “Cantaloupe Island” ad opera di DJ Meme e Piparo. La copertina, realizzata da Paolo De Francesco, ritrae Mario Biondi con alle spalle il celebre murale “alato” di Colette Miller, visual artist e performer nativa di Richmond (Virginia) che vive a Los Angeles, autrice del progetto “Angel Wings”. “Dare” è una pubblicazione Beyond distribuita da Sony Music (CD e doppio LP 180g) e The Orchard per la distribuzione digitale worldwide. Il tour? Prodotto e organizzato da Friends&Partners, le due anteprime previste inizialmente a maggio 2020 e successivamente spostate a febbraio 2021, ad oggi saranno recuperate a marzo 2021 e in particolare: il 14 marzo all’Auditorium Parco della Musica di Roma e il 16 marzo al Teatro degli Arcimboldi di Milano. “Noi vogliamo esserci tutti. Siamo disposti a spingere sull’acceleratore. Siamo pronti a tutto. Spero di poter fare assieme ai miei compagni questi live a marzo“, afferma Biondi che commenta, poi, la decisione del Ministro Dario Franceschini sull’assenza di pubblico – sia pagante che figurante – al Festival di Sanremo: “L’input del pubblico aiuta a cantare un inedito. Sono italiano e ci tengo a Sanremo. Vero è che il festival ha sempre attratto un certo tipo di notizie per creare curiosità: gossippare è un must per la nostra professione di divulgazione“. Il Covid ha fermato tutto e “dopo tanta inattività, non è facile essere fluidi sul palco – aggiunge -. Anch’io oggi mi sono incastrato su una parola. Sto imparando ad accettare tutto ciò che mi succede e cerco di farne una virtù: devo spendere un po’ più di tempo per allenarmi“, confida Biondi dopo la performance stampa. In ogni caso, “spero che marzo sia il nostro mese“. Oggi tra tanti colleghi in video c’era un grande assente: Pino Daniele. “Ogni volta che ti confronti con un artista capisci più da vicino il linguaggio che adopera. Stare sul palco con Pino Daniele era un’esperienza incredibile, purtroppo avremmo dovuto fare una tournée insieme ma non è andata così…“. Tra gli amici che non ci sono più nomina anche Tonino Accolla, famosissimo come voce storica di Homer Simpson nelle prime ventitré stagioni della serie. “Ho avuto la fortuna di essere stato coinvolto da doppiatori di lungo corso come lui al doppiaggio, Tonino era un amico anche se ci siamo frequentati per un breve periodo. Tutti pensano che basti avere una bella voce per fare il doppiatore, ma poi ci sono personaggi che hanno timbri e tempistiche favolose“. Biondi che, tra i tanti personaggi, ha dato anche la voce al pappagallo Miguel in “Rio”, si augura “ci siano altri lavori di doppiaggio in seguito. Per ora non c’è nulla di schedulato“. Tra gli attori chi amerebbe doppiare? “Hugh Grant“. Una parola gli viene chiesta anche sull’attuale crisi di governo: “Sono dispiaciuto e triste per questo chiacchiericcio, sono scontri poco edificanti e che a poco servono, non vedo risultati. A volte da una lite nasce la soluzione eccezionale, qui, invece, ci sono solo liti e il nulla“.