Alice Righi, un arcobaleno di emozioni

La contraddistinguono un’eleganza e una dolcezza senza tempo. È la trentenne Alice Righi che, a due anni di distanza da “Fisherman”, il 7 luglio vara il singolo “Tokyo” dal sound soave ed avvolgente, una ballata intima ed emotiva che racconta le complessità di un addio. Il brano è stato scritto e prodotto dalla stessa artista nello studio di registrazione “Sotto il mare Recording Studios” di Luca Tacconi.

Alice, il brano “Tokyo” racconta le emozioni malinconiche della fine di una storia. Canti di un tuo vero amore finito?

Per come è finita direi che non era ‘vero amore’, ma rimane la gratitudine per ciò che questa esperienza mi ha insegnato”.

Nella poesia in note che ne scaturisce così dolce e a tratti nostalgica esprimi emozioni sublimate dal ricordo?

‘Tokyo’ attraversa un arcobaleno di emozioni. C’è la negazione, la rabbia, la tristezza e poi l’accettazione. Il brano è autobiografico, ma affronta un tema universale, l’abbandono. Ho composto questa canzone anni fa, è sorprendente come la musica abbia la capacità di cristallizzare le emozioni nel tempo”.

Perché la scelta del titolo “Tokyo”?

La persona che mi era vicina era appassionata di cultura giapponese, il resto è tutto all’interno del brano. È più facile scrivere musica che esprimere concetti a voce. Ed è anche piuttosto terapeutico”.

Perché preferisci ancora una volta esprimerti in inglese?

Pourquoi pas? Le lingue sono da sempre un mio grande amore, inglese e francese in particolare. Sono cresciuta ascoltando dischi internazionali, quindi mi viene spontaneo: Jamie Cullum, Michael Bublé, Billy Joel, Carole King, Billie Holiday, Lianne la Havas, Lana del Rey, Amy Winehouse, Adele, Norah Jones, Chet Baker, Edith Piaf, i Beatles, Fiona Apple, John Mayer. L’inglese è una lingua morbida, dolce, ‘rotonda’ e musicale. Si presta bene alle sonorità che cerco in fase di scrittura”.

La pubblicazione del video di “Tokyo” è prevista per domenica 9 luglio. Dalla sinossi – in cui sottolinei i flashback di un viaggio in Giappone e il vestire un abito bianco, colore simbolo del lutto e della purificazione spirituale nella cultura nipponica- appare tutto molto elegante e curato. Quali sono la genesi e l’ideazione di questo videoclip?

In fase di composizione di un brano mi piace immaginare il mondo che ci sarà dietro. Oltre ad essere musicista di professione, sono anche make-up artist ed appassionata di storia della moda. In questi progetti riesco ad esprimere la mia essenza a 360 gradi. Cercavo un ‘occhio femminile’ che potesse raccontare la mia storia. Ho affidato la regia a Noemi Trazzi, fotografa e regista di grande talento, che lavora spesso nel mondo della moda. Amo la delicatezza e sensualità dei suoi scatti. Per il look beauty e per l’atmosfera del video ci siamo ispirate al glamour della vecchia Hollywood, in particolare alla sofisticata e bellissima Jean Harlow. I ‘flashback’ invece sono stati raccolti da Noemi durante un viaggio in Giappone, a Tokyo e Kyoto”.

Ti dividi tra insegnamento, tante collaborazioni e una carriera da solista cominciata due anni fa, quali sono i progetti e i traguardi che ti sei prefissata per l’imminente futuro?

Vorrei trovare un team di persone che crede in questo progetto quanto ci credo io, e vorrei farlo senza dover scendere a compromessi artistici. Vorrei riuscire a mettere da parte abbastanza fondi per pubblicare altri brani, che tengo in cantiere da un po’. Ma è complicato, perché produco e finanzio tutto da sola. Vorrei riuscire a portare questo progetto all’estero. Tanti desideri, ci vuole solo fortuna e tanta, tanta perseveranza”.

In due aggettivi il tuo stato d’animo attuale?

Direi in forte contrasto con il tema della canzone: emozionata e curiosa di vedere la reazione del pubblico, fiduciosa per il futuro”.

Quest’estate ti esibirai in storici locali di Londra, come hai già fatto in passato, o l’atmosfera di questa canzone ti porterà altrove?

Sarei molto felice di tornare ad esibirmi all’estero! Per ora ho alcune date in Italia (potete seguirmi su Instagram per rimanere aggiornati!)”.

Per te cos’è l’amore?

Il concetto di amore è troppo grande per essere riassunto a parole. C’è l’amore per la famiglia, per gli amici, per gli animali, per la natura. Ma se dobbiamo limitarci all’amore tra due persone, direi che l’amore è scegliersi ogni giorno. È rispetto, fedeltà, pazienza, voglia di comprendere l’altro nelle difficoltà. L’amore è conoscere il confine tra ‘me e te’, ma trovare spazio e tempo per il ‘noi’. L’amore richiede coraggio, la maggior parte delle persone si ferma alla fase di infatuazione, di conseguenza finisce subito”.

E la musica?

La musica è casa. È una mamma che ti accoglie di nuovo, anche quando ti comporti male. È amica quando ti senti sola, e pensi di non avere nessuno a fianco. È terapia quando pensi di avere toccato il fondo. Lei c’è sempre!

La grazia che ti contraddistingue che colore ha?

Che domanda dolce, ti ringrazio! Hai presente il colore delle rose inglesi, quelle di David Austin? Sarei decisamente un delicato ‘rosino cipria’ “.

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