Azazel, l’angelo “cupo” che incita ad essere se stessi
Stylist, fotografo, cantautore: cos’è per te arte? “L’arte è esprimersi al massimo delle proprie capacità ed è quello che cerco di fare ogni volta che faccio uno dei miei lavori. Penso però che la musica sia stato il modo in cui sono riuscito ad esprimere i traumi della mia vita, metterli su penna e, in parte, esorcizzarli, rispetto alla moda e alla fotografia. Quindi per questo mi piace molto fare musica“. Quando la musica è entrata nella tua vita? “Da sempre, da quando ero un bambino, dal cantare le canzoni dei cartoni animati fino a crescere e ad ascoltare nuovi generi. Ho sempre avuto una grande passione per la musica, anche trasmessa da mia mamma che ascoltava tantissimo Whitney Houston e grandi cantanti italiani come la Pausini“. È Azazel, 24 anni, che lancia il video del singolo “24/7”.
Il brano “24/7” è un invito ad essere se stessi: racconteresti il perché di questo titolo, tra l’altro già utilizzato da altri cantanti, e la genesi del brano?
“Il titolo ’24/7′ non lo dico mai nella canzone, però questa canzone deve essere un reminder (promemoria) continuo per tutte le persone che ascoltano il brano. Ho scelto questo titolo perché voleva essere un invito soprattutto a me stesso ad essere sempre forte e a non lasciarsi mai abbattere dalle opinioni degli altri. Questa canzone è nata ad ottobre scorso, quando ero in Toscana, ed era un momento molto buio della mia vita, un momento triste per vari motivi perché dal punto di vista lavorativo era molto difficile e anche dal punto di vista personale c’erano molte cose che non andavano. Quindi quando sono tornato in Toscana mi sono seduto, mi sono messo a suonare il pianoforte ed è venuta fuori questa melodia di ’24/7′, questo il processo artistico. Poi, quando sono tornato a Londra, ho parlato con il mio produttore e ci siamo messi giù a creare questa canzone. La canzone è un invito a tutta la gioventù queer ad essere se stessi e di non ascoltare le opinioni degli altri, perché questo è quello che ho fatto io quando era il momento“.
Nel video si alternano i tuoi primi piani ai ritratti dei tuoi amici: con questa sintassi cosa vuoi sottolineare?
“Volevo che la canzone fosse una canzone per me, ma anche che rappresentasse gli altri, perché ovviamente siamo una comunità e con le persone che sono nel video musicale, che sono miei amici, ho condiviso moltissimo. Siamo persone che ci siamo sostenute nei momenti più bui, volevo che ci fossero tutti i miei amici più stretti a Londra e che questa canzone fosse una cosa da condividere con loro e non fosse solo un io, io, io e basta, perché alla fine è una storia che rappresenta un po’ tutti“.
La canzone è in inglese: questa preferenza di lingua nel cantare corrisponde alla tua scelta di vivere con un piede a Londra?
“In verità, viene molto naturale perché io parlo per la maggior parte del tempo in inglese nella mia vita di tutti i giorni, quindi quando scrivo, e molto spesso anche quando rifletto, io penso in inglese, quindi scrivo di conseguenza in inglese. Però devo dire che anche scrivere in italiano mi piace molto. La mia prima canzone è stata ‘Farfalle’ che è una canzone in italiano. Però l’inglese mi risulta più semplice, soprattutto se devo farla sentire a un audience inglese per intendersi“.
Azazel da dove viene?
“È un angelo caduto. Mia mamma era molto ossessionata con gli angeli quando io ero un adolescente e quando lei è venuta a mancare io ho adottato questo nome. Azazel è un angelo caduto perché è stato rigettato da Dio insieme a Lucifero, quindi ha un’accezione abbastanza cupa, però comunque è un angelo dai grandissimi poteri e io mi sono rivisto molto in questo personaggio. Quindi per questo ho adottato questo nome“.
La tua mamma è sempre stata molto vicina a te?
“Sì, mia mamma è venuta a mancare otto anni fa. Lei mi ha ispirato tanto, soprattutto il combattere nella mia vita per ottenere quello che voglio. Lei è sempre con me, questo lo so“.
Quale sarà la tua prossima tappa discografica?
“Ho già registrato un singolo adesso che sono in Toscana. Penso che uscirà a metà luglio perché la canzone in sé risulta molto estiva ed allegra, malgrado quello di cui parlo. Si chiama ‘1+1 = 0’ e parla di una storia d’amore, della storia con il mio ex che è finita abbastanza bene, però dal mio punto di vista ho sofferto molto, quindi questa è un’esorcizzazione di quel capitolo della mia vita“.
È finita da poco immagino…
“No, in verità è finita da un paio d’anni, quindi c’è voluto un po’ di tempo per metabolizzare il tutto. Adesso ho un nuovo ragazzo con cui stiamo insieme da qualche mese. Però adesso mi sono sentito di poter parlare di quella storia in maniera molto più distaccata rispetto a prima“.
Covid permettendo, hai in progetto live per quest’estate?
“Ancora no. Appena torno a Londra capisco la situazione e spero di riuscire ad organizzare per luglio ed agosto alcune esibizioni“.
Ho letto che ti dividi tra Londra e Milano, ma sento che torni spesso anche in Toscana: dov’è che ti senti più a casa oggi?
“Adesso a Londra mi sento veramente a casa, però amo le mie origini, la Toscana, quindi ogni volta che vedo la mia famiglia sono molto contento“.
Mi lasci con il motto della tua vita?
“Come dico in ’24/7′, ‘sii te stesso, non perdere tempo!’, perché non bisogna mai perdere tempo a farsi troppi problemi: la vita è troppo breve“.