Fasma: dategli un pianoforte e in un lampo la canzone è servita!

“Non ero uno che seguivo Sanremo. Qui succedono belle cose”. Il problema con il microfono mentre ti esibivi con Nesli sulle note del brano “La fine”? “È stato il bello della diretta. Dovevo continuare a cantare”. A parlare è Fasma, in gara tra i campioni con “Parlami” (Sony Music Italy) alla 71esima edizione del Festival dopo aver partecipato alla precedente nella sezione “Nuove Proposte” con il brano “Per sentirmi vivo”. “Dopo un anno che non salivo sul palco volevo ritagliarmi il tempo per parlare dal palco”. Il video del brano “Parlami” racconta la proiezione futuristica della sua musica: “La musica è rappresentata in modo molto concreto, come se fosse un robot, e io sono il meccanico di questa musica, con GG che mi accompagna e mi sta accanto”. La sua “fame” di musica è tanta. “Dopo Sanremo andremo in studio”. Rivela il suo produttore GG (Luigi Zammarano), “lui scrive di getto, si mette al pianoforte e via”. Cosa preparerà ora? “Ci concentreremo più sui singoli con nuove influenze a livello di genere. Scriveremo nuove canzoni per poi arrivare a un album”, dice GG. L’artista ha recentemente diffuso il “suo” “Manifesto per la tutela dell’arte”, una vera e propria carta in cui vengono elencati i principi per la tutela del rapporto tra arte, artisti e terzi mediante 14 articoli. “La relazione tra il terzo, l’artista e l’arte viene paragonata a quella tra madre, figlio e la vita – si legge nella nota stampa -, per cui servono delle regole affinché l’espressione artistica non scompaia mai: l’uomo non si può permettere di perdere l’arte nel mondo, perché arte è vita”.

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