Francesco Patanè, emozionatissimo per il suo primo red carpet a Venezia
La Mostra di Venezia: trampolino e/o traguardo? “Sicuramente è un traguardo per quanto riguarda ‘Ti mangio il cuore’, che è un film a cui abbiamo dato veramente l’anima e il corpo; quindi, è una grande soddisfazione che possa essere visto in una cornice importante come Venezia. Per quanto riguarda il mio percorso, spero che sia un trampolino, visto che è il secondo film e spero che ce ne siano presto altri. Quindi, diciamo che è sia un traguardo che un trampolino. Mi fa piacere pensare che sono qui come Francesco, ma soprattutto come attore di questo film veramente importante di cui sono fiero e orgoglioso”. A parlare è Francesco Patané, attore nato a Genova il 1 giugno 1996 e molto apprezzato nel ruolo di Giovanni Comini in “Il cattivo poeta” di Gianluca Jodice dedicato a Gabriele D’Annunzio. Adesso, accanto a Elodie (la cantante alla sua prima prova attoriale), è tra i protagonisti di “Ti mangio il cuore” (durata 115 minuti) di Pippo Mezzapesa, in Concorso nella sezione Orizzonti alla 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che uscirà nelle sale il 22 settembre per la 01 Distribution. Il film, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giuliano Foschini (edito in Italia da Feltrinelli), è ambientato nel Gargano dove sembra vigere la sola legge del più forte e la cui antica faida tra due famiglie rivali si riaccende per un amore proibito tra Andrea, il riluttante erede dei Malatesta, e Marilena, la bellissima moglie del boss dei Camporeale.
Francesco Patanè, ci risentiamo dopo “Il cattivo poeta” per “Ti mangio il cuore”. Ti emoziona il red carpet del Lido?
“È passato un anno, ma sono successe un sacco di cose. È la prima volta che faccio un’esperienza del genere e l’idea mi riempie di emozione”.
Cosa puoi dire del tuo personaggio Andrea Malatesta?
“Non voglio spoilerare nulla. Il film s’ispira a una storia vera e, tra l’altro, è pieno di colpi di scena. È bello che anche il trailer che è uscito racconti, ma fino a un certo punto. Quello che posso dire è che Andrea Malatesta è un personaggio che ha un’evoluzione importante, compie un arco narrativo davvero notevole, nel senso che comincia in un modo e poi, a causa delle vicende, si ritrova a dover essere qualcosa di altro da quello che pensava di sé. È un viaggio importante quello che ho fatto con Andrea e spero che questo personaggio arrivi in tutta la sua complessità, in tutta la sua tridimensionalità, come sempre spero di vedere e di riuscire a far vedere dei personaggi che interpreto”.
Hai letto il libro sulla mafia del Gargano scritto da Carlo Bonini e Giuliano Foschini?
“Assolutamente, lo lessi prima di iniziare le riprese per farmi anche un’idea di quello che era un contesto culturale e geografico di cui non avevo nessuna informazione, perché è una storia che riguarda quella zona, quel tipo di mafia, un tipo di storia che si conosce poco. In particolare, questa vicenda per me era assolutamente sconosciuta tant’è che la prima volta che la lessi, per come era scritta, per le vicende narrate e i fatti che accadevano, mi sembrava quasi davvero una storia nata per essere un romanzo o un film, perché è talmente fuori dal normale e così simile a quelle che sono le tragedie di Shakespeare, per esempio, che è una di quelle storie che non possono non essere raccontate”.
Nel trailer il tuo personaggio e quello di Elodie appaiono molto come Giulietta e Romeo, è sbagliato pensarlo?
“No, assolutamente. È la prima cosa che ho pensato, tra l’altro in fase di provini leggendo la sceneggiatura sembrava proprio quella cosa lì: ‘Ti mangio il cuore’ come Shakespeare racconta di amore e violenza con delle temperature veramente altissime; quindi, il paragone è più che giusto”.
C’è stata sintonia sul set con Elodie?
“La sintonia si è creata addirittura in fase di provino, e tra l’altro è una magia, perché questo tipo di sintonia sono quelle cose che o succedono o non succedono. Ci si può lavorare quanto si vuole, ma quelle cose o scattano o non scattano e, di fatto, si è creato subito un bel rapporto lavorativo che ci ha portati poi ad affrontare anche scene complesse con grande serenità; quindi, è stato un bell’incontro”.
Quali i consigli di Pippo Mezzapesa prima e durante le riprese?
“Il mio background è molto diverso da quello di Andrea per tutto, anche semplicemente per circostanze geografiche e culturali; quindi, il consiglio è stato di immergermi completamente in quella che era una storia tanto lontana da me e, in questo, è stato molto bravo e presente Pippo, perché mi ha accompagnato sia nella fase di preparazione che poi durante il set. Nelle varie scene mi ricordava costantemente quali fossero le atmosfere e le energie da mettere in campo per Andrea, quali selezionare di quelle mie naturali, di Francesco, e quali invece di lasciare uscire di Andrea; quindi, è stata una guida molto presente”.
Il 22 settembre sarai al cinema con questo film e prossimamente ti vedremo nella serie Netflix “Lidia Poet” di Matteo Rovere e Letizia Lamartire. Puoi anticipare qualcosa sul tuo ruolo in questa fiction girata a Torino e con protagonista Matilda De Angelis?
“Io interpreto un giovane imputato e rappresento il primo caso di cui si occupa Lidia Poet come avvocata. È una serie molto importante, secondo me, e molto interessante perché è anche questa una storia vera su di un fatto su cui è giusto porre molta attenzione: il rapporto della donna in una carriera che prima si considerava prevalentemente maschile e, invece, da Lidia Poet in poi, si apre, com’è giusto che sia, anche alla donna; quindi, è una storia importante da raccontare e sono contento di farne parte”.
Cos’altro ti aspetta prossimamente?
“In questo momento sono in attesa di risposte. Faccio provini, provini, provini e ancora non posso raccontare nulla. Finché le cose non succedono può accadere sempre qualsiasi altra cosa; quindi, sono in fase di attesa di esiti di provini”.
Il tuo augurio per la nuova stagione che sta per cominciare?
“Io credo che con i personaggi si creino degli incontri; quindi, spero d’incontrare un altro personaggio interessante com’è stato prima per Giovani Comini con ‘Cattivo Poeta’ e adesso per Andrea Malatesta con ‘Ti mangio il cuore’. Mi auguro di incontrare un altro personaggio totalmente differente da questi due che già tra di loro sono totalmente diversi. Meglio, desidero incontrare un personaggio ancora diverso e un viaggio che mi porti dove non so ancora di poter andare”.