Gabriele Pirillo, spirito eclettico ed empatico che s’incontra in un riff di chitarra
Un tuo pregio, un tuo difetto, un tuo vezzo? “Un mio pregio? Mi definisco empatico. Un mio difetto? Sono permaloso. Un mio vezzo? Non saprei…“. 22 anni, di Palermo, Gabriele Pirillo studia a Cagliari. È al quarto anno di Medicina. Un nuovo musicista medico? “Finché le due strade riescono a correre parallele, sì!“. Intanto, tra un esame l’altro, ha lanciato il singolo “Mi chiedevo se”, con l’etichetta 800A Records.
Sei cantautore e chitarrista: quando hai cominciato a scrivere canzoni?
“Ho iniziato più o meno verso i 17 anni, però ho iniziato a suonare la chitarra quando ne avevo 10, per cui è stato un processo graduale che mi ha portato piano, piano a scrivere dei pezzi miei. Li ho tenuti per me fino a 20 anni, quando ho pubblicato il mio primo ep chitarra e voce. Da quel momento è successo quello che mi ha portato fino ad entrare nella casa discografica 800A Records di Palermo, che mi ha permesso di realizzare quello che dovrà essere l’album che uscirà all’inizio del 2022“.
Come ti trovi a lavorare col produttore Fabio Rizzo?
“Benissimo, Fabio è un produttore fantastico e, a proposito di empatia di cui parlavamo prima, secondo me lui è una persona molto empatica e da produttore questa è una qualità molto, molto importante per entrare in sintonia con l’artista con cui stai lavorando. Fabio è il primo produttore con cui mi trovo bene. Sono molto, molto felice di lavorare con lui. Fabio mi ha aiutato a confezionare l’ep chitarra e voce intitolato ‘Francesca’, che ho registrato a casa, poi lui l’ha mixato e masterizzato in studio, per cui mi ha reso questo piccolo aiuto, anche nella pubblicazione. ‘Mi chiedevo se’ è il primo singolo che esce con l’etichetta 800A Records”.
Il nome dell’ep, “Francesca”, rivela il nome della tua fidanzata?
“No, è una persona molto importante per me con la quale abbiamo avuto una storia, ma non stiamo più insieme. Però mi ha ispirato tantissime canzoni, per cui è una persona molto, molto importante nella mia vita“.
In “Mi chiedevo se” racconti la storia di un “un amore confuso in cui non è più chiaro cosa sia giusto e cosa sia sbagliato”: è sempre riferito a Francesca?
“No, è un’altra storia. Ho una vita emotiva altamente instabile che mi porta a scrivere canzoni“.
Come nasce il brano?
“Partendo dallo strumentale, nel senso che, oltre all’esperienza personale, prendo molta ispirazione dallo strumentale. Per fare una canzone, deve esserci prima un giro di accordi, un qualcosa che mi riporti a un mood ben preciso e che mi ispiri poi il testo. Per cui nasce tutto da quel riff di chitarra che si sente all’inizio di ‘Mi chiedevo se’ che poi si trascina e dà vita alla canzone“.
Nella tua vita hai la passione per la musica, per la medicina, ma anche per la fotografia. Sui social hai espresso il tuo entusiasmo perché Paolo Raeli con i suoi scatti dà un volto alle tue canzoni. In particolare, scrivi: “Chi conosce le foto di Paolo sa che tramite un’immagine sa far rivivere ricordi anche di esperienze mai vissute”. Com’è nato questo incontro e come si articolerà la vostra collaborazione?
“Paolo è il mio fotografo preferito. Sono un appassionato di fotografia, ma non sono bravo a scattarle. Quando ho visto le foto di Paolo mi sono immediatamente innamorato di quella sfumatura che lui riesce a trasmettere tramite le sue foto. Com’è nata la nostra collaborazione? Semplicemente perché una volta ci siamo sentiti su Instagram. Io gli stavo facendo i complimenti per una foto, poi da lì ci siamo sentiti, ci siamo visti. Gli ho chiesto se volesse far parte di questo progetto partecipando con i suoi scatti per le copertine dei singoli e per fortuna è rimasto contento, quindi adesso collaboriamo in questo modo“.
Hai detto singoli. Quindi tu hai in cantiere un album, ma da qui alla sua uscita ad inizio 2022 lancerai una serie di singoli?
“Sì, quattro, uno è già uscito, ne restano tre, e poi appunto uscirà l’album che conterrà una decina di tracce. Speriamo che esca presto perché ogni artista, non so bene per quale motivo, ha bisogno di pubblicare i suoi brani, per cui attendo ansiosamente quel giorno“.
“Mi chiedevo se” è la tua canzone dell’estate o ci attendiamo un altro singolo a breve?
“Ancora è da decidere, ma probabilmente uscirà un altro singolo a fine estate“.
Covid permettendo, stai programmando dei live per questi prossimi mesi?
“Sì, stiamo cercando di organizzare qualche live che anticiperebbe l’uscita dell’album, quindi saranno degli spoiler continui di canzoni durante i live. Non saranno tantissimi, forse due o tre. Mi piacerebbe tantissimo fare dei live che però ancora non sono organizzati, per cui non posso ancora annunciare alcuna data“.
Questa tua anima così empatica ma anche eclettica l’hai mai descritta in una strofa di una tua canzone?
“Sì, però di una canzone che ancora non è uscita, ma la dico lo stesso: ‘Ho girato, girato, girato e non c’ho capito niente’“.