Alice Righi, creatività e un pizzico di magia
Un tuo pregio e un tuo difetto? “Un mio pregio è che sono una persona molto creativa, un mio difetto è che sono una persona abbastanza pigra, e le due cose a volte non vanno d’accordo“. Scrive, canta, suona, si autoproduce ed ha le potenzialità per fare molto di più. È Alice Righi, 28enne di Lazise (Lago di Garda), che è da poco uscita con il singolo di debutto “Fisherman”, elegante brano in lingua inglese, presentato come una favola moderna in un video diretto da Matteo Scotton.
Come ti sei approcciata alla musica?
“Ho cominciato a studiare musica molto piccola, a circa 6 anni, e non ho più smesso. All’inizio studiavo pianoforte, però ho capito presto che la mia vocazione è un’altra, perché la maestra mi dava da studiare i brani e io tornavo e iniziavo a cantare mentre suonavo, e dicevo ‘maestra, guarda, ho imparato le parole’, quindi capivo che la mia vocazione era un’altra. I miei non sono musicisti, però ascoltano molta musica, sono appassionati, quindi giravano molti dischi a casa, sicuramente loro mi hanno dato una mano e mi hanno sempre supportata e sostenuta. Poi nel momento in cui è arrivato Internet in casa, per me è stata la svolta perché mi sono chiusa in camera a cercare video: finalmente potevo ascoltare tutto quello che volevo io e poi ho passato tutte le varie fasi. Ho studiato canto lirico, poi sono andata al Conservatorio ed ho studiato canto jazz, però nel frattempo mi piaceva un sacco la musica pop, la musica degli anni Sessanta, il neo soul, l’elettronica. Quindi ho passato un po’ tutte le varie fasi“.
Hai fatto un workshop da Mogol, ma non hai mai partecipato ad un talent…
“Sì, non ho mai partecipato ad un talent perché per quello che ho fatto fino ad adesso non era in linea con quello che vedevo come mio percorso“.
Il 27 giugno è uscito “Fisherman” che inaugura la tua carriera da solista: racconta questa svolta e cosa narra il brano…
“Io per anni ho sempre lavorato per altri. Ho iniziato a scrivere quando avevo circa 17 anni, però ero troppo timida per suonare le canzoni fuori da casa mia, quindi scrivo per altri e ho sempre lavorato in studio, dietro le quinte, nei live, a scuola… Poi però ad un certo punto è arrivata proprio l’esigenza di lavorare da sola, di lavorare per me, sfogare la mia artisticità un po’ a 360°. Così nasce ‘Fischerman’, nel senso che è nata proprio nel momento giusto e ha trovato il momento giusto anche per uscire. Ero appena stata scaricata da un ragazzo con quella che io continuo a dire che è la scusa del secolo, perché mi fa un sacco ridere. Mi ha detto ‘guarda, io non posso avere una storia seria con te per questo e questo motivo, però se avessi un lavoro normale, che ne so, se facessi il pescivendolo, non ci penserei due secondi a mettermi serio e fare questo e quest’altro’, le solite promesse da marinaio. ‘Fisherman’ diciamo che rappresenta questo: il tipico uomo che ti fa le promesse da marinaio che poi però alla fine son tutte parole. Quindi ho iniziato a ridere pensando a questa situazione ed è nata questa canzone che alla fine è autobiografica, ma è nata per gioco. Per me è stato un punto di partenza per iniziare a dedicarmi a me stessa, a scrivere solo per me e raccontare con autoironia le cose divertenti che mi succedono. Questo è solo il primo capitolo“.
È il primo capitolo di quello che sarà poi un album?
“Album non lo so. Sicuramente mi piacerebbe lavorare a piccoli episodi audiovisivi, nel senso che nella mia testa ogni volta che scrivo una canzone poi mi immagino tutta la storia che c’è dietro, come se fossero tanti piccoli film. Quindi, mi piacerebbe continuare così a pensare ad un progetto nel minimo dettaglio e poi realizzarlo anche a livello visivo, cioè come se fosse una sorta di piccolo film. Mi piacerebbe fare un album, non so se sarà realizzabile quest’anno perché i miei lavori sono stati un po’ rallentati dal Covid, però mi piacerebbe. Probabilmente, continuerò a lavorare sempre a piccoli progetti super curati in prima persona“.
Non è che un domani debutti anche come attrice e regista sul grande schermo?
“Magari! Ma non ho mai studiato queste cose, però ho una testa iperattiva, quindi continuo a pensare e mi piace occuparmi della parte creativa. Di solito, mi piace più stare dietro la camera, pensare a quello, però poi ovviamente nel mio caso questo mi permette di fare un po’ tutto, nel senso che riesco a seguire un po’ dietro e anche un po’ la parte frontale, quindi affrontare la telecamera, anche se non so se sono sempre bravissima, perché entro a disagio facilmente, quindi inizio a ridere, a fare la scema per sdrammatizzare. Però mi piacerebbe, sarebbe bello, mi è sempre piaciuto studiare teatro“.
Come trascorrerai quest’estate? Farai qualche live?
“Qualcosa sta iniziando a muoversi, quindi qualche data ce l’ho. Però la stangata del Covid ci ha rallentato un po’ tutti, nel senso che i lavori sono rallentati, per un periodo sono stati bloccati. I concerti sono in lenta ripartenza perché ovviamente adesso c’è del fermento, la gente ha voglia di ricominciare, fare cose, uscire, sentire musica, però per ora è ancora un po’ lenta la ripresa. Non vedo l’ora di poter portare uno spettacolo completo anche nel contesto giusto“.
La tua scrittura continuerà sempre nel solco dell’autobiografia?
“Mi piacerebbe che continuasse così, se devo essere sincera, nel senso che quando parli di qualcosa che ti è successa in prima persona sei anche più credibile, nel senso che racconti la tua verità, la tua storia, le tue esperienze, le cose belle, le cose brutte. Per ora tutte le canzoni che ho scritto le ho scritte da sola, nel mio stanzino, pensando a cose buffe o cose tristi, o cose felici che mi sono successe. Poi sicuramente mi piacerebbe anche iniziare a lavorare con altre persone e parlare magari anche di cose un po’ più universali. Diciamo che è molto bella la sensazione di quando magari scrivi una cosa e qualcuno ti dice ‘cavolo, mi hai ricordato un sacco quell’esperienza che ho vissuto in quel periodo della mia vita, che bello, grazie!’ Quindi, sì, mi piacerebbe continuare così, a parlare di esperienze personali“.
Dopo “fisherman” hai incontrato un nuovo amore?
“Dopo quel ‘fischerman’ là, sono passati anni, ora sono innamoratissima. Il messaggio di ‘Fisherman’ è proprio quello che non bisogna mai soffermarsi sulle grandi parole, sulle false promesse da marinaio, non bisogna accontentarsi mai perché il meglio deve ancora arrivare: questo per esperienza personale! Nella favola di ‘Fisherman’ c’è la principessa che non è che crede alle parole del pescatore. All’inizio gli fa il verso perché canta un po’ le sue false promesse dopodiché inizia a ridere e se ne va, quindi il messaggio è un po’ quello: non credete a queste cose e andate avanti!“
Siamo in una stagione bella, calda. Quali sono gli ingredienti che te la renderanno speciale?
“Il buon cibo e il ripasso della Valpolicella… No, aspetta, devo rispondere seriamente. Sicuramente questa sensazione di ripartenza che sento, questo fermento che sento un po’ sia all’interno del mondo della musica ma anche in questa Italia in generale che ha voglia di ricominciare, di fare cose, uscire e fare nuove esperienze“.
La tua voce trasmette tantissimo. Al di là della musica, delle canzoni, del tuo mondo, visto che sei così empatica, hai mai lavorato in radio?
“In realtà, no. Non ho mai lavorato in radio e non so neanche se mi ci vedrei, nel senso che la mia voce è molto, molto acuta e quando mi ascolto dall’esterno la trovo molto fastidiosa, soprattutto la mia voce parlata. Per la mia voce cantata ci ho dovuto lavorare anni e anni perché quando la riascoltavo dicevo ‘non mi piace’ perché è molto acuta, io dico che sembro quasi un passerottino quando parlo, canto, quindi non so se riuscirei a lavorare in radio, però sarebbe divertente ma non dovrei riascoltarmi!“.
Stranissima questa cosa, perché hai una voce bellissima! In ogni caso, spero di ascoltare presto il secondo capitolo di questo tuo viaggio musicale!
“Arriva, arriva, farò la continuazione. Racconterò altre miserie. Ho iniziato su una nota positiva, poi andrò sempre più pesante, mostrerò il mio lato emo la prossima volta…!“.