Màkari: Claudio Gioè e Peppe Piccionello regalano la versione siciliana di Don Chisciotte e Sancio Panza

Sembra strano che tutto parta dalla penna di un giornalista Mediaset nato a Milano, ma è così: la nuova serie Rai “Màkari” imbevuta di Sicilia è proprio tratta dalle opere di Gaetano Savatteri che ha pubblicato per Sellerio Editore le storie di Saverio Lamanna e Peppe Piccionello, una sorta di Don Chisciotte e Sancio Panza. Poi, scava, scava Gaetano Savatteri non ha vissuto lontano da quella vasta insenatura naturale lungo la costa nord-occidentale della Sicilia, estesa dal lato orientale del Monte Cofano fino a Capo San Vito, nei territori dei comuni di Custonaci e San Vito Lo Capo, che prende nome di golfo di Màcari. In onda in prima visione su Rai1 per quattro serate da lunedì 15 marzo alle 21.25, per la regia di Michele Soavi, c’è questa nuova produzione Palomar con Rai Fiction che ha come protagonista Saverio Lamanna, “scrittore per vocazione e detective per caso”, che conduce lo spettatore alla scoperta di una Sicilia imbevuta del fascino eterno della Magna Grecia e alle prese con i drammi e le contraddizioni di oggi, introdotta dalle note della sigla de Il Volo. “Màkari – dichiara Ignazio Boschetto – è una terra che vivo ogni estate, luogo di saggi e stolti, diavoli e santi”. E Lamanna com’è? “È un personaggio ironico, divertente, molto sfaccettato, che con me ha in comune di essere palermitano e di aver vissuto a Roma ed essere tornato a vivere in Sicilia – racconta l’attore Claudio Gioè che gli dà il volto -. Saverio Lamanna è un investigatore ma, diversamente dalle indagini che ho affrontato con gli altri personaggi che ho interpretato nella mia carriera, qui si ha un risvolto socioculturale e archetipale. Lamanna cerca di riscoprire le particolarità uniche della cultura siciliana, tanto raccontate ma anche causa di ritardo dei progressi. Lamanna è un fustigatore dei luoghi comuni su Sicilia e sicilitudine. Le sue indagini sono una scusa per mettere al centro la Sicilia. La serie racconta la Sicilia di oggi con la voglia e la capacità di poter guardare al futuro con testa alta, cercando una nuova identità. Il Mezzogiorno – osserva – ha bisogno di cercare la propria verità, il proprio riscatto, il proprio futuro, senza il quale lo sviluppo dell’intero Paese non è possibile”. “Peppe Piccionello è un personaggio che si ama per forza – afferma Domenico Centamore -. È la sicilianità, che si va a scontrare con Saverio Lamanna a cui non piacciono alcune cose della Sicilia. È una persona libera e in Sicilia essere libero è una bella vittoria”. “Faccio un salto in un genere nuovo – racconta il regista Michele Soavi -, coniugando il giallo con la commedia, il noir, il melò e vene di grottesco. La Sicilia, incrocio di mari, gode del benessere delle correnti e di bella gente. Ci sono tantissimi personaggi che danno colore alla storia. Saverio Lamanna (Claudio Gioè) è un Don Chisciotte, un naufrago, che incontrerà il suo Sancio Panza in Peppe Piccionello (Domenico Centamore). L’amore arriva con Suleima (Ester Pantano), una Venere della porta accanto. Tuccio Musumeci, il padre di Saverio, interpreta un padre a vita. La proprietaria del ristorante, Marilù (Antonella Attili), è la mamma di tutti, anche se alla fine per lei contano sempre i piccioli”. “Il padre di Saverio – racconta Tuccio Musumeci – è un professore che si è sacrificato per la famiglia, un ricercatore rimasto vedovo e solo che riversa tutto il suo bene su questo figlio”. “M’incuriosiva interpretare – dice Ester Pantano – una giovane donna che tiene testa all’uomo con tantissima ironia, come faccio io nella vita. Suleima non è solo femme fatale: affronta il rapporto con l’altro sesso con moltissimo gioco”. Francesco Bruni (sceneggiatore con Salvatore De Mola, Leonardo Marini e Attilio Caselli) considera: “Quello che ci ha conquistato alla scrittura, superata l’incertezza di gialli siciliani e la curiosità di vedere Michele alle prese con la commedia, è stata la mano di Savatteri dallo humor quasi inglese, con schermaglie brillanti alle quali è stato difficile in taluni casi rinunciarci. È una serie che dà molto più spazio alla commedia e ai personaggi secondari. Vorrei complimentarmi con tutti perché hanno reso la pagina al meglio. Creare la linea orizzontale in ambito sentimentale e familiare in tutte e quattro le puntate realizzate è stato un lavoro molto piacevole”. “Non siamo di fronte a un poliziotto. È un giornalista indagatore con particolare fiuto”, afferma sul nuovo siciliano il direttore di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, felice per l’ultimo risultato del sicilianissimo Commissario Montalbano, altro personaggio prodotto da Palomar. “Nove milioni di spettatori hanno seguito su Rai1 ‘Il metodo Catalanotti’ con il 38,5% di share (e punte di oltre 10 milioni, pari al 48%). È un grande successo che Rai Fiction vuole condividere con Palomar a cui va il ringraziamento per questa entusiasmante avventura seriale che da vent’anni trionfa in Italia e nel mondo”.

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