The Heron Temple, candidati ad essere il tormentone dell’estate con il loro “dai spogliati un po’ di più”!

Valerio, quali sono gli ingredienti della tua estate perfetta? “Essendo siciliano sicuramente al primo posto metto il mare, una sorta di habitat naturale, il buon cibo e lo spritz“, così Valerio Panzavecchia del duo The Heron Temple con Vincent Hank, appena usciti col singolo “Sciogliersi un po’” (in distribuzione Artist First) che potrebbe diventare un vero tormentone sulle spiagge italiane con il suo “dai spogliati un po’ di più”!

Qui si può ascoltare l’intervista

Con Vincent formate il duo The Heron Temple (tradotto dall’inglese Il Tempio dell’Airone): è un nome che rivela l’amore per il mito?

Quando abbiamo iniziato a suonare noi ci chiamavamo Iron Sky perché abbiamo iniziato a fare cover in giro per Palermo, anche in piccoli localini, e ‘Iron Sky’ di Paolo Nutini era uno dei brani preferiti. Poi nel momento in cui ci siamo proiettati verso la scrittura di brani nostri, abbiamo deciso di cambiare nome. Io studiavo architettura e mi piacevano tutte le forme geometriche, quindi il tempio, mentre Vincent ha un sacco di tatuaggi che ricordano l’airone, così abbiamo cercato di unire le due cose ed è venuto fuori The Heron Temple, con l’airone che è un animale maestoso ma anche molto tranquillo, pacifico, quindi rispecchia anche il nostro carattere. Ci piaceva anche il suono perché ci piaceva Tame Impala e ci ricordava quella matrice lì. In più, ci piace moltissimo la musica anglosassone, siamo un po’ esterofili sotto questo punto di vista, quindi volevamo in quel frangente un nome inglese“.

Avete raggiunto una certa visibilità con “X Factor”: un’esperienza che rifareste?

Siamo assolutamente felici di quella esperienza, ci ha portato ad avere tantissima visibilità in pochissimo tempo. Ma ci sono stati anche dei contro in seguito a quell’esperienza. Ad oggi preferiremmo fare un percorso un po’ più lungo e graduale, alternativo. In questo momento non pensiamo di ritornare a fare un talent, che sia poi ‘X Factor’ o ‘Amici’. Però è stata un’esperienza figa“.

L’insegnamento più importante di Manuel Agnelli?

A livello di musica italiana Manuel Agnelli è veramente una figura di riferimento. Dopo che siamo stati eliminati dagli Homevisit di ‘X Factor’, Manuel ci ha detto che se volevamo fare musica in Italia dovevamo iniziare a scrivere in italiano, canzoni nostre. Da lì è cambiata un po’ tutta la nostra visione riguardo il modo di fare musica, di scrivere e da lì effettivamente abbiamo realmente iniziato a scrivere musica in italiano e a fare uscire i primi singoli“.

Siete appena usciti con “Sciogliersi un po’”: come nasce questo brano?

Mi trovavo a Dundalk, in Irlanda, vicino a Dublino, dove ero andato a trovare un amico, stavo andando verso Belfast in treno. Era una bellissima giornata di sole, il cielo limpidissimo, ero immerso nel verde delle campagne irlandesi e lì ho iniziato ad annotare le prime parti e bozze di testo e melodie che canticchiavo un po’ in testa. In seguito sono rientrato a Palermo e con Roberto Cammarata e Vincent abbiamo iniziato a lavorare ai vari step produttivi che hanno portato a ‘Sciogliersi un po”, che è un brano che parla di movimento, di sentirsi a proprio agio col proprio corpo, di libertà, di non sentirsi costretti all’interno di un abito troppo scomodo che non ti permette di muoverti come vorresti. Ovviamente chi ascolta può riuscire a cogliere altre sfumature diverse“.

Le prime parole di “Sciogliersi un po’” sono “Partiamo da zero”: dopo il Covid stiamo di nuovo tutti ripartendo. Voi partite con questo singolo, e poi cosa vi aspetta?

Speriamo tante cose belle, in primis ritornare a suonare live, è stato un anno molto pesante per tutto il settore, sia per gli artisti emergenti che per quelli più affermati. In prima battuta, vorremmo riempire le persone di calore attraverso la nostra musica, abbracciarle. Poi, ‘Sciogliersi un po” fa parte di una serie di canzoni che abbiamo scritto durante l’apparente silenzio degli ultimi anni e farà parte di un disco che uscirà nei prossimi mesi, ‘W.A.U.’ acronimo di ‘Where Are U?’. Speriamo vengano accolte bene le nostre future uscite discografiche“.

La sera in riva al mare con la chitarra quali note suoni per prime?

Penso ‘La canzone del sole’… Il giro di do… Non lo so, dipende un po’ dall’atmosfera del momento, dalla gente che ho attorno. Se sono solitario, sicuramente uscirebbero fuori cose malinconiche o sognanti, tristi, oppure oniriche… Davanti hai l’orizzonte e non sai cosa c’è dietro…

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