Carlo Audino, quando la felicità è poter suonare le proprie canzoni

Amo qualunque aspetto della vita“, così Carlo Audino (https://carloaudino.it), classe 1964, un fiume di saggezza il cui alveo è la musica. Nel 2012 ha subito un grave incidente in moto, che gli stava compromettendo il braccio sinistro con cui suona la chitarra. Poi pochi mesi fa si è sottoposto ad un intervento al cuore. Lui? È più sorridente che mai, anche se non fa nessun progetto di lunga durata perché “siamo tra le onde del destino“. Però ha deciso di varare una canzone al mese di cui è autore di testo e note, oltre che voce e chitarra, facendosi accompagnare di base sempre da Riccardo Taddei (tastiere e piano), Simone Ceracchi (basso) e Luca Fareri (batteria). In questo luglio ha lanciato il singolo “La voce della radio”.

Qui si può ascoltare la prima parte dell’intervista

Carlo Audino ha cominciato a tirar fuori le circa duecento canzoni che ha scritto fin dal 1979 e affidato ad un libro di filosofia o ad un fumetto. In questo arco di tempo è cambiato lui, come persona e musicista, ed il mondo discografico – “Oggi c’è più facilità di farsi ascoltare ma ci sono notevoli difficoltà, soprattutto economiche. Vorrei istituire un’associazione per mettere in guardia i giovani sugli ostacoli, soprattutto economici, al cammino per intraprendere la strada da musicista” -. Cresciuto col mito di Lucio Battisti e associato nel suo modo di cantare e suonare ad Ivan Graziani, Audino oggi è felice di “poter suonare le proprie canzoni“. Ricorda la tanta strada percorsa fino a qui, soprattutto quell’esperienza all’Accademia della Canzone di Sanremo condivisa con un Tiziano Ferro, allora sconosciuto, ma che pur di salire sul palco dell’Ariston assistette ad una proiezione cinematografica per regalarsi quella possibilità, di nascosto dalle mascherine, allo scorrere dei titoli di coda mentre tutti gli altri lasciavano la sala!

Qui si può ascoltare la seconda parte dell’intervista

La vita a Carlo Audino dà tutte le volte che lo mette in connessione con “un’anima bella” racchiusa in un libro, in un film, in un quadro, in una canzone. Anche incontrare lui è un regalo. Il messaggio speciale che lui ha lasciato in questo incontro? “Donare il sangue è importante, fa bene a tutti“, dal brano “L’uomo del sangue”, dedicato al suo amico di liceo Giacomo, eroe che si “sbraccia” per salvare una vita e che l’associazione “Donatori di Sangue e Volontari Roma Est” del Policlinico Casilino ha fatto sua per sensibilizzare alla causa.

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