Fedez e Francesca Michielin: “Bello specchiarsi nell’emozione dell’altro”
Risuona sulle piattaforme, in radio e nelle orecchie di tutti noi la canzone “Chiamami per nome”, il nuovo dolcissimo singolo di Francesca Michielin e Fedez in gara alla 71esima edizione del Festival di Sanremo nella categoria Campioni. Comunque andrà la gara, rimarrà la loro sintonia sul palcoscenico e fuori, il piccolo Leone che la canta (“L’ascolta da mesi – dice papà Fedez -, non l’ha imparata durante il festival, il ritornello lo sa tutto, sulle strofe ancora un po’ inciampa”) e soprattutto le loro note su un testo poetico. “Io e Francy – ricorda Fedez – abbiamo scritto questa canzone senza pensare di partecipare a Sanremo. Dopo due esibizioni live da remoto, ci siamo rimessi in contatto e abbiamo provato a fare qualcosa in studio per creare qualcosa di nuovo. Il brano è stato realizzato come la contemporaneità impone, un po’ in studio, un po’ da remoto. A fine estate il brano era pronto. Entrambi abbiamo pensato di fare Sanremo sapendo che non rappresentava solo quel palco, ma tanto, tanto altro. Per me è un’esperienza totalmente nuova, non so cosa significa farlo nella normalità, posso immaginarmelo. Nonostante i protocolli stringenti, l’atmosfera del backstage è fantastica, una boccata di normalità, una figata. Francesca è pazzesca, mi dà forza e carica incredibile. È un’ancora sul palco”. “Fare Sanremo con Fede è molto bello, condividere le emozioni e specchiarsi nell’emozione dell’altro – racconta Francesca Michielin -. Dopo un anno del genere in cui fare musica sembrava un’utopia, sono felice e grata di essere qui questa settimana e raccontare la nostra musica. Io ho sempre l’ansia della precisione, basta sbagliare una nota e vado in escandescenza, per la prima volta mi sono concentrata sull’emotività e sul darmi. Qui a Sanremo viviamo una boccata di ossigeno. Con Fede si condivide tutto, gioia e ansia. Porgere i fiori a Fedez? Per me è la normalità portare i fiori a prescindere dal sesso, siamo in due, una volta per uno. L’obiettivo della classifica non c’è, Sanremo si fa per portare una canzone, un messaggio, una storia, un racconto e per fare cose dopo il Festival”.