Guardare a Cesare Pavese con occhi puri: la bellezza del documentario di Giovanna Gagliardo

È come sfogliare nuovamente l’animo di Cesare Pavese (1908-1950) vedere il documentario “Il mestiere di vivere” di Giovanna Gagliardo, presentato in Concorso alla 42esima edizione del Torino Film Festival e atteso al cinema a gennaio 2025. L’opera racconta l’uomo e l’intellettuale appassionato, onesto e pronto a mettersi in gioco. La sua sensibilità emerge a ogni frase, a ogni evento che lo vede coinvolto. “Prendi in mano i suoi romanzi, le sue poesie, soprattutto i suoi diari e già dalle prime righe capisci che ti sta parlando del ‘presente’. Non del suo presente, ma del ‘nostro’. Mette in scena la complessità degli eventi e ti fa capire che non hai scampo. Ti costringe a non cercare risposte semplici, ti sbarra la strada se provi a schierarti. Ti mette alla prova. Lui non spiega, non suggerisce, non cerca la tua approvazione. Quel Pavese che ricordiamo frettolosamente come il poeta infelice, suicida per amore, probabilmente è molto di più. Forse è l’intellettuale scomodo che oggi ci manca”, scrive Giovanna Gagliardo che firma regia e sceneggiatura, sottolineando: “ho ritrovato uno scrittore con il respiro dei ‘classici’.” Infatti, ci si abbevera di assoluto in Cesare Pavese, dell’essenza dell’umanità, e Giovanna Gagliardo accompagna lo spettatore, sia chi già conosce lo scrittore e chi ancora troppo giovane non ha ancora avuto modo di leggerlo, nei meandri della profondità dei suoi pensieri e sentimenti, facendo respirare, al tempo stesso, il clima e la levatura degli amici conosciuti negli anni delle scuole superiori, illustri intellettuali. Le parole di Cesare Pavese emergono dalle sue pagine con la voce di Emanuele Puppio facendosi realtà, materializzandosi fin quasi a toccarle. I documenti mostrati, le interviste realizzate (restano nel cuore tutti gli interventi, ma in particolare quelli di Tullio Pinelli e Franco Ferrarotti, da poco scomparso), la fotografia di Roberta Allegrini ed il montaggio di Emanuelle Cedrangolo aumentano quel tocco poetico e gentile di Giovanna Gagliardo. Frame dopo frame, riscopriamo il poeta Pavese che appena ventenne si avvicina alla poesia narrativa, per poi cimentarsi nel romanzo breve, portare in Italia la letteratura americana e contribuire alla nascita della Casa Editrice Einaudi; ma ritroviamo anche un compagno di viaggio per attraversare le traversie della nostra esistenza. Prodotto da Luce Cinecittà, realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e con la partecipazione di Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e il Patrocinio della Città di Torino, “Il mestiere di vivere” (durata 90 minuti) è il documentario che si guarda e si riguarda, che ti spinge ad interrogarti sulla vita e che aumenta il tuo desiderio di saperne sempre di più su Cesare Pavese e di sentirlo parlare attraverso i suoi scritti. Il contributo di Giovanna Gagliardo alla conoscenza di Cesare Pavese è un regalo inestimabile.

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