platìni: “Mi sono preso una bella sbandata per la musica”
Suoni il sassofono in una banda, partecipi a Sanremo giovani con i Rumor ed ora ti presenti in un progetto da solista con il nome platìni con tanto di accento sulla prima “i” e la prima lettera scritta minuscola. Puoi raccontarmi il tuo percorso musicale fino a qui? “In realtà, hai già fatto tu un’ottima sintesi, quindi non so se riuscirò a fare di meglio! Le tappe principali sono più o meno quelle lì, soprattutto la ‘p’ minuscola e l’accento sulla ‘i’ che sono importantissimi in questo momento. L’accento sulla ‘i’ perché nella mia carriera scolastica il mio cognome veniva spesso frainteso e diventava il più delle volte o ‘Plàtini’ o ‘Platinì’ (con riferimento al calciatore). Quindi quando ho scelto di usare il mio cognome come nome d’arte da musicista ho preferito l’accento, per essere sicuro fosse pronunciato bene, e la ‘p’ minuscola, perché graficamente mi sembrava più carino. Il percorso musicale è partito come dicevi tu, cioè 8 anni in banda. Poi un passaggio molto importante è stato alle Medie. Ho avuto una professoressa di musica molto brava che aveva questa aula di musica bellissima, dove a me e ai miei compagni, quelli un attimino più interessati, ci ha fatto sperimentare, suonare, cantare. Io lì ho iniziato a cantare, abbiamo formato il primo gruppo. È stato un momento piuttosto decisivo, nel senso che mi sono accorto di quanto mi piacesse la musica e quanto mi piacesse scriverla. Per quanto fossero le prime canzoni, è lì che ho iniziato un pochino a scribacchiare e ad appassionarmi alla scrittura della musica, che poi è un po’ la cosa che nel tempo mi ha sempre più appassionato con i Rumor con cui ho suonato una decina d’anni e che in realtà esistono ancora, siamo solo un po’ in pausa. Con loro ho poi portato avanti questa voglia di musica, di scrivere, di fare le canzoni, i dischi, i concerti, le esperienze“. Quindi porti avanti due progetti paralleli adesso? “No, in realtà i Rumor sono in pausa, non sono finiti, ma musicalmente sono concentrato esclusivamente su questo nuovo progetto che porta il nome di platìni: mi ci sto dedicando musicalmente al 100%“. È energia esplosiva questo cantautore 29enne di Borgomanero (in provincia di Novara), che si racconta in un profluvio di immagini e parole.
Il brano con cui apri questa nuova avventura s’intitola “Pronto” e pone l’accento sul non sentirsi mai preparati per intraprendere un’iniziativa: è un brano autobiografico su questa tua nuova scelta artistica?
“È un brano autobiografico sì, nel senso che un po’ come tutte le robe che mi vien da scrivere parte sempre da delle robe che mi capitano, delle cose che mi viene da pensare, su cui ragionare, e parla appunto di quella storia lì, cioè ‘Pronto’ si chiama ‘Pronto’ ma in realtà è una canzone sul non essere pronti e sull’accettazione del non essere pronti, nel senso che a volte ci viene forse di voler essere pronti, di pensarsi pronti. A me è capitato così in diversi momenti della mia vita in cui mi sentivo pronto per qualcosa per cui poi in realtà nel momento in cui arrivava non lo ero, perché a volte pensiamo di essere pronti per delle cose che non conosciamo, quindi è molto difficile, non so, almeno per me, essere pronto per qualcosa che non conosco e quindi da lì parte un po’ questo pensiero: ok, non posso essere pronto per delle cose che non conosco, accetto il fatto di non essere pronto, vediamo cosa posso fare. Cosa posso fare è aspettare e vedere cosa arriva, cosa la vita ci porta o ci regala, a volte, qualcosa di bello e saperci poi surfare sopra al meglio delle possibilità e con un po’ di flessibilità, creatività, elasticità, senza la pretesa di sapere già cosa dover fare, come comportarti“.
Vedremo presto anche il video di questa canzone?
“In realtà no. Di ‘Pronto’ non ci sarà un video. Arriveranno dei video per i prossimi singoli“.
Questo singolo è apripista di un ep?
“Molto probabilmente sì. Nel senso che è pronto il primo pezzo, ce ne saranno altri che usciranno come singoli, poi è molto probabile che verranno un po’ raccolti assieme a qualche altro pezzo in un ep che uscirà magari per la fine dell’anno“.
Quali sono i tuoi progetti per quest’estate? Ci saranno dei live?
“Sì, non so quanti live saranno perché la situazione è quello che è e il progetto è appena nato, tant’è che io per quest’estate pensavo che non so se avrei suonato. In realtà cominciano a muoversi delle cose proprio in questi giorni e molto probabilmente sì, qualche concerto si farà. Abbiamo avuto conferma da poco che ne farò uno a Milano il 3 di luglio se non sbaglio e poi magari se ne aggiungerà qualcun’altro, quindi in realtà sono molto contento perché è stata una cosa un po’ inaspettata ma sono contento che qualcosina si farà anche da quel punto di vista lì che manca un pochino, almeno a me“.
Cosa metterai in scaletta, anche canzoni dei Rumor e delle cover?
“I pezzi del progetto platìni ad ora non sono usciti, a parte ‘Pronto’. Poi ce ne saranno altri che inizierò a suonare un po’ in anteprima dal vivo ed è molto probabile che inserirò qualche pezzo dei Rumor perché mi fa piacere portarli anche in questa dimensione qua. Cover non lo so, magari una, ma ci devo pensare, non ho mai suonato tante cover nella mia vita però qualche canzone, qualche omaggio a qualche artista che mi piace a cui non ho ancora pensato, potrebbe essere“.
Hai dei modelli di riferimento musicale?
“No, sicuramente ci sono degli artisti che in genere nella mia vita e poi anche per queste canzoni qui mi hanno ispirato, nel senso che il nome che mi capita spesso di fare in questo periodo è sicuramente Niccolò Fabi, che è un artista che ho amato e ascoltato tanto e che dal punto di vista della scrittura delle liriche soprattutto, quindi proprio delle parole, lo sento molto vicino e mi piace e a cui ho forse rubato certa attitudine. Musicalmente è un pochino più difficile, nel senso che mi sono sentito un pochino di mischiare un po’ di cose con questi pezzi. Mentre arrangiavo e producevo i pezzi ho ascoltato tanto i Bombay Bicycle Club, che sono un gruppo inglese che mi piace molto. In realtà loro sono una band pop rock, quindi poi non strettamente legato a quello che è il mio progetto, però hanno un gusto di arrangiamento che sento molto affine al mio e credo che loro possono essere una buona influenza, penso che mi abbiano un pochino influenzato e che abbia anche a loro rubato qualcosina“.
Ti presenti come una persona allegra che non si prende troppo sul serio, sei realmente così?
“In realtà, no. Nel senso che oscillo un po’ tra tante cose, a volte tra il prendermi troppo sul serio, a volte tra il fare il cretino, a volte sono più allegro, a volte meno. Sono un discreto disastro, un discreto casino rispetto a queste cose, all’umore, alla stabilità. Mi sento spesso un po’ un mix, quindi passo da momenti in cui mi sento un pochino più leggero, a volte mi sento un pochino più pesante. È un po’ così“.
In un parola cos’è per te la musica?
“La parola amore per quanto molto semplice sia sicuramente rispecchia un po’ quello che è la musica per me, nel senso che nella mia vita mi sono preso una bella sbandata per la musica, è proprio diventata a tratti la donna della mia vita con tutto quello che comporta, cioè nel senso con cose molto belle e a volte meno belle, più difficili, momenti più intricati. La musica a volte la percepisco come una dolcissima… non condanna, però fare la musica, voler fare la musica a volte è complicato, diventa quasi un’ossessione, diventa una roba che fa molto bene, ma anche a volte un po’ male, come effettivamente fa l’amore. La musica, anche per me nella mia vita, è una costante, una roba che dacché l’ho incontrata io non l’ho mai mollata, lei magari vorrebbe anche mollarmi perché non mi sopporta più, però io per adesso ci sto ancora dentro, sono ancora abbastanza innamorato della musica con tutti gli alti e bassi che comporta“.
C’è una frase di una tua canzone che rispecchia questo tuo amore profondo per la musica?
“C’è una canzone dell’ultimo disco dei Rumor che si chiama ‘Neve’, che è un po’ una sorta di preghiera un po’ a se stessi e alle cose che ci fanno bene e c’è un verso che dice: ‘Per te mio solo faro’. Mi viene spesse volte di cantarla pensando un po’ alla musica, un po’ faro della mia vita. È una canzone che ho scritto un po’ d’anni fa, non so se in questo momento la scriverei esattamente con le stesse parole“.