Il pagante, con “Open Bar” si torna a fare festa
Uscirà a breve il video dell’estiva “Open Bar” de Il pagante, il trio milanese – Roberta Branchini, Federica Napoli e Eddy Veerus – che negli ultimi 10 anni ha raccontato i giovani, fotografando vizi e virtù, sogni e manie. “Spoileremo finalmente chi canta il ritornello“, annuncia Federica Napoli in merito a quello che è diventato un vero e proprio tormentone sui social. “A noi piace creare suspense, coinvolgendo anche il nostro pubblico“.
Dalle note di “Open Bar” sorge la domanda: quest’estate si brinda a Panarea?
Federica Napoli (poi solo FN): “Noi speriamo di sì. C’è tantissima voglia di normalità e di tornare a riprenderci i nostri spazi. Con tutte le dovute precauzioni e il vaccino per i giovani, speriamo di poter tornare a fare festa“.
Quindi “Open Bar” è un richiamo ad un ritorno alla normalità dopo il Covid?
F N: “Esattamente. Anche se, in realtà, il brano è stato scritto due anni fa. L’intento comunque era di trasmettere il senso di cogliere l’attimo, perché, come raccontiamo anche nel brano, d’estate può arrivare un temporale durante una festa estiva in spiaggia, quindi l’intento è di comunicare di andare avanti. Poi di imprevisto ne è arrivato uno bello grosso che ha bloccato tutto, la pandemia mondiale, e questo brano è perfetto per la ripartenza, per godersi tutti gli istanti, cogliere l’attimo, divertirsi con tutte le precauzioni del caso, ma tornare a divertirci“.
Dove vi porterà questa nuova canzone? Cos’altro bolle in pentola?
FN: “Un bel terzo album che uscirà sicuramente dopo l’estate, quando la situazione tornerà alla normalità. Questo periodo di fermo ci ha aiutato a scrivere e concentrarci bene su più piani. Questo terzo album conterrà brani belli intensi“.
Il Pagante è passato da una pagina Facebook ad un gruppo musicale: un bilancio di questi dieci anni?
FN: “Il bilancio è più che positivo, non ci siamo mai prefissati dei grossi traguardi, abbiamo sempre preso tutto un po’ alla leggera, perché alla fine Il pagante come gruppo è nato per gioco, per scherzo. Poi pian pianino sono arrivati i primi traguardi. La chiave vincente del nostro gruppo è che non ci piace puntare troppo in alto, ci piace vivere il momento“.
Ironia e autoironia resteranno sempre i punti forti del vostro approccio?
Eddy Veerus (poi solo EV): “È la nostra materia prima quella lì, è sempre stata la nostra chiave di volta per la musica e ci ha sempre portato bene. Il nostro progetto si è sempre basato su quello, su satira, ironia e autoironia. Questo continuerà ad esserci“.
Un’istantanea di come sono oggi i giovani di Milano da cui tutto è partito?
EV: “Sicuramente sono tutti quanti figli dei social adesso, quindi è inevitabile sottolineare questo aspetto. Temo che sono e saremo sempre più schiavi della tecnologia, nel bene e nel male, perché indubbiamente queste cose portano anche tanti aspetti positivi, però sotto altri stiamo un po’ diventando dei robot“.
Qual è il vostro collante?
FN: “Sicuramente il fatto che tutto è nato come gioco, quindi divertimento, e poi dietro ad ogni brano c’è sempre un grosso studio, un grosso confrontarci, essere tutti sullo stesso livello“.
Se mi dovesse cantare una strofa di una vostra canzone quale scegliereste?
EV: “Radical Chic“.
FN: “Io non saprei individuarne una in particolare“.
Come vi vedete da qui ai prossimi dieci anni?
FN: “Come ti dicevo prima, ci piace vivere molto il presente e non avere troppe aspettative. Sicuramente il continuare a fare divertire le persone“.
I vostri video sono dei veri e propri racconti per immagini, se vi dovessero proporre un film accettereste?
FN: “Come no!“.
EV: “Certo, ma saremmo molto puntigliosi nella scrittura e nella regia. Lavoriamo tanto sui dettagli. Sarebbe in ogni caso una cosa bellissima, siamo appassionati di cinema“.
Preferenze sul regista?
EV: “Io sono un grande fan di Martin Scorsese. Ho visto tutti i suoi film“.
FN: “Io gioco in casa. Mi piace molto Gabriele Muccino“.
C’è la possibilità di una vostra partecipazione al prossimo Festival di Sanremo?
EV: “Per andare a Sanremo ci vuole il brano giusto!“.