Giulia Malaspina: la jazzista che sogna sulla scia del personaggio Disney Rapunzel
Ha un sorriso contagioso Giulia Malaspina, pianista, cantante, compositrice ed arrangiatrice di Milano. Ha da poco pubblicato “Estate” (etichetta discografica M&P Jazz), composto da arrangiamenti jazz, con una forte colorazione latina e brasiliana, di alcune delle canzoni più iconiche della musica italiana d’autore: “Estate” di Bruno Martino, “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo, “Onda su onda” di Paolo Conte, “Tintarella di luna” di F. Migliacci e B. Defilippi, “Questa lunga storia d’amore” di Gino Paoli, “Azzurro” di Paolo Conte, “Mi sono innamorata di te” di Luigi Tenco. Se provi a chiederle la sua stagione preferita ti risponde “Estate” e se le domandi la prima cosa che le viene in mente pensando all’estate dice: “La samba, la felicità, quel mood un po’ brasiliano“.
Giulia, come hai scelto le canzoni dell’album “Estate”?
“Innanzitutto, ho scelto ‘Estate’ perché ho provato a mischiare una serie di tecniche di arrangiamento e di composizione di vari generi musicali e volevo farlo su un brano italiano o comunque che potesse essere conosciuto negli Stati Uniti, perché mentre ho fatto quell’arrangiamento stavo finendo il Berklee College di Boston. ‘Estate’ mi è arrivata così come prima scelta, e poi successivamente quando sono tornata in Italia ho detto ‘mi piacerebbe fare un disco con lo stesso concetto’ e allora ho iniziato a scegliere alcuni brani italiani degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta che mi piacevano molto e che avrei potuto in un certo senso stravolgere sempre con questo concetto. Poi la lista era lunga, ma alla fine ho scelto questi“.
Qual è il brano degli otto scelti che ti sta più a cuore?
“Forse ‘Estate’, perché è proprio il primo, quello da cui è nato tutto“.
La vittoria al “Made in Jazz in New York” (dove hai vinto nella categoria di arrangiamento con il brano “Estate” e dove sei arrivata terza nella classifica generale) quali orizzonti musicali ti ha aperto?
“In realtà quando sono stata convocata a Manhattan e abbiamo suonato, nell’anno in cui ho vinto, nel Tribeca Performing Arts Center con dei giganti del jazz quindi già da lì è stata un’esperienza meravigliosa perché praticamente ho dovuto suonare due brani insieme alle persone che ascoltavo nei dischi e poi da lì diciamo che mi è entrato a curriculum perché comunque è un premio internazionale“.
Nell’album il Maestro Enrico Intra ti ha regalato l’interpretazione di un tuo brano originale, “Come un fiore”: come nasce la vostra collaborazione?
“Io ho fatto la sua Scuola Civica quando ero piccola. Prima di andare a Boston mi sono diplomata lì, poi dopo sono partita e quando sono tornata sono andata a trovarlo e gli ho fatto sentire ‘Estate’ e gli ho detto ‘io vorrei fare qualcosa con questo genere’. Lui mi ha detto ‘vai a casa e inizia a lavorare ad un disco così e poi ti aiuterò io a produrlo, registrarlo’. Io sono andata a casa, ho iniziato a lavorare e poi sono andata da lui e ho detto ‘adesso dobbiamo registrarlo’ ed è nato tutto da lì. Mi è stato vicino, mi ha supportato tanto, un po’ come se fosse un mentore per me. E alla fine mi ha regalato questa interpretazione“.
State progettando altro insieme?
“No, per adesso no. Magari a breve sì. Comunque io lo sento sempre, è un po’ una persona di riferimento“.
Il più grande insegnamento che ti ha dato?
“Nel credere in me stessa. Lui è un vulcano di energia, mi ha proprio insegnato a mantenere alta l’energia e crederci“.
So che stai preparando un disco di brani originali insieme al produttore e compositore americano Jim Beard. Puoi anticipare qualcosa?
“Io praticamente ho iniziato appena è arrivato il lockdown a lavorare a questi brani originali e ho contatto Jim Beard che è il produttore di Elian Elias, che è in un certo senso il mio mito, e non pensavo mi rispondesse subito. In realtà mi ha risposto, gli ho mandato la musica, è stato molto interessato e abbiamo iniziato a lavorare insieme. Il disco uscirà quando il Covid sarà un ricordo, non c’è ancora una data, adesso lo stiamo registrando. Però poi lo teniamo un po’ in stand by e quando potrò avere dei concerti e la situazione si sistema un attimo allora sì, lo faremo uscire e attualmente lo stiamo registrando con tutti musicisti americani di fama internazionale“.
Agli Stati Uniti, oltre all’energia e alle sonorità per l’album “Estate”, quanto devi del tuo bagaglio professionale?
“Tanto in realtà perché lì ho fatto il college di musica, poi ho continuato a studiare, ho abitato a NewYork per due anni dove praticamente mi sono formata come musicista. Praticamente devo quasi tutto perché è proprio lì che mi sono formata, poi dopo sono tornata qua e ho messo in pratica cose che avevo già imparato lì. Devo molto alla mia formazione negli Stati Uniti“.
Quando e come ti sei avvicinata al mondo jazz?
“Mi sono avvicinata quando avevo diciassette anni che sono andata a Perugia a fare l’Umbria Jazz Clinics del Berklee College of Music e praticamente appena ho visto il primo concerto che era il concerto di Diana Krall con un’orchestra d’archi, ho detto ‘quello è quello che io vorrò fare nella mia vita’ ed allora da lì ho iniziato a studiare jazz, a programmare tutto, ho iniziato a studiare per poter fare l’audizione per prendere una borsa di studio per andare al Berklee College of Music“.
In assoluto qual è la tua canzone del cuore?
“Non ne ho una. ‘Estate’ di Bruno Martino devo ammettere che mi piace tanto, però in realtà non è una canzone, ma ho un genere del cuore che è il genere Disney. Adoro tutto ciò che è musica Disney per tutto quello che è, è la musica che ascolto di più insieme al jazz“.
Hai intenzione di lavorare anche nel mondo animato?
“Mi piacerebbe tanto. Sinceramente, sì. Ho anche fatto un’audizione per la Disney quando abitavo a New York ed ero passata al secondo turno per fare Rapunzel in un musical, però poi non ho più continuato perché mi ero impegnata a fare altre cose, però mi piacerebbe tanto lavorare per la Disney“.
C’è un personaggio Disney che ami particolarmente?
“Rapunzel, è lei proprio. Infatti io mi sono anche sposata e nelle partecipazioni di matrimonio, visto che il tema era Disney, ho messo Rapunzel e Flynn che era il suo compagno, anziché una foto nostra“.
Hai delle qualità che riportano al personaggio di Rapunzel?
“Quando ho fatto l’audizione per la Disney, il primo step per passare la prima fase era mandare la tua altezza, il tuo peso, il colore di pelle, il tuo colore di occhi, il tuo colore di capelli e solo quelli che rientrano nella fascia di questo personaggio passano quella fase e quindi poi possono fare l’audizione e io quella fase l’avevo passata!“.
Nel caso hai una canzone nel cassetto da proporre alla Disney?
“Diciamo che la musica che scrivo io ha molta influenza Disney, perché è vero che è jazz, però è molto, molto influenzata, quindi sì ne ho un bel po’. Però adesso che mi hai fatto venire in mente magari sfrutto questo periodo per mandare un po’ di email perché alla fine ascoltando tanta musica Disney quello che faccio è molto influenzato da quel mondo“.
C’è una frase dal mondo di Rapunzel a cui sei più legata?
“Tante, però proprio una frase quella di quando fa la canzone del ‘Sogno’ ‘ho un sogno anch’io, ho un sogno anch’io’“.
Come festeggi San Valentino?
“Una passeggiata al lago e poi guardandomi Rapunzel“.