Giacomo Luridiana, un misto di freschezza e genuinità cantautoriale

È molto profondo, anche se dice di sé che “nella vita di tutti i giorni sono zero profondo“, e ha una voce fresca e calda al tempo stesso, a seconda se ti sta parlando o se canta. È il cantautore Giacomo Luridiana, 26enne di Sesto (Milano), di cui in radio stiamo ascoltando in questo periodo “It’d be lovely”.

Qui si può ascoltare l’intervista

Come ti sei avvicinato alla musica?

Come tutti i bambini, da piccolino sperimentavo espressioni creative. Ho iniziato con il disegno. Poi a 9, 10 anni mi sono messo a scrivere poesie. Fino a 14, 15 anni non pensavo alla musica, caso mai facevo i compiti delle medie con il flautino, ma non lo sapevo neanche suonare bene. Poi mio zio mi ha regalato la sua vecchia chitarra ed ho iniziato a prendere qualche lezione e da lì è stato automatico che si mescolassero la poesia e la musica. Poi per decidere che volevo proprio fare musica, è scattata la scintilla quando ho ricominciato ad ascoltare Bruce Springsteen che ascoltavo spesso con mia madre da piccolo; lo avevo un po’ mollato a 11, 12 anni quando ti stacchi dalle abitudini, per recuperarlo a 16, 17 anni fino a scioccarmi al punto da decidere di voler fare musica“.

Tu sei cantautore e scrivi muovendoti tra italiano ed inglese: come mai?

Adesso sto lavorando quasi esclusivamente in italiano. L’inglese è un retaggio di quello che ero abituato ad ascoltare da piccolo, non per snobismo, anzi amo proprio la musica italiana e il cinema italiano. Ma con mia madre ascoltavo prevalentemente i Clash e Bruce Springsteen. Quindi quando ho iniziato a scrivere canzoni ho cominciato sia in italiano che in inglese. Adesso sto scrivendo prevalentemente in italiano, a volte scrivo ancora qualcosina in inglese ed ho ancora dei pezzi che mi porto dietro in inglese, come quello che è uscito un mesetto fa che è in inglese e che in realtà ho scritto qualche annetto fa“.

Il brano a cui ti riferisci è “It’d be lovely”?

“.

Lo avevi dedicato a qualcuno in particolare?

No, quando l’ho scritto a nessuno in particolare. Se dovessi fare una dedica a posteriori lo dedicherei al ragazzo che ha suonato l’armonica e il pianoforte, che è un ragazzo molto bravo, un buon amico, un buon musicista. Ha contribuito molto a realizzare il pezzo. Quindi lo dedico a Matteo Tajana“.

Adesso a quale progetto discografico stai lavorando?

Adesso sto lavorando ad un album con La Stanza Nascosta Records. Sono molto contento perché un contatto con un’etichetta discografica l’aspettavo da otto anni. L’album include quasi tutti pezzi nati nell’ultimo anno, o comunque rielaborati nell’ultimo anno, e tutti in italiano. Stiamo anche progettando altro, con pezzi scritti da tre mesi alle due settimane fa“.

Quando lanci l’album?

Non abbiamo ancora una data precisa. All’inizio dell’anno prossimo. Potrebbe essere gennaio, o febbraio, come marzo“.

La chitarra sarà sempre prevalente?

La chitarra abbastanza, diciamo che è una scelta che viene da come nascono le canzoni, essendo che nascono con me alla chitarra. Ci saranno comunque degli arrangiamenti un po’ più articolati“.

Immagino che gli amici ti abbiano spesso chiesto di portare la chitarra con te. Qual è la canzone che più vogliono ascoltare da te?

In realtà non mi è mai capitato. Mi è capitato, forse un paio di volte, che ci fosse già una chitarra e qualcuno chiedesse se ci fosse chi la sapesse suonare ed io 9 su 10 non ho detto di saperlo fare. Suono per chi mi viene ad ascoltare ai concerti“.

Sei fidanzato?

“.

Lei come si chiama?

Sandra“.

Qual è la tua canzone che Sandra ama di più?

Credo che potrebbe essere una delle canzoni che non sono in progetto per il primo album, ma nel secondo progetto e che si chiama ‘Bellezza’, semplicemente perché le ho rotto l’anima. Avevo tre o quattro versioni di ‘Bellezza’ e lei ha scelto la migliore“.

Ma anche lei suona?

No, lei è ingegnera“.

Hai parlato di concerti. Nonostante il periodo Covid che stiamo vivendo, hai in programma qualche live per quest’estate?

Quest’estate non credo. Sicuramente a partire dall’autunno voglio tornare a suonare perché fare musica senza mai avere il pubblico in carne ed ossa davanti è una roba anche un po’ troppo astratta a volte. Quindi sicuramente questo autunno che arriva voglio tornare a suonare in locali che mi vorranno o anche in strada dove mi piace anche molto suonare“.

Ti sei trovato a provare le canzoni nuove agli angoli delle strade, tipo sotto il Duomo a Milano?

Più che altro a Milano è stata introdotta la piattaforma Stradarte per la gestione degli spazi per artisti e mestieri di strada. Per due periodi l’ho fatto, ed una volta mi è anche andata bene perché sono stato affiancato da due altri musicisti. Per strada, però, faccio prevalentemente cover“.

La cover a cui sei più affezionato?

Ne posso dire due?“.

Certo!

Sono ‘The Little Things Give You Away’ dei Linkin Park che è una delle canzoni non di punta di ‘Minutes To Midnight’ del 2007, stupenda, originale, anche il messaggio in generale della band lo rispecchia bene secondo me; e poi ‘Giudizio universale’ di Samuele Bersani perché, oltre a piacermi moltissimo testo e musica, sono un grande fan di Aldo, Giovanni e Giacomo e me la ricordo nel film ‘Chiedimi se sono felice’“.

Adesso hai detto film, prima hai parlato di cinema italiano: ti piacerebbe un domani scrivere una colonna sonora?

Mi piacerebbe a dei livelli inimmaginabili. Mi piacerebbe tantissimo obiettivamente anche perché mi piace molto il pensiero di potermi staccare in alcuni miei lavori completamente dal testo o fare qualcosa di completamente strumentale, e alcune delle occasioni migliori si hanno quando si lavora per film o serie tv o corti, cose audio-video“.

Ma ti è già capitato? Ti ha già chiamato qualcuno o ti sei proposto?

“Mi devo essere proposto tanto tempo fa a qualche piccola produzione ma senza successo. Mi è capitato di farlo come cosa aggiuntiva, perché adesso mi sto occupando di produzione audio, ingegneria del suono. Mi sono messo in contatto con uno studente per un lavoro gratuito, ma molto bello, per un breve documentario sugli uccelli. Dovevamo fare un po’ di sound design, il doppiaggio, la narrazione, tutto e poi mi ha chiesto di fare anche la musica e io sono stato molto contento e gli ho detto ‘assolutamente sì’ e gli ho fatto anche la musica“.

Lo potremo vedere? Sarà pubblicato?

Siamo contenti del lavoro. Solo che è molto breve e non so se sarà effettivamente pubblicato. Lo chiederò“.

Mi hai parlato di “staccarti dal testo”, ed ora ti faccio tornare sul testo. Mi dici qual è la strofa che hai scritto che più rispecchia il tuo modo di essere?

Diciamo che in generale il mio approccio al testo è molto temporaneo, cioè mi piace scrivere e mettere su carta quello che sento, quello che vedo, quello che osservo anche dentro di me in quel momento lì, per questo anche a volte dico che non rispecchia un sistema di valori, un sistema morale quello che scrivo. Sono osservazioni del momento e uno nel momento può sentirsi anche in un modo in cui non gli piace essere, sentirsi una persona che non gli piace, ma comunque lo metto per iscritto perché mi piace questa cosa qui. Quindi una cosa che mi descriva proprio in generale è difficile trovarla, ma probabilmente una delle migliori candidate sarebbe un verso di ‘It’d be lovely’ che dice, tradotto in italiano, ‘dimmi come non stancarmi delle cose che amo anno dopo anno’, cioè il fatto di non avere un sistema fisso di riferimento, cioè sapere che questa cosa durerà fino a quando non muoio, una cosa che mi ha sempre un po’ spaventato“.

Che farai per le vacanze quest’estate?

Durante l’ultimo anno sono stato di stanza a Manchester…

Per ragioni di studio? Lavoro?

Per studio, e da qualche settimana in realtà anche lavoro. Ma resta il fatto che suonerò in Italia. Sono tornato ieri in mattinata in Italia per vedere i miei amici, facciamo una settimanina in campeggio e poi torno su“.

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